Numero 12 del 2007
Un anno di notizie a colori
Testi pagina 17
noidonne dicembre 2007 17
L'Assessora alle Pari Opportunità Ma-ria Bianca Berruti ci parla del DdL
Regionale "Integrazione delle politiche
di pari opportunità di genere nella Re-
gione Liguria". Si tratta di una legge in-
novativa, che si rivolge alle donne e a
tutti i cittadini e che si formalizza nel-
l'Anno Europeo delle Pari Opportunità
per Tutti. "Nella Regione Liguria è la pri-
ma volta che c'è una donna assessore
per le Pari Opportunità. Ci siamo trova-
te a partire da zero. Il primo passo è sta-
to quello di istituire la Commissione
Consiliare Permanente per le Pari Op-
portunità. inserendo nello statuto que-
sta Commissione si sono poste le basi
affinché ogni provvedimento venga esa-
minato e votato in ottica di genere, in-
cidendo sulla programmazione, sui bi-
lanci, e ottenendo una ricaduta su tutte
le politiche".
Di cosa parla il disegno di legge?
Il lavoro è partito da una domanda:
'cosa ci si aspetta da un Assessore per le
Pari Opportunità?'. Innanzitutto, inter-
venti dedicati a risolvere problemi speci-
fici delle donne, che sono molti. Poi però
l'elaborazione femminile ha colto il pas-
saggio dalle 'politiche PER LE donne' alle
'politiche DELLE donne'. Quali sono i bi-
sogni delle categorie più deboli e sensibi-
li? Bambini, anziani, portatori di handi-
cap, donne migranti. Parliamo del lavo-
ro di cura; ci sono problemi particolar-
mente sentiti dalle donne e a cui le don-
ne danno risposte. E sono le donne a por-
re questi problemi alla politica, propo-
nendo soluzioni e istanze che vanno in
direzione del benessere collettivo. Ad
esempio, con la legge 12-2007 si è data
risposta alle donne vittime di violenza.
Ci sono poi altri strumenti (asili, assi-
stenza, città vivibili) sollecitati dalle
donne che hanno un riscontro per i dirit-
ti di tutta la società. La Regione Liguria
ha fatto suoi gli strumenti del cosiddetto
gender mainstreaming, che a livello euro-
peo e mondiale si sta delineando come
strategia vincente, inserendo l'ottica di
genere in tutte le politiche istituzionali.
La legge parla anche dell'empowerment,
cioè di come dare potere e sviluppare le
capacità delle donne e delle fasce deboli.
Quali proposte operative per la con-
ciliazione?
La condivisone del lavoro di cura e
la conciliazione dei tempi e orari di la-
voro è tra gli obiettivi della legge. Paro-
le chiave: maternità, paternità, congedi
parentali, l'estensione di questi diritti ai
lavoratori e alle lavoratrici precarie, po-
tenziamento dei servizi, asili aziendali,
assegni per assenza per motivi di cura.
È necessario promuovere la coscienza
sociale delle imprese che introducono
orari flessibili e il telelavoro, predispor-
re patti territoriali tra province, comuni,
aziende sanitarie, imprese, sindacati;
proporre incentivi, definire il concetto
dei tempi nelle città, elementi fortemen-
te inseriti nel discorso della conciliazio-
ne. Non si deve dimenticare che il per-
corso da casa al lavoro per l'uomo è ret-
tilineo, per la donna è a zig zag (lavan-
deria, spesa, commissioni…). Se si co-
struiscono percorsi agevolati, orari, spa-
zi accoglienti e sicuri, i benefici saranno
condivisi per uomini e donne.
Nel DdL si fa riferimento al 'bilancio
di genere': cos'è?
Lo strumento principe di un ente è la
stesura del bilancio. Il bilancio di gene-
re è un approccio che implica la com-
prensione degli effetti di un bilancio sul-
la quotidianità degli individui.
Disaggregare o aggregare cifre, appli-
care correttivi, analizzare capitoli e de-
stinatari, definire come impegnare le ri-
sorse: queste operazioni non sono meri
strumenti contabili o economici, non so-
no asettici. Dietro ci sono riflessioni e
indirizzi politici.
Se si stabilisce di non stanziare risor-
se per gli asili nido o per un altro setto-
re, la ricaduta sulle donne e sulle socie-
tà è diversa. Il bilancio di genere fa
un'analisi del bilancio in corso, si inter-
roga sui provvedimenti e sul loro impat-
to globale, orienta il bilancio successivo
cercando di equilibrare i diversi settori
di intervento. È un meccanismo che può
portare un miglioramento concreto nel-
la gestione pubblica e nel benessere so-
ciale.
Quali prospettive future?
Ci sono buone prospettive anche per-
ché il Disegno di Legge norma sollecita-
zioni condivise anche dai maschi. Il la-
voro si è raccordato a livello di tutte le
politiche. Ad esempio, aspetti riguar-
danti la conciliazione sono già inseriti
in provvedimenti sul Lavoro; il gender
mainstreaming è trasversale.
Quanto alle risorse, c'è una copertu-
ra finanziaria; intanto per varare la leg-
ge, poi per sostenere le consulenze, i pro-
grammi speciali, i bandi.
Sui tempi e gli orari delle città, come
assessorato all'edilizia, si può già fare
un discorso organico che porterà inve-
stimenti per abbattere le barriere archi-
tettoniche; oltre alle sue risorse specifi-
che, ci sarà l'impegno, settore per setto-
re, a indicare i mezzi necessari.
Il significato politico di questo dise-
gno di legge è elevato nel panorama na-
zionale, anche alla luce del fatto che si
trova in linea con la legge nazionale
della Ministra Pollastrini.
Intervista a Maria Bianca Berruti
La politica delle e per le donne
Elena Ribet
il Disegno di Legge della Regione Liguria sulle politiche di pari
opportunità: una norma per il benessere di tutti