Numero 4 del 2008
UDI: 50E50, donne e rappresentanze
Testi pagina 17
noidonne aprile 2008 17
Fra le tante notizie - sintetizzate moltevolte in numeri, quelli del Pil, del co-
sto di un barile di petrolio, dei morti in
un attentato, dei presumibili risultati
elettorali - si è inserita nei giorni scorsi
una informazione che potrebbe sembra-
re di scarsa importanza e addirittura di
carattere privato. Ma, a ben guardare,
conteneva una carica esplosiva come
una bomba.
Due genitori inglesi, convinti che con
il denaro si può fare tutto o accecati
dalla disperazione, intendevano sotto-
porre la figlia di due anni e mezzo a una
serie di operazioni chirurgiche al viso
per mascherare la sua condizione di
down e farla apparire più gradevole,
quindi accettabile agli occhi del mondo.
La decisione affondava in un mare di
buoni sentimenti e riflessioni. Si trattava
di preparare un futuro meno difficile per
la bambina che non avrebbe così cono-
sciuto, con un aspetto "normale", rifiuti
ed umiliazioni.
Non si operano neonati venuti al
mondo con il "labbro leporino" o con
qualche antiestetica "voglia", cercando
di rimediare con il bisturi a qualche er-
rore della natura?
Ma purtroppo non è questo il caso
della sindrome Down, che impegna tut-
to l'organismo e i cui caratteri sono ben
presenti in ogni parte del corpo, non so-
lo nei tratti del viso.
La vera cura per le vittime di questa
patologia è l'accettazione da parte degli
altri, da chi li ama prima di tutto, ma
anche da chi è accanto a loro nella
scuola, nel lavoro, nello svago.
Solo questo serve alle persone down
per sentirsi serene e sicure e, affettuose
come sono, ricambieranno con calore
ogni gesto premuroso, ogni parola genti-
le. Nel desiderio dei due genitori inglesi
di offrire una identità "normale" alla fi-
glia, una specie di via di fuga, si può
leggere la disperazione di chi cerca una
salvezza da qualcosa di fatale, ma non
solo, si può leggere quella che pare esse-
re una legge del nostro tempo: apparire
è più importante che essere.
Lo sanno tutti, uomini politici, vendi-
tori, cantanti, ballerine.
Sarà più felice la piccola down ingle-
se se verrà operata e questo sarà propa-
gandato dai media solo come un gesto
di amore? Scrive il poeta turco Nazim
Hikmet che non si può entrare nel futu-
ro dei figli perché appartiene solo a loro.
La madre mettendoli al mondo è come
se avesse lanciato delle frecce: non sa
dove cadranno.
Anche chi nasce diversamente abile
può essere felice se troverà sulla sua
strada chi lo ama e lo rispetta, oltre al-
le strutture adatte ad accoglierlo valo-
rizzando le sue capacità.
Il futuro della piccola down
Il peggio di noi
Giuliana Dal Pozzo
apparire e non essere,
la legge del presente alla
quale nessuno sfugge e che
non ammette eccezioni
Ma che bella 'Rete'
La Regione Marche dedica al tema
delle Pari Opportunità la terza edizio-
ne della "Rete delle donne elette e no-
minate" aggiornata al 2007, ripettan-
do l'originaria intenzione di fare sinte-
si tra reti già realizzate all'interno del-
le diverse realtà della Regione e per fa-
vorire concretamente il dialogo, le
esperienze e le buone prassi sulla par-
tecipazione delle donne alla crescita
complessiva del territorio. Dall'aggior-
namento dei dati si è potuto consta-
tare che la distribuzione delle cariche
istituzionali si è modificata positiva-
mente a favore delle donne elette e
nominate. A tutt'oggi, sebbene le
donne siano state protagoniste dei più
significativi processi di trasformazione
sociale negli ultimi decenni, continua-
no ad essere sottorappresentate nei luoghi della politica e delle decisioni e
quindi a non aver un peso reale in quella parte della vita pubblica che governa
la società civile.
E' stato quindi importante, alla luce di queste considerazioni, procedere al-
l'aggiornamento della pubblicazione che mira ad avvicinare tra loro le donne
elette e nominate nelle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, dif-
fondendo la metodologia di "lavorare in rete" che potrà consentire lo scambio
di buone prassi. Conoscersi, fare squadra, scambiarsi informazioni ed intra-
prendere iniziative comuni nella promozione, sostegno e valorizzazione delle
pari opportunità deve essere una tappa fondamentale per la creazione di siner-
gie affinché aumenti e si rafforzi la presenza femminile nei luoghi decisionali.
Loredana Pistelli
Assessora alle pari opportunità della Regione Marche