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Numero 10 del 2009

RU 486: la pillola ideologica


Foto: RU 486: la pillola ideologica
PAGINA 16

Testi pagina 16

ottobre 2009 noidonne16
Pia Covre, la segretario del Comitato
per i Diritti Civili delle Prostitute
(CDCP), una associazione no profit fon-
data da prostitute e non nel 1982 il cui
obiettivo principale è "dare aiuto alle
persone prostitute", è molto preoccupa-
ta e arrabbiata per come il Governo sta
affrontando il fenomeno della prostitu-
zione:
"Se dovesse passare il provvedimento
'Carfagna' la situazione sarà peggiore
per tutti: sia per chi sceglie di prostituir-
si sia per chi è vittima di organizzazio-
ni criminali. E questo perché la norma
che si vuole introdurre criminalizza le
prostitute e i clienti ma non gli sfrutta-
tori colpendo così i settori più deboli.
Cercando di allontanare le prostitute
dalla strada non diminuirà il numero
delle/dei sex workers ma si nasconderà
il fenomeno con il risultato che aumen-
terà lo sfruttamento perché i contatti
con il mondo esterno - e quindi anche le
possibilità di chiedere aiuto - si ridur-
ranno sensibilmente. Si propone di vie-
tare la prostituzione in strada e così si
spinge chi si prostituisce negli apparta-
menti, dove chi è sfruttato lo sarà anco-
ra di più, invisibile per forze dell'ordine
e per gli operatori sociali. Invece c'è bi-
sogno di proteggere i diritti di chi svolge
il lavoro sessuale e di chi è prostituita,
di integrazione sociale - sostenendo il
lavoro delle associazioni -, di contrasto
delle reti criminali."
Covre si spinge avanti e chiede ri-
spetto per le /i tante/i lavoratrici/ori del
sesso che vorrebbero vedere riconosciu-
ta la loro libera scelta: "ci sono persone
che non desiderano cambiare attività e
che non ritengono accettabile la linea
proibizionista che le vuole rendere cri-
minali".
E la domanda di 'sicurezza
e decoro' dei cittadini?
La prostituzione, così come la cono-
sciamo nel contesto attuale, è uno degli
effetti collaterali dell'economia mondia-
le e della globalizzazione e di come si è
capaci o incapaci di gestirla. Ogni na-
zione ne porta la responsabilità. E' un
fatto che in paesi che hanno una politi-
ca più aperta e pragmatica verso questo
fenomeno (Germania e Olanda ad es.) il
numero di persone che sono sfruttate è
più basso. Bisogna imparare a governa-
re il fenomeno. Le associazioni che lavo-
rano da anni su questo tema hanno pro-
posto delle soluzioni che salvaguarda-
no, allo stesso tempo, la libertà dei pro-
stituirsi e la richiesta di sicurezza: si
tratta di individuare nei territori delle
aree da destinare a "zoning flessibili"
dove si possa liberamente incontrare la
domanda con l'offerta, dove ci siano i
requisiti per proteggere l'integrità fisica
delle/dei lavoratrici/ori del sesso, attiva-
re un lavoro di riduzione del danno con
Unità di Strada per la prevenzione sani-
taria e per conoscere il fenomeno e il
contesto in cui si deve agire.
Dalla parte delle/dei sex workers
Prostituzione/2
Nadia Angelucci
cosa dicono le persone che conoscono e vivono il mondo
della prostituzione dal di dentro
Il CDCP svolge attività finalizzate al mi-
glioramento della condizione di chi si
prostituisce, per suscitare un dibattito
volto al rispetto della dignità e dei dirit-
ti delle/dei sex workers, realizza inter-
venti formativi per l'empowerment del-
le donne prostitute e per migliorarne la
qualità di vita.
Si è posto come interlocutore per le for-
ze politiche che vogliono la modifica
della legge sulla prostituzione ponendo
come linea di principio: la depenalizza-
zione della prostituzione, il divieto di
controlli sanitari obbligatori e di sche-
dature di qualunque tipo, la lotta allo
sfruttamento e al traffico delle persone
obbligate ai servizi sessuali, il ricono-
scimento e la protezione dei diritti civi-
li per le lavoratrici sessuali.
http://www.lucciole.org/
Comitato per i Diritti Civili
delle Prostitute
concetti e autori di Emanuela Irace
Vendere il corpo non è una favola
"Se mai vidi bellezza e la volli e la ebbi,
non fu che segno della tua bellezza"
Johon Donne
Non c'è favola che ne parli. Del mestiere più antico del mondo nessuna traccia nei
libri per bambini. Eppure, quegli archetipi storicizzati che accompagnano crescita
e formazione dei più piccini, sono zeppi di comportamenti devianti e immagini tru-
culente. Dall'abbandono genitoriale in Hansel e Gretel, alla pedofilia in
Cappuccetto Rosso e Pifferaio Magico. Omicidi seriali a sfondo sessuale in
Barbablù. Mobbing omofobico nel Brutto Anatroccolo. Depressione nella Bella
Addormentata. Esoterismo diabolico in Scarpette Rosse. E sparsi qua e là fetici-
smo, sadismo e sottomissione. C'è di tutto nei classici per bambini, ma di meretri-
ci nessuna traccia. Resta l'immagine della strega e il dubbio del chissà cosa avrà mai
fatto in gioventù per ridursi così. Come dice Foucault: "La nostra è la cultura della
sessualizzazione del vivente", l'eros commerciale occhieggia ovunque. Subdolo o
violento. Accettabile o esecrabile. Demarcazioni sottilissime. Involucri fascinosi.
A seconda del vestito che indossi si resta per strada o si entra nel jet-set. La poli-
tica insegna e il matrimonio pure. Si tace pur dividendo per quarant'anni lo stesso
letto, disposte a cedere corpo e cuore in cambio di agiatezza e rispettabilità.
Vendiamo e barattiamo. Scappando amicizia e sentimenti in cambio di favori o
quieto vivere. Rosicchiamo pezzetti all'integrità del corpo e della mente per ven-
derli a vario prezzo sul mercato della quotidianità. Deviate o integrate, la radice
dell'azione resta la stessa, sempre di "vendita" si tratta. Ma nelle favole no. Corpo
e testa non sono merci da sex-worker. Il peccato aleggia ma non si svela. La picco-
la fiammiferaia vende zolfanelli, Sheradzade baratta storie in cambio della vita,
Alice dona la propria fantasia al Cappellaio Matto, Cenerentola scambia pazienza
con sopravvivenza e la Sirenetta.. la Sirenetta cede la coda, si, ma soltanto per
amore.
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