Numero 1 del 2015
Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
Testi pagina 16
14 Gennaio 2015
Una rete nazionale che abbia il duplice obiettivo
di ottenere la piena attuazione della legge 194 e
riportare l’attenzione sulla salute riproduttiva e
delle donne nel nostro Paese.
La proposta è stata lanciata dalla LAIGA, libera as-
sociazione ginecologi per l’applicazione della legge
194, in occasione del terzo Convegno nazionale (Na-
poli, 7/8 novembre) ed è stata accolta positivamente
dal composito mondo dell’associazionismo femminile
(e non solo femminile) e di categorie professionali pre-
senti all’incontro. È sicuramente l’inizio di un cammino
che si rende necessario intraprendere per contrastare
il livello raggiunto dalla non applicazione della legge
194, quella che dal 1978 regola l’interruzione volontaria
della gravidanza in Italia e sancisce l’autodetermina-
zione della donna nella maternità che definisce “libera
e consapevole”. A far maturare in LAIGA l’idea che fos-
se necessario far entrare in campo la forza di un grup-
po di pressione nazionale è stata anche la Risoluzione
del Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consi-
glio d’Europa (8 marzo 2014) a seguito di un ricorso
presentato da IPPF EN (International Parenthood Fe-
deration European Net-
work). Andrea Rotondo
e Irene Donadio hanno
spiegato i passaggi del-
la battaglia vinta in punta
di diritto che la loro ong
- attiva nel campo della
salute sessuale riprodut-
tiva e della pianificazione
familiare a livello globale
- ha sostenuto a partire
dal 2012 e con un paziente lavoro di raccordo collet-
tivo. Infatti è stato riconosciuto che l’Italia viola i diritti
delle donne che, alle condizioni prescritte dalla legge
194/1978, intendono interrompere la gravidanza. Non
è messo in discussione il diritto dei medici all’obiezio-
ne di coscienza, ma è affermato “che non può essere
usato per ostacolare il diritto della donna, diritto indivi-
duale sancito anche dalla Costituzione”. Un responso,
e non una semplice raccomandazione, che ha chiama-
to in causa direttamente il governo. Infatti la ministra
della Salute Beatrice Lorenzin ha istituito subito un
Tavolo Tecnico per monitorare il livello di applicazione
della legge. Per dire delle resistenze indomite, alcune
Regioni - come è il caso della Lombardia - non parte-
cipano ancora al
Tavolo. La Risolu-
zione comunque
dà forza a chi in
Italia da anni pro-
testa per segna-
lare il problema e
al tempo stesso
sollecita la so-
cietà civile a farsi
ancora protago-
nista. Si capisce
bene, dunque, la
necessità di costi-
tuire un soggetto
in qualche modo
federato che “con
forza agisca unito
con l’obbiettivo di
evitare che il di-
ritto all’obiezione
di coscienza dei
ginecologi inibisca il diritto delle donne ad avere ac-
cesso all’interruzione volontaria della gravidanza se e
quando lo decidono, come previsto da una legge del-
lo Stato”. Silvana Agatone, presidente di LAIGA, ha
poi elencato alcune questioni su cui questa coalizione
potrà impegnarsi per dare più forza alle istanze delle
LAIGA
TRA SALUTE
RIPRODUTTIVA
E ABORTO:
libertà di scelta
a tutto campo
Per l’aPPlicazione della legge 194
e Per contrastare l’alto numero
di obiettori di coscienza
nelle strutture Pubbliche arriva
la rete nazionale ProPosta da LAIGA
di Tiziana Bartolini
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