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Numero 1 del 2010

2010 non ci resta che ridere


Foto: 2010 non ci resta che ridere
PAGINA 16

Testi pagina 16

16 noidonne gennaio 2010
Un minuto di silenzio per Hiina, Lorena, Maria,
Francesca. Per tutte le donne violate o uccise per mano
di un uomo. Un minuto di silenzio che ha fermato una
piazza della Loggia colma di donne arrivate da tutta
Italia per la manifestazione di chiusura della Staffetta
dell'Unione donne in Italia.
A un anno dalla sua partenza da Niscemi, l'Anfora è
arrivata a Brescia. Ha percorso centinaia di chilometri,
ha incontrato associazioni di donne, commissioni pari
opportunità locali, consigliere di parità, coordinamenti
sindacali femminili della Cgil, Cisl, Uil e Ugl; è andata
in aule consiliari di comuni, province e regioni; in aule
universitarie, nelle carceri, in case; è andata in chiesa -
in quella battista, cattolica, evangelica e valdese - e in
più di 15 ospedali; ha assistito a corsi di autodifesa e a
eventi sportivi; ha ascoltato parole pakistane, iraniane,
moldave, slovene, albanesi, rumene…
Ha accolto dentro di sé oltre un milione di messaggi.
E con questo dolce peso è arrivata a piazza della
Loggia in un bel pomeriggio di novembre.
È arrivata a Brescia con le donne e con gli uomini che
hanno deciso di seguire questo cammino. Con le
donne cui l'Udi ha chiesto di diventare protagoniste di
questo evento, "per testimoniare la forza femminile e
sconfiggere il sentimento di miseria che la violenza
porta con sé". E con quegli uomini che hanno fatto un
passo indietro e che hanno testimoniato, semplicemen-
te e discretamente, la loro presa di distanza dalla vio-
lenza maschile.
A condurre l'Anfora sul palco, due donne dell'Unione
Italiana Ciechi e ipovedenti accompagnate da due
donne di Sondrio, a farle da corona le ragazze del
Brescia calcio. Ad attenderla donne di ogni età con
striscioni e bandiere: le donne di Guspini, in Sardegna,
le donne dell'Emilia Romagna, le donne salentine, le
donne di Pesaro, le donne dell'Udi nazionale, persino
qualcuna in collegamento via Skype.
Una manifestazione plurale senza simboli di partito,
come ha sempre tenuto a sottolineare la delegata
nazionale dell'associazione, Pina Nuzzo: "Il nostro com-
pito - si leggeva nel comunicato diffuso a pochi giorni
dalla conclusione della Staffetta - è quello di avviare
processi politici e culturali che trovano nelle donne la
propria misura e il proprio linguaggio perché, se è vero
che si può fare politica nella società al di fuori degli
schieramenti, noi non solo non siamo né governative
né antigovernative: piuttosto, ci confrontiamo sempre
con ogni formazione, verificando e svelando il maschi-
lismo onnipresente".
Tanti gli interventi che si sono succeduti sul palco.
Commossa la portastaffetta della Lombardia, Maria
Chiaramonte che ha ringraziato tutte le donne che con
lei hanno costruito il passaggio dell'Anfora nella regio-
ne. Emozionata la giornalista Cristina Magnaschi che
pagine autogestite dall’UDI a cura di Ingrid Colanicchia
Brescia. Piazza della Loggia.
“Io c'ero”
Alla manifestazione c'ero
anch'io e sono contentissima
di avervi partecipato e di
aver portato i miei figli, un
futuro uomo ed una futura
donna.
Rosaria Iacobino
Sono ancora sotto
l'effetto di ieri in piaz-
za della Loggia. È una
specie di frastorna-
mento dolce e forte
al tempo stesso.
Laura Piretti
Abbracciarsi
forte. Avere la
sensazione di
conoscersi da
sempre.
Simona Trabucco
Grazie a tutte perché in
tante e, insieme a
tante, in piazza c'erava-
mo. Le donne non sono
in silenzio ma continua
il silenzio sulle donne.
Rosanna Galli
Io in piazza ieri non
c'ero, però c'ero lo
stesso. Sono indigna-
ta per il silenzio sia da
parte della stampa
che della televisione.
Luisa Codato
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