Numero 6 del 2009
Libere o sicure?
Testi pagina 15
di madre in figlia
Mai come ora sono sollecitata ad affrontare il tema dei
diritti delle persone e delle regole. Frequento giurisprudenza
e vorrei fare di questo interesse il mio lavoro.
Assolutamente no, anzi. Penso ad esempio alle azioni
comuni sul versante dell'ecologia, dei diritti umani, del dirit-
ti dei consumatori, del diritto del lavoro. Molto sta cam-
biando, ma mi affascina conoscere come le norme sono nate
e come si sono evolute, le sentenze,…
Credo si debba consolidare quanto fatto nei campi tradi-
zionali, spingersi ancora avanti là dove si è in posizioni
ancora arretrate. L'ascolto della società, la conoscenza delle
situazioni impongono nuove attenzioni giuridiche, nuove
discussioni. Se poi parliamo dei cosiddetti temi etici ecco che
la questione diventa attuale e sicuramente più complessa.
Quando si sceglie di "lasciar perdere" pur avendo tutti i
diritti, solo perché è tanto costoso e lungo difenderli, ecco
che qualche domanda sulle libertà occorre porcela.
Sicuramente chi ha più risorse, chi è nata qua, riesce ad esse-
re più libera di chi proviene da altri paesi o ha meno poten-
zialità relazionali o economiche. Se le differenze, invece che
essere potenzialità, diventano disuguaglianze, allora dob-
biamo preoccuparci per la libertà di tutte e tutti.
Certamente. Occorrono maggiori investimenti nella cultu-
ra e nell'istruzione perché è da piccoli che si apprende
meglio.
Non solo per quanto riguarda i temi etici, spesso ambito
di grandi scontri, ma anche nei contesti più tradizionali ci
troviamo di fronte alla lotta tra libertà e la sua negazione.
Nelle favole il bene vince sempre sul male, la realtà non è
sempre a lieto fine.
Libertà: la mia o la tua?
Penso alle tante battaglie in nome della libertà. La storia
delle donne ci racconta quanto fatto e come facile sia perde-
re in poco tempo le conquiste di decenni.
Magari lo fossero, magari fosse possibile procedere in un
crescendo che si incrementa passo dopo passo. È molto faci-
le ritornare indietro, cancellare importanti periodi della sto-
ria sociale con un colpo di spugna. No, non sono temi supe-
rati, anzi…
I diritti umani, la tutela ambientale, tutti quegli ambiti
eticamente sensibili che oggi richiedono scelte ed interventi.
La libertà delle donne poi, traguardo mai del tutto raggiun-
to ma sempre a rischio di prese di posizioni, norme, divieti,
ritorni indietro a prescindere dalle conquiste fatte. Ed anche
nell'ambito privato, sviluppando la cultura del rispetto reci-
proco
Aumentano le disuguaglianze in tutti in campi, quindi
anche in materia di libertà. L'arroganza è un atteggiamento
ormai troppo diffuso, ed i "furbetti del quartierino" sono
osannati dal mondo del gossip diventando così modelli di un
comportamento vincente. Se la libertà diventa possibile solo
in funzione del proprio conto in banca, allora la percezione
che ne conseguirà sarà che la libertà non ha lo stesso signifi-
cato ovunque e per chiunque.
Dovrebbe esser parte integrante dei programmi di studio,
potrebbe essere strumento anche di integrazione tra culture
diverse.
Credo ci si debba attrezzare per andare avanti miglioran-
do quanto possibile. Ma la cultura della tolleranza, della
libertà mia-tua-nostra insieme, appare sempre più colpita
dall'arroganza e dall'ignoranza di chi pensa solo a fare quel-
lo che gli pare gridando: viviamo in un paese libero, no?
Tutele, diritti, azioni comuni… sono temi ormai superati?
A cosa pensi quando pensi alla parola libertà?
Quali sono gli ambiti su cui dovrebbero convergere le maggiori attenzioni?
Credi sia aumentata la percezione di disuguaglianza tra i soggetti in materia di libertà?
La scuola potrebbe sensibilizzare bambine e bambini all'esercizio della libertà?
Quale pensi sia la tendenza futura?
Rosa M. Amorevole Alessandra Pennello
noidonne giugno 2009 15