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Numero 3 del 2009

Una festa nella crisi: lotta marzo


Foto: Una festa nella crisi: lotta marzo
PAGINA 16

Testi pagina 16

marzo 2009 noidonne16
La qualità di vita di un individuo pas-sa anche attraverso la possibilità di
fare una pausa pranzo degna di questo
nome. Daniela Degan lo sa benissimo e
quindi ci incontriamo a casa sua, dove,
davanti a prodotti freschi del territorio,
facciamo una chiacchierata sulla crisi
economica e sul progetto sociale e politi-
co alternativo alla società della crescita.
"Spiegarti cosa intendiamo per decre-
scita non è semplice perché non parlia-
mo di un modello economico in senso
classico. Non dà soluzioni valide per
tutti in ogni luogo. Cerca invece di offri-
re degli strumenti e di trasmettere stili di
vita che non sono omologati ma creati
dai territori e dalle comunità. Propone
un punto di vista che ritiene fondamen-
tale riappropriarsi dello spazio e del
tempo di ciascuna e ciascuno che viene
valorizzato e qualificato. Rappresenta
una ricerca, 'un'utopia concreta e neces-
saria'." La decrescita, quindi, non vuole
essere una soluzione alla crisi economi-
ca ma piuttosto una ipotesi per pro-
muovere un tentativo creativo di rompe-
re la retorica della crescita economica
senza limiti verso un supposto sviluppo
i cui risultati, in termini di distruzione
ambientale, cambiamento climatico,
accumulazione dei rifiuti sono sotto gli
occhi di tutti. "L'ansia sviluppista degli
ultimi decenni ha lasciato indietro l'a-
scolto dei bisogni primari e necessari,
delle tecniche e dei saperi tradizionali,
la capacità di decidere nella libertà l'u-
so delle risorse. E un numero sempre cre-
scente di persone si ritiene insoddisfatto
della propria qualità di vita e della cor-
sa alla crescita infinita a cui sembriamo
condannati. Non basta più calcolare il
PIL (Prodotto Interno Lordo) che è solo
sinonimo di crescita economica e non ri-
flette assolutamente l'interezza della
persona. Bisogna tornare ad un princi-
pio di benessere e quindi ba-
sarsi sul proprio BIL (Benesse-
re Interno Lordo). Il mio si
fonda su tre indicatori: il
tempo sottratto alle 'molte
cose da fare' perché deciso di
vivere con profondità, tra i
sorrisi dei bambini, i dolci
pensieri delle amiche e l'aria
selvaggia della natura; tutti i
sogni, le immagini, le creazio-
ni dell'ingegno, dell'arte, del-
la terra, delle tessiture di reti,
i giochi delle molte donne si-
bille che abitano ancora i bo-
schi fatati; la valorizzazione
dell'ascolto attivo, empatico
e amicale quale stimolo del
vivere ed agire la nonviolen-
za a favore di un mondo co-
lorato di pace". E il discorso
si sposta inevitabilmente su
un'altra passione, quella per
il pensiero e il vissuto femmi-
nile, che possono mostrare
delle concrete indicazioni per
il futuro dell'umanità. "Con-
temporaneamente all'impe-
gno nel movimento per la de-
crescita, ma in un certo senso
anche in strettissima unione
con quella elaborazione, sto
portando avanti uno studio
sulle civiltà preistoriche e il
ruolo del femminile. È l'anali-
si di una società egualitaria e solidale
che è esistita ma che la storia non ci ha
raccontato. Siamo abituati a far inizia-
re lo studio sistematico della storia a
partire dagli assiri e da lì in poi le figu-
Cambiamenti? Solo per amore
Ma cos’è questa crisi / 3
Nadia Angelucci
ELEMENTI E PRINCIPI PER UN
MODELLO ALTERNATIVO
A. Recuperare la drammatica situazione
ambientale
La Terra è un pianeta limitato
Perseguire la ricostituzione dei cicli biologici
Salvaguardare la capacità di riassorbimento
Perseguire usi multipli di ogni risorsa naturale
limitata
La conservazione delle risorse naturali
La riconquista della percezione degli elementi
costitutivi della natura
Il reinserimento dell'uomo nel ciclo del carbonio
Il principio di precauzione
La conversione all'ambiente di produzioni e
consumi
La riprogettazione degli oggetti artificiali
Adeguare i bisogni alle dimensioni del pianeta
Elaborare un modello per ogni cultura
B. Modificare la struttura dei consumi
Riutilizzare al massimo le materie prime già
estratte
Usare in modo parsimonioso petrolio e gas
Ridurre 'utilizza degli oggetti di plastica
Ridurre l'uso di energia ed acqua nelle
produzioni industriali di beni di consumo
Ridurre il contenuto di rifiuti in ogni oggetto
Ridurre le esigenze di imballaggi
Riprogettare gli oggetti dannosi per l'ambiente
Aumentare la produzione di oggetti
biodegradabili, riciclabili, riutilizzabili
Ampliare al massimo le produzioni agricole
biologiche e similari
Bloccare il processo di omogeneità genetica,
recuperare semi e varietà originali
Bloccare all'origine polveri sottili e particelle
metalliche nell'aria e nel suolo
Modificare le dinamiche che creano i mega
agglomerati urbani, moltiplicando le
infrastrutture di uso comunitario
C. Modificare le occasioni di lavoro come atti-
vità umana non dipendente da retribuzione
Utilizzare anziani esclusi dal sistema per
formazione e passaggio conoscenze
Sostenere le attività di tipo alternativo solidale
volte alla creazione di posti di lavoro e di
riprogettazione
D. Riconquistare e moltiplicare le attività
di relazione
tratto dal materiale del
Laboratorio Itinerante della Decrescita
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