Numero 6 del 2007
Bambini nel mondo sotto tutela
Testi pagina 17
te dal medesimo contrassegno, siano la
metà, ma questo non vieta di mettere le
donne nei collegi ritenuti persi e gli uo-
mini in quelli ritenuti vincenti. Una vol-
ta approvata la legge quadro, si do-
vranno prevedere nelle singole leggi elet-
torali misure di sostegno: ad esempio
nel caso di liste proporzionali introdur-
re due preferenze a condizione che siano
espresse per candidati di sesso diverso.
Oppure, nel caso dei collegi, istituire
(come propone il gruppo "Siamo stanche
di aspettare") collegi binominali, nei
quali l'elettore sceglie due candidati,
purché di sesso diverso. Oltre a norme
sul tetto delle spese elettorali o sull'ob-
bligo della presenza paritaria di candi-
dati e candidate sui media, tutte batta-
glie che diverranno assai più facili in
presenza di una norma generale di prin-
cipio, vincolante.
E' chiaro comunque che, anche se si
riuscirà a far passare il principio, ci vor-
rà una autentica rivoluzione culturale
per ottenere un avvio effettivo di demo-
crazia paritaria.
A tal fine la scelta della proposta di
legge di iniziativa popolare compiuta
dall'UDI è assai importante: non solo
perchè si colloca nella tradizione dell'U-
DI dello scorso secolo in cui si è ricorso
a questo strumento per sollecitare la so-
luzione di grandi questioni attinenti al-
l'emancipazione femminile (l'abolizione
del coefficiente Serpieri per assicurare
parità di diritti alle donne contadine o
il piano nazionale degli asili-nido), ma,
soprattutto perché raccogliere centinaia
di migliaia di firme in calce alla propo-
sta costituisce un tentativo di far uscire
anche la discussione oggi in atto sulla
modifica della legge elettorale politica
dall'ambito elitario degli addetti ai la-
vori e dai defatiganti compromessi tra
partiti e partitini, che vedono solo l'a-
spetto della propria rappresentanza po-
litica e di metterla nelle mani delle don-
ne elettrici e degli elettori, aprendo una
vastissima discussione culturale e idea-
le di massa sulla vera carenza della no-
stra democrazia, quella di essere discri-
minante nei confronti di quella parte de-
cisiva della popolazione, le donne, che
potrebbero portare nelle istituzioni e
nella vita del paese una vera ventata di
aria nuova.
Marisa Rodano
Un'impresa necessaria
ma anche possibile
Anch'io sento che è necessario sce-
gliere parole chiare, per idee forti. La
proposta del '50 E 50 ovunque si decide'
è una proposta politica che interviene -
finalmente - direttamente nell'attualità
e che sollecita una riflessione di pro-
spettiva. Una proposta dichiaratamente
politica: credo che questa sia la prima
cosa che occorra sottolineare.
Quello che è, quello che significa, le
implicazioni e il suo valore politico. Ed
era tempo che si facesse, era tempo che
le donne tornassero a scegliere il punto
alto del conflitto, della sua rappresenta-
zione, che tornassero ad abitare il "luo-
go pubblico".
La democrazia paritaria sollecita l'a-
nalisi critica delle forme, della natura e
della qualità della democrazia, e quindi
della sostanza della cittadinanza, del-
l'assetto dei poteri e del ruolo dei sog-
getti, intesi e definiti nei loro nessi eco-
nomici, sociali e soprattutto di relazio-
ne. Di relazione tra uomini e donne.
Per me la democrazia paritaria è un
obiettivo che rompe le compatibilità
delle politiche pubbliche, scompagina
gli equilibri autoreferenziali dei partiti,
riattiva anticorpi contro i meccanismi
populistici dell'antipolitica, riporta al
centro dei progetti della trasformazione
il contenuto politico della libertà fem-
minile. Ci sarà modo di discutere insie-
me sul femminismo che abbiamo vissu-
to e conosciuto, sul come e sul perché
dei nostri percorsi, anche sugli sprechi e
sugli errori, sulla nostra inesauribile
passione ma anche sulla nostra impo-
tenza.
Oggi vorrei solo esprimere la mia
gioia e il mio entusiasmo per un'impresa
che sento necessaria, ma anche soprat-
tutto possibile. Se ci crediamo.
Maura Cossutta
noidonne giugno 2007 17