Numero 4 del 2012
Obiettori. Di coscienza?
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destino, (al medico disonesto per le più abbienti, alle mammane
per le donne più povere), il viaggio all’estero, alla ricerca di medi-
ci più disponibili. Una recente indagine di una giornalista ha di-
mostrato come in molte grandi città sia possibile e, soprattutto mol-
to semplice, trovare indicazioni precise per ogni sorta di soluzio-
ne illegale dei problemi determinati da una gravidanza non desi-
derata, dalle ricette per l'acquisto di prostaglandine all'indirizzo di
un medico compiacente. In ogni caso, i rischi per le donne che re-
stano in Italia e aspettano con pazienza il proprio turno sono ben
noti: un maggior numero di effetti collaterali sfavorevoli, immediati
o a distanza, che riguardano spesso la salute, altrettanto spesso
la fertilità , qualche volta la vita. Voglio segnalare, a questo proposito,
la scarsissima attendibilità dei dati riferiti dall'Istituto Superiore
di Sanità (certamente non per colpa sua), che riporta tabelle con
un incredibile numero di zeri, segno di scarsissimo interesse de-
gli Ospedali perle sequele degli interventi. A questo punto sono
costretto ancora una volta a ricordare a tutti che la legge
194/1978 è stata approvata allo scopo di tutelare la salute delle don-
ne e non per compiacerne gli istinti omicidi o assecondarne i ca-
pricci isterici. La salute! Così quando un Ospedale non riesce a or-
ganizzare gli interventi di interruzione della gravidanza in modo
accettabile, ebbene quell’Ospedale manca al suo impegno fonda-
mentale, che è proprio quello di tutelare la salute dei cittadini. Ne
consegue l’opportunità di licenziare Presidente, Direttore Sanita-
rio e Primario Ostetrico.
È triste constatare come tra i medici di nuova assunzione - tra i qua-
li sono sempre più numerose le donne - sia preponderante il nu-
mero di obiettori. Che i motivi di queste scelte siano da ascrivere
a reali problemi di coscienza, a un (improbabile) aumento della re-
ligiosità tra i cittadini italiani, a questioni di mera convenienza, al
fatto di non aver vissuto i tempi dell'aborto clandestino, a mancata
o cattiva formazione professionale o ad altro, è difficile dirlo. Al-
cuni dei miei collaboratori che chiesero di fare obiezione di coscienza
dopo aver accettato di praticare interruzioni di gravidanza per tem-
pi anche piuttosto lunghi, mi spiegarono che i motivi erano di or-
dine pratico e avevano a che fare con la preparazione professio-
nale e la carriera. Credo che si possa facilmente stabilire qual è
l'orientamento in tema di religione del Presidente di un Ospeda-
le semplicemente valutando la percentuale di obiettori che si ri-
trovano nel suo reparto di Ostetricia e Ginecologia e sono certo
che gli obiettori di coscienza diminuirebbero sensibilmente se gli
amministratori fossero scelti in base all'esperienza professionale
e non tenendo conto dell'appartenenza politica. L'obiezione può
divenire l’espressione di un diritto all'intolleranza religiosa e tra-
dursi in uno strumento di negazione del principio di laicità , ante-
ponendo le convinzioni personali della persona titolare di una pub-
blica funzione al pieno rispetto dei suoi doveri, cioè a quelli che de-
rivano dal suo ufficio. Diviene un'imposizione di coscienza, o un'obie-
zione di struttura, che equivale a un sabotaggio, che è esattamente
quello che sta accadendo in Italia oggi. In realtà le costanti e ille-
cite pressioni del Vaticano e degli uomini politici che lo rappre-
sentano nel nostro Paese determinano una ferita dei principi de-
mocratici perché stanno vanificando leggi di pubblico interesse. II
modo per evitare questa odiosa violazione dei diritti delle cittadine
esiste, e tutti lo sanno; ma questo non è, purtroppo, un paese lai-
co, e anche questo tutti lo sanno. I
SESSUALITÀ
E RIPRODUZIONE,
DUEMILA ANNI
DI PREGIUDIZI
ll'inizio furono
erbe tritate e feci
CARLO
FLAMIGNI
di coccodrillo in-
serite nelle vagine delle
donne egiziane, alla fine STORlA DELLA
pillole ormonali sommi- CONTRACCEZIONE
nistrate a povere donne IGNORANZA,SUPERSTIZIONE
E CATTIVA SCIENZA
portoricane usate come
cavie inconsapevoli fino a
qualche decennio fa. In
mezzo c'è la storia della
contraccezione che Carlo
Flamigni scrive in un po-
deroso volume di oltre
500 pagine, edito da Da-
Iai. Da quando. nella preistoria, l'uomo comprese che erano
i rapporti sessuali la causa della nascita dei bambini e, a mano
a mano, che nei secoli aumentavano le conoscenze sui misteri
della procreazione, pian piano abbandonò le antiche abitu-
dini necessarie per liberarsi di una nuova bocca che non era
possibile sfamare (cioè abortire, uccidere il bambino appena
nato, abbandonarlo, venderlo, qualche volta persino man-
giarselo) e cominciò a cercare nuove strade che agissero sul
corpo della donna per impedire la nascita di nuove bocche.
|| libro parla del controllo delle nascite nelle civiltà più anti-
che, del progresso delle conoscenze in campo riproduttivo,
dei successivi e fastidiosi interventi della morale, dalla prima
condanna della contraccezione fino alla persecuzione delle
streghe e delle ostetriche da parte dell'Inquisizione. C’è an-
chela descrizione, con qualche dettaglio, della poco traspa-
rente ricerca scientifica che ha consentito, con molte lacri-
me e un po’ di sangue, l'utilizzazione della pillola contrac-
cettiva. ’Storia della contraccezione’ è un'opera unica nel suo
genere, ricchissima di dati storici, medici ed etnografici. Una
storia dì violenze della povertà e dell'ignoranza, di arrogan-
za della religione e della scienza, nascoste dietro il vessillo
dell'etica e del progresso, ma in cui la vera vittima è la vita,
generazioni di madri e di figli mai nati.
DI FRONTE AL PROBLEMA
DEL CONTROLLO DELLE NASCITE
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noidonne | aprile | 2012 G
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