Numero 11 del 2009
Sex love & ...
Testi pagina 15
noidonne novembre 2009 15
ne è favorevole alla sua sostituzione
con sostanze sintetiche o vegetali. Non
sembra per nulla incredibile che in que-
sto secolo di successi scientifici, si senta
la necessità di ripensare storicamente la
visione generale del rapporto malattia-
sofferenza per la specie umana e anima-
le. La giustificazione della sofferenza e
del male nel mondo è sempre stato un
tema caro alle metafisiche di ogni cul-
tura. Quanta sofferenza siamo in grado
di accettare? Quanta ne presupponiamo
nella ricerca dei nostri fini? Una volta
appurato che gli animali condividono
con noi la capacità di provare dolore,
fin dove è lecito e moralmente giustifi-
cabile usarli, sfruttarli, torturarli? Una
teoria dei valori che espelle gli animali
da ogni considerazione morale, ponen-
doli, per così dire, aldilà del bene e del
male, produce una distanza dall'etica
che genera anche un'etica della distan-
za. Se i macelli avessero vetrate e gli
stabulari fossero piazze, molte delle no-
stre ipocrisie cadrebbero miseramente.
Sospesi fra acquiescenza e indifferenza
non riusciamo ad eludere i limiti di una
prospettiva specista, ancora pregiudi-
zialmente cartesiana. C'è bisogno di
un'etica della cura, di una cura per l'eti-
ca. Con l'espressione "prendersi cura" ci
riferiamo ad un'attitudine fondamenta-
le di disponibilità nei confronti dell'al-
tro. "Cura", quindi, come sollecitudine
per la sorte di un altro individuo sorret-
ta da una conoscenza della sua realtà,
delle sue esperienze, dei suoi bisogni. In
effetti, non si può dire di prendersi cura
di qualcuno se non si è disposti a capir-
lo, a rispettarlo e a ridurre per quanto è
possibile la sofferenza di cui può essere
vittima, in particolare se l'individuo in
questione non sa o non è in grado di far-
lo, come nel caso del degli animali. Jill
Robinson da oltre 15 anni si occupa del-
la liberazione e del riscatto degli Orsi
della Luna detenuti nelle fattorie della
bile. Con la sua organizzazione, Ani-
mals Asia Foundation, è riuscita a co-
struire due grandi santuari, in Cina e
Vietnam, per la riabilitazione e il reinse-
rimento degli orsi in un ambiente semi-
naturale. Jill Robinson come Virginia
McKenna e Jane Goodall: grandi donne
del nostro tempo; donne che hanno de-
dicato la loro vita ad insegnare la "cu-
ra" e il rispetto per chi non è in grado di
pretenderlo; donne che hanno avuto il
coraggio di rendere il cambiamento non
solo auspicabile ma necessario. Jill Ro-
binson è stato a Genova il 27 ottobre,
ospite del Festival della Scienza, per pre-
siedere ad un incontro sul problema de-
gli Orsi della Luna e le fattorie della bi-
le in Asia. Per informazioni sul lavoro di
Animals Asia Foundation e per sostene-
re la battaglia per la liberazione degli
Orsi della Luna dalle fattorie della bile:
Animals Asia Foundation Italia Onlus
Tel. +39 010 2541998
Fax +39 010 2545137
P.za San Marcellino 6/5 - 16124 Genova
email: info@animalsasia.it
Sito web: www.animalsasia.org
Direttiva in arrivo
Dopo molto ritardo - l'Italia si trova infatti già
in procedura d'infrazione da parte della
Commissione Europea - è stato presentato al
Consiglio dei Ministri del 31 luglio scorso il
testo che recepisce la direttiva 2006/54 EU,
che modifica il Codice delle Pari Opportunità,
198/2006.
L'iter ora prevede che il testo presentato acqui-
sisca i pareri della Conferenza Stato-Regioni e
delle Commissioni competenti di Camera e
Senato. Generalmente è un percorso senza
ostacoli e quindi ci aspettiamo che il testa
venga definitivamente approvato tra breve.
A dire la verità eravamo già arrivati a questo
punto con lo scorso Governo, ma purtroppo,
pur fissata la sua approvazione nell'ultimo
Consiglio del Governo Prodi, non se ne fece
nulla.
Alcune novità introdotte nel testo ad una
prima lettura sembrano interessanti. Viene
finalmente aggiornato tutto l'apparato san-
zionatorio, soprattutto in termini monetari
con importi fermi alle sanzioni previste dalla
legge 903 del 77 (definirle irrisorie é poco). Le
ammende previste per i casi di discriminazio-
ne andavano fino ad un massimo di 513 euro.
Con il nuovo testo le norme che sanzionano le discriminazioni
poste in atto nei casi di discriminazione nell'accesso al lavoro,
nella retribuzione ecc. vengono aggiornate con una pena fino a
1.500 euro. Ancora più pesante è la pena prevista per il datore di
lavoro che non rispetta le decisioni del giudice che gli ha prescrit-
to la cessazione del comportamento considerato pregiudizievole e
che può essere sanzionato con un ammenda fino a 50.000 euro o
l'arresto fino ad un anno. Tutto sommato non ci possiamo lamen-
tare.
Ma ci dobbiamo lamentare, invece, perché nei comunicati stampa
della Ministra Carfagna, come si legge nel suo sito, viene afferma-
to che "fin qui i datori di lavoro venivano invitati a non discrimi-
nare le donne, da oggi vige il divieto di farlo e si rischiano sanzio-
ni pesanti" come se l'articolo 1 della prima grande legge di parità
sul lavoro del nostro Paese, la 903 del 1977, non affermasse che
"E' vietata qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto
riguarda l'accesso ai lavoro indipendentemente dalle modalità di
assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i
livelli della gerarchia professionale". Ed ancora, si afferma che ven-
gono introdotte per la prima volta tra le forme di discriminazione
le molestie e le molestie sessuali. Come la prima volta? La legge
125 del '91 all'articolo 4 introduce il concetto di molestia e mole-
stia sessuale quali discriminazioni, concetto che viene integral-
mente recepito nel testo ora in discussione. Che dire? Per una
Ministra laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti non è
una bella uscita. Ma si consoli, la Ministra, non se è accorto nes-
suno. E di questo ci dobbiamo lamentare.
Alida Castelli