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Numero 1 del 2012

Il meglio di noi


Foto: Il meglio di noi
PAGINA 15

Testi pagina 15

foto di Laura Salvinellr



SESSANTENNI DI OGGI / 1

ISPIRAZIONI FEMMINISTE

Intervista a MARIELLH GRAMAGLIH

ariella Gramaglia è scrittrice,

giornalista e docente univer-

sitaria. Già direttora di Noi

Donne, è stata membro del
parlamento italiano e assessora alle p0-
litiche per la sempliיִcazione e le pari 0p-
portunità.

Fra le sue numerose esperienze,
c’è l’impegno nella cooperazione
internazionale. Quali sono,
secondo lei, le differenze o le
analogie fra le sue coetanee in
Italia e all’estero?

Posso parlare delle donne indiane che ho
conosciuto. Nel mio libro ”Indiana. Nel
cuore della democrazia più complicata del
mondo”, [...] ci sono molte pagine de-
dicate a loro e in particolare alle don-
ne del sindacato SEWA (Self Employed
Women Association). Ci sono ricchezza,
profondità e autorevolezza straordinarie
nelle leader donne, in moltissimi movi-
menti e organizzazioni non governati-
ve, non solo femminili. [...] In India c’è
una forte presenza di donne nella poli-
tica e c’è quella passione per l’organiz-
zazione che le italiane da tempo non
hanno più. Nel nostro Paese abbiamo di-
menticato che senza un’organizzazione
non si fa memoria e non si fa contrat-
tazione sociale.

Quanto l’essere donna ha influito
nel suo percorso di vita?
Moltissimo, sicuramente tutto il mio la-
voro pubblico è stato segnato dall’es-
sere donna, sia durante il mio manda-
to parlamentare, sia nel giornalismo e
nella scrittura, sia in un lavoro appa-
rentemente molto ”neutro" come quel-
lo da assessore. Creare il grande call
center di informazione e comunicazione
rivolto alla cittadinanza rientra in
questa logica, nell’idea di rispondere
alle esigenze di relazione fra le perso-
ne in modo concreto.

Èsenz’altro un’ispirazione che mi è ve-
nuta dall'esperienza femminista.

Ha avuto delle maestre di vita?
Sono state sorelle autorevoli le giorna-
liste di noidonne della nostra genera-



zione. Lo sono state alcune parlamen-
tari, con un risvolto anche materno, for-
se, nella יִgura ad esempio di Leda Co-
lombini, recentemente scomparsa, che
è stata mia collega in Parlamento.

Potrei citare altre madri, Giglia Tedesco
e, andando più indietro nel tempo, una
יִgura che ho molto amato è quella di
Lina Merlin. Poi ci sono le madri della
letteratura [...]. Esiste una comunità vir-

di Elena Ribet

tuale, simbolica, che ci guida e fa da tra-
mite fra le generazioni.

Secondo lei, cosa ha fatto la sua
generazione per l’Italia? E
l’Italia per la sua generazione?
Per thalia, come donne, siamo state for-
se il primo e unico movimento sociale
che ha cambiato in modo irreversibile il
nostro Paese. [...] Ci sono stati decen-
ni di relativa pace, di relativa serenità
economica, in cui si cresceva sul piano
culturale e professionale, in modo stu-
pehcente rispetto agli anni ’50. Ma l’Ita-
lia non ci ha dato nulla dal punto di vi-
sta delle relazioni fra idealità politiche
e pratica politica; pratica politica che è
stata all’insegna spesso della involuzione
e non della trasformazione. L’era berlu-
sconiana, che speriamo sia יִnita, è sta-
ta una lunga stagione di inciviltà e di
odio per le donne, una dimensione
scurrile del discorso pubblico, una vera
e propria débàcle culturale. [...]

Quali sono le difficoltà delle
donne, in particolare fra di loro?
Soprattutto la difיִcoltà di reciproco ri-
conoscimento, e questa è la ragione per
cui ho יִducia nel movimento Se Non Ora
Quando e ne parlo con entusiasmo. [...]
Le generazioni più giovani sono state
molto maltrattate da questo paese, in
termini di opportunità di lavoro, della
possibilità di essere madri, del reddito,
dei talenti.

Non è detto che le più adulte siano re-
sponsabili di questo, ci sono respon-
sabilità più grandi e più complesse, ma
è una difיִcoltà non aver creato un’Ita-
lia più confortevole per le nostre יִglie.

Leggi la versione integrale
dell’intervista su www.noidonne.org

noidonne | gennaio | 2012 G
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