Numero 10 del 2008
Futuro (passato) prossimo
Testi pagina 17
noidonne ottobre 2008 17
Entrando nel merito della questione, c'è da
dire che una scuola di 24 ore è povera e ina-
deguata per bambini che devono arrivare a
dominare molteplici linguaggi, nei quali spes-
so arrivano a scuola con competenze già ela-
borate. Ad esempio occorre accompagnarli a
essere fruitori critici e attivi dei linguaggi au-
diovisivi. In altri Paesi fervono iniziative cultu-
rali, ci sono biblioteche aperte fino a tardi an-
che nei piccoli centri; nella nostra realtà più si
scende nella Penisola meno risorse culturali si
trovano. Uno dei fattori che influiscono su
questa situazione è che stiamo solo oggi sco-
larizzando i figli di adulti che hanno fatto la
media unificata; fino a qualche anno fa, in al-
cuni territori, la cultura media dei genitori
consisteva nella quinta elementare, quindi sia-
mo di fronte a diversi livelli e capacità di se-
guire i figli.
Quanto alla didattica, è consolidato che una
pedagogia attiva, che aiuti gli alunni a guar-
dare alle cose da diversi punti di vista discipli-
nari e che specularmente aiuti bambini e ra-
gazzi a riunificare le cono-
scenze disciplinari quando
esaminano la realtà circo-
stante, sia fondamentale
per l'obiettivo di un ap-
prendimento che abbia
senso per gli alunni. Ma
'unitario' non significa de-
legare questo percorso al
'maestro unico': le maestre
non ce la farebbero da sole
a gestire un approccio in-
tegrato e armonico, labo-
ratori informatici, artistici,
motori, musicali, linguisti-
ci, di scrittura e di indagine
d'ambiente. Io sono diri-
gente scolastica dal 1979 e
per 15 anni ho fatto la
maestra elementare 'solitaria'. Ricordo che
piangevo, perché da maestra unica non sape-
vo con chi confrontarmi; l'approccio con le
colleghe e con il collegio docenti aiuta, anche
in caso di inesperienza, inoltre la collegialità è
una garanzia che l'approccio a un singolo pro-
blema non si fermi alla frustrazione del singo-
lo docente. Da anni studiamo contaminazioni
didattiche fra ordini diversi di scuola e nuove
metodologie, ben sapendo qual è l'impegno di
maestri e maestre che lavorano quotidiana-
mente contro gli abbandoni e per l'accoglien-
za degli stranieri. Bisognerebbe aiutare gli in-
segnanti a proseguire con fiducia in questo la-
voro per il futuro.
Lettera aperta alla Ministra Gelmini
Signora Ministra,
noi da tempo ci battiamo perché vadano più donne
al potere, affinché siano loro a portare avanti quei
valori che la politica spesso trascura. Ma le Sue scelte,
come donna Ministro della Pubblica Istruzione, ci
riempiono d'indignazione.
Alla base del Suo progetto politico c'è solo l'idea di
una scuola che deve costare sempre meno. Lei, per
risparmiare soldi, vuole tornare alle vecchie elementari
col maestro unico di 24 ore, cancellando di fatto l'at-
tuale modello di scuola a tempo pieno; vuole tagliare
gli organici chiudendo le scuole dei piccoli Comuni
come quelli del nostro entroterra, e vuole portare
avanti il Suo programma fondamentale di un taglio di
87.000 posti in 3 anni.
Noi, come insegnanti, mamme, cittadine, ci dichia-
riamo contrarie a questi Suoi progetti. Non possiamo
accettare che per scelte di natura solo economica si
ostacoli di fatto il diritto allo studio sancito dalla
Costituzione: l'abolizione dell'attuale scuola a tempo
pieno, l'unico tipo di scuola italiana valutata nel
mondo a livello di eccellenza, significa infatti ridurre le
possibilità di apprendimento per tutti i bambini e in
particolare per quelli che hanno minori opportunità
educative al di fuori della scuola; significa penalizzare
la qualità dell'offerta formativa, vanificando anni di
ricerca pedagogica, impegno di generazioni e risultati
positivi.
La riduzione dell'orario scolastico a 24 ore non aiute-
rà le esigenze delle famiglie e in particolar modo le
esigenze delle mamme che lavorano; ma - ha detto Lei
in un'intervista - saranno tenute in considerazione e
per questo motivo "non solo manterremo il tempo
pieno, ma addirittura riusciremo ad estenderlo ad un
numero maggiore di classi". Ma ci sta prendendo in
giro, signora Ministra?
Il progetto di accorpamento delle scuole elementari
di piccoli Comuni o frazioni creerà ulteriori gravi disagi
per gli studenti del nostro entroterra che già ora
hanno difficoltà, per questioni di trasporto, a frequen-
tare le scuole superiori; ed inoltre togliere il presidio
scolastico significherà togliere un elemento essenziale
per la sopravvivenza stessa delle famiglie.
Non vogliamo stare a guardare la demolizione di
quella parte migliore che la scuola pubblica ha prodot-
to. Chiediamo a tutte le donne amiche di Penelope di
mobilitarsi, di dare una scossa positiva alla politica.
Chiediamo a Lei, signora Ministra Gelmini, di ascoltare
anche la voce delle donne.
Gruppo donne ponente per pari opportunità
PENELOPE
all'abolizione del tempo pieno
di 40 ore,
garantito da 2 insegnanti per
classe
alla riduzione dell'orario sett
imanale a 24 ore
al maestro unico "Tuttologo"
Dal volantino del Comitato Ci
ttadino Genitori e
Insegnanti c/o Scuola Iqbal M
asih di Roma
NO
NO
NO