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Numero 5 del 2008

Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato


Foto: Donne elette: tutto è cambiato, nulla è cambiato
PAGINA 16

Testi pagina 16

Così come c'è chi nega l'olocausto na-zista, allo stesso modo, nonostante
sia di un'evidenza che spacca gli occhi,
c'è chi nega il fenomeno della violenza
maschile sulle donne: una sorta di con-
tro-fenomeno dal quale si possono evin-
cere alcune tipologie di uomini. Vedia-
mo quali.
In testa, ovviamente, mettiamo i
maltrattanti, che sono circa un 30% del
totale della popolazione maschile. Co-
storo non soltanto negano l'innegabile
(del quale sono proprio gli autori) ma al
contempo, chissà perché, odiano le vo-
lontarie dei centri antiviolenza al punto
che cercano di scoraggiarle con velati
consigli e anche con esplicite minacce.
Poi ci sono i lamentosi cioè quelli che ci
chiedono piagnucolando di aprire centri
antiviolenza anche per gli uomini. "Ma
perché - rispondiamo noi - voi non siete
capaci di aprirveli da soli? Se davvero
pensate di averne bisogno, apriteli, chi
ve lo impedisce?" Seguono i diffidenti,
cioè quelli che ammettono l'esistenza di
una violenza maschile sulle donne ma
ci accusano di esagerare per mostrifica-
re gli uomini. Ma chi esagera? I dati mi-
ca ce li inventiamo noi, arrivano dall'O-
nu che è un organismo internazionale e
massicciamente maschile! Seguono gli
offesi, quelli che ci ricordano che gli uo-
mini sono violenti ma lo sono anche le
donne! Ma che notizia! Certo che lo so-
no! e per l'esattezza (sempre secondo
dati internazionali) le donne sono re-
sponsabili del 2-5% della violenza che
si consuma in famiglia. Il che significa
che non costituiscono un fenomeno al-
larmante e devastante come la violenza
maschile sulle donne, bensì la classica
eccezione che conferma la regola. Altri-
menti fateci vedere tutti questi uomini
che finiscono al pronto soccorso gonfia-
ti a botte dalle donne. Fateci vedere
quante donne (che lavorano) si vanno a
spendere lo stipendio all'osteria o per
comprare sesso o per comprasi la mac-
china potente, lasciando marito e figli a
casa senza mangiare. E soprattutto fate-
ci vedere tutti questi mariti scannati
dalle mogli!
Giusto, ribattono gli offesi, ma le
donne fanno agli uomini una violenza
psicologica sottile che non si vede ma
che fa molto male. Vero, verissimo, al-
trochè! La violenza psicologica che certi
uomini fanno alle donne, invece, rara-
mente è sottile, di solito è molto grosso-
lana, nel senso che le annichiliscono
con gli insulti quotidiani, le parolacce,
la volgarità, la richiesta di rapporti ses-
suali degradanti, la pornografia, il di-
leggio e la svalutazione continua. In
più, le stuprano. In più, le pestano a
sangue. In più, le affamano. In più, le
tengono segregate. In più, le ammazza-
no. E ogni tanto le fanno a pezzi e le
buttano nei cassonetti come spazzatu-
ra. Ribadiamo fino allo spasimo che
NON stiamo parlando di tutti gli uomi-
ni, ma solo ed esclusivamente degli uo-
mini violenti. Tanto è vero che, quasi a
ripagarci della crudeltà mentale e mate-
riale dei suddetti, c'è una quinta tipolo-
gia di uomini splendidi e meravigliosi: i
collaboranti cioè quelli che ci stimano,
ci aiutano e ci affidano le vittime della
violenza "altrui", la violenza dei conge-
neri dai quali hanno preso le distanze.
Giacché questi uomini intelligenti e me-
ravigliosi sanno e hanno sempre saputo
che, come dice uno slogan dei centri an-
tiviolenza: Un vero uomo non picchia!
* Presidente provinciale Centri antiviolenza “Le Nereidi”
maggio 2008 noidonne16
Uomini veri e uomini no
Violenza
* Raffaella Mauceri
diffidenti, offesi o lamentosi.
Ecco gli uomini secondo
la descrizione di chi
li conosce bene
Concorso Letterario
"Diari Romani"
L'obiettivo è raccogliere testimo-
nianze autobiografiche per conse-
gnare ai più giovani la Memoria di
una Roma che non sia fatta solo di
grandi avvenimenti, ma che sia rac-
contata dai suoi abitanti attraverso
momenti particolari della loro vita
quotidiana. Città in continua evo-
luzione, Roma è oggi una moderna
metropoli dove convivono culture e
tradizioni differenti. Ciascuno dei
suoi abitanti, siano essi originari
della capitale o immigrati da altre
realtà italiane o straniere, porta nei
propri ricordi tracce di Roma, come
era e come è. Un patrimonio di me-
moria importante che rischia di
disperdersi e che il Concorso inten-
de valorizzare. L'iniziativa è della
casa editrice Memori, con il patro-
cinio del Comune di Roma - Ufficio
per la Memoria e dell'Istituzione Bi-
blioteche di Roma.
(Scadenza 1/09/2008, informazioni a
Redazione Memori tel. 06 57301267,
mail: redazione@memori.it )
Reversibilità: sì per le unioni di fatto
Importantissima sentenza pronunciata dalla Corte di Giustizia europea: il
coniuge superstite di un unione di fatto fra due persone dello stesso sesso
ha diritto alla pensione di reversibilità nel caso di decesso del partner. I giu-
dici del Lussemburgo sono stati chiamati ad esprimersi su questa questione
nella causa che contrapponeva un cittadino tedesco omosessuale che nel
2001 aveva costituito con il partner una unione solidale all'ente incaricato
della gestione dell'assicurazione vecchiaia e superstiti del personale artistico
dei teatri tedeschi. La questione posta alla Corte di Giustizia consisteva nella
richiesta di valutare se il diniego di una pensione per superstiti ad un part-
ner di unione solidale avesse costituito una discriminazione vietata dalla
direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizio-
ni di lavoro (Direttiva 2000/78/CE, che stabilisce un quadro generale per la
parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro).
Nel 2005, infatti, a seguito del decesso del partner di unione solidale il part-
ner superstite richiedeva di fruire di una pensione di vedovo. La sua doman-
da però veniva respinta in quanto lo statuto dell'ente non prevedeva tale
beneficio per i partner di unione solidale superstiti. La sentenza della Corte
fa quindi chiarezza nello stabilire che in caso di pensione di reversibilità non
si possono fare distinzioni tra coppie eterosessuali e omosessuali, cosi come
non è ammessa discriminazione alcuna tra i diritti derivanti un matrimonio
e quelli che scaturiscono da un'unione di fatto.
Alessandra Pennello
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