Numero 12 del 2011
Illuminata umanità
Testi pagina 17
to. La solitudine ha caratterizzato la
vita professionale di ciascuna di noi,
ciascuna di noi ha atomizzato l’espe-
rienza che ha fatto e in certi casi ne-
anche tra noi si è creato quel ponte. La
mia è stata un’educazione montesso-
riana e ho imparato, da essa come dal
femminismo, che la memoria è impor-
tante. Non è solo un’esigenza biologi-
ca, è un’esigenza globale. Le persone-
libro non devono essere solo le cin-
quantenni, ma anche le giovani.
Che prospettive e progetti ha di
fronte?
Nel futuro vedo la continuazione di quel
che faccio ora. Intorno ai cinquant’anni
ho fondato la casa editrice e l’asso-
ciazione; questi secondi cinquant’an-
ni spero che siano dedicati a mante-
nere, conservare e creare eredità cul-
turale. Queste attività sono molto in-
trecciate, sono due strade parallele. La
piccola editoria nasce dalla realtà , dal-
le cose che si fanno, per questo pub-
blico anche le produzioni delle donne
di carta. Vorrei che l’Italia, se non leg-
ge, almeno ascolti chi legge. Non in-
tendo colonizzare il pensiero, ma pen-
so che il progetto delle persone-libro
vada condiviso, allargato, fatto crescere
anche come possibilità di servire. Per
questo abbiamo avuto l’idea di creare
negli ospedali presidi permanenti di
persone-libro, nelle stanze d’attesa, nei
reparti di degenza. Vorremmo prenderci
l'impegno di formare le associazioni che
già lavorano negli ospedali afï¬nché
possano portare avanti anche questa
attività . Quanto alla Carta dei diritti
della lettura (che ha ricevuto la me-
daglia dal Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano) non deve rimane-
re un documento per pochi. Vorremmo
che fosse uno spunto di riflessione
aperta sulla Lettura come attivitÃ
bliodiversità .
Cos’è la bibliodiversità ?
Questa parola, che l'Unesco usa nel ma-
nifesto rivolto a tutte le biblioteche e
fornisce una chiara indicazione di at-
teggiamento e di indirizzo, è desunta 5
dal mondo scientifico delle nicchie eco-
logiche. È molto più forte della paro-
la interculturalità . L’Unesco lega que-
sto termine al libro fisico. Noi donne
di carta abbiamo ulteriormente esteso
la sua interpretazione a forme diverse
di libro: il libro orale, il libro elettro-
nico, la natura stessa, i minerali, i sen-
timenti: tutto può essere letto e in-
terpretato. Proteggere la bibliodiver-
sità significa proteggere la democrazia.
Ha avuto delle maestre di vita?
Se parliamo nel mondo letterario si-
curamente Goliarda Sapienza e Mar-
guerite Duras. Dal punto di vista uma-
no, per me ha signiï¬cato tantissimo
Alessandra Bocchetti: è stata la chia-
ve di entrata nel femminismo romano.
E poi ci sono l’Università delle donne,
Virginia Woolf, ma un po’ tutta la let-
teratura e la cultura scritte da donne.
Ancora e ancora un punto di riferimento
è Simone de Beauvoir. Sottilmente, sta
diventando maestra di vita Maria Zam-
brano, anche se a vent’anni, forse, non
l’avrei letta.
estesa, interpretativa; si leggono le nu- 3
vole, le stelle, i volti delle persone...
possiamo alimentare il pensiero nar-
rativo che abbiamo dentro. La nostra
società è fatta di informazione, ma non
di trasmissione di conoscenza. Per que-
sto serve un impegno civile e sociale,
per questo abbiamo ad esempio atti-
vato un gemellaggio con la Drugstore
Gallery, che non è propriamente un luo-
go di libri, ma è un museo archeolo-
gico, luogo di storia dove inventiamo
eventi, spesso gratuiti, che possano
trasmettere conoscenze e saperi usan-
do moltissimo l'oralità . Cosi la nostra
Accademia della Lettura ha inaugura-
to la prima Casa dell’oralità e della bi-
DONNE DI CARTA
“Donne di carta“ siamo noi.
E 10 restiamo anche se qualcuna
intraprende altre avventure.
La maternità di un’idea vale
sempre. A qualcuno non piace
questo “Nomeâ€, a noi si: essere
visibili come Madri di
un’impresa è un gesto
simbolico importante.
A cui si aggiunge i1 gusto
provocatorio di poter estendere
questo “femminile†anche agli
uomini che si associano.
Ed è un femminile potente:
include le “case editriciâ€, si
estende all’Accademia
della Lettura e ha la sua forza
militante nelle persone libro.
www.donnedicarta.org
noidonne | dicembre | 2011