Numero 1 del 2011
Il futuro in testa
Testi pagina 16
FOCUS
IL
dì Elena Rihet
VARIE FORME DI POTERE COLTIVANO LA PAURA PER LIMITARE LE LIBERTÀ.
PER GUARDARE AVANTI OCCORRE OSSERVARE ATTENTAMENTE
LE MANIPOLAZIONI IN ATTO.
INTERVISTAA GIANNI VATTIMO
Io credo che la questione della paura sia molto più ge—
nerale. Quello che riguarda il futuro rappresenta solo una
parte della questione. Noi viviamo in un mondo in cui la
paura è diventata instrumentum regni. In Italia abbiamo
una politica, come quella della lega e della destra, che è
ispirata alla paura, ad esempio la paura che qualcuno ci
porti via il lavoro, il patrimonio o la ‘sicurezza’. Lo stes—
so si può dire della svolta a destra dell’Europa, basti pen-
sare alla democratica Svezia dove il partito neofascista è
entrato in Parlamento. L’ondata di destra che disturba,
o perturba, l’Europa è legata alla paura. Non so fino a che
punto questa sia suscitata da pericoli reali oppure sia am-
Ì lì i Ìlîìl‘liillilii‘?) | gennaio | 201i
piamente e intenzionalmente coltivata. Molto è cambia-
to da quando è caduto il muro di Berlino. Prima aveva-
mo paura della guerra tra i due colossi, i quali però si li—
mitavano e contenevano a vicenda. In assenza di un ‘ne-
mico’ occorre inventarne uno. Ora c’è il discorso sul ter-
rorismo internazionale, un fantasma in parte giustifica—
to in parte no. È ovvio che un mondo più integrato è an-
che più vulnerabile. Quello che accade in Italia può ave-
re degli effetti nei Paesi circostanti, e Viceversa. Il pote—
re unico e il pensiero unico, il ‘consenso di Washington’,
ci tengono disciplinati in questo continuo spavento che
ci induce a sopportare limitazioni della libertà . Pensia—
mo a quanto si possa spostare più in là questa limitazio-
ne. Per entrare in territorio americano occorrono l’im-
pronta digitale, il passaporto, la fotografia. Siamo, così,
in cammino verso una dimensione ‘disciplinare’ sempre
più intensa, in cui le persone non hanno chiaro se que-