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Numero 1 del 2010

2010 non ci resta che ridere


Foto: 2010 non ci resta che ridere
PAGINA 15

Testi pagina 15

di madre in figlia
Prevalentemente internet. La rete offre mille opportunità:
articoli dai giornali, stampa italiana e straniera, video degli
avvenimenti, approfondimenti, blog, discussioni…
Non mi capita di vedere molto la televisione. In realtà per
farti un'idea devi confrontare molte opinioni, ma talvolta è
veramente insopportabile vedere persone che si accapigliano
in uno studio televisivo.
Molti comici mi hanno fatto capire meglio alcuni aspetti,
specialmente dei politici, per i quali attraverso le modalità
tradizionali (articoli, interventi televisivi, ecc.) sarebbe stato
necessario più tempo per rendersene conto. Talvolta ti stimo-
la ad approfondire per capire se è proprio vero che sia così.
Essenzialmente potremmo dire che sintetizza (in bene e in
male) i punti forti di una posizione o di un personaggio.
Adoro vedere su Youtube ciò che non ho potuto vedere in
televisione.
Quando si ha acquisito il gusto della lettura sicuramente
non lo si perde più. Un buon libro può farti passare momen-
ti belli e insegnarti molto.
Sicuramente una maggiore indipendenza e maggiore pro-
fessionalità. Negli ultimi anni la stampa straniera ci ha spes-
so sottolineato le incongruenze del nostro Paese. Credo sia
un bello stimolo sul quale riflettere e migliorare.
Che le condizioni del nostro Paese, e delle persone che qui
vivono, migliorino. Che sia un anno nel quale qualità della
vita, rispetto e valorizzazione delle persone, prospettive per
il futuro siano elementi più certi per il nostro orizzonte.
Giornali, televisione, internet…
Per conoscere
I giornali, un po' acquistati e un po' letti alla mattina al
bar. Le riviste, i libri, Poi internet, anche per ulteriori spunti
e ricercare indicazioni per approfondimenti.
Assolutamente no. Se si escludono alcuni programmi di
approfondimento giornalistico, il resto è troppo superficiale
quando c'è. Ci sono temi di moda trattati da tutti e argo-
menti mai sfiorati.
È sicuramente un buon metodo per far risaltare alcune cri-
ticità. Diverte e informa, probabilmente molte persone si
sono interessate in maniera più critica a un certo argomento
dopo che ne hanno visto una rielaborazione satirica.
La satira stigmatizza un personaggio, un avvenimento. Ti
presenta l'essenza della cosa e la sua lettura fatta dall'atto-
re o dall'attrice.
Poi puoi concordare o meno, ma sicuramente ti colpisce.
Molto più di tante spiegazioni tradizionali.
Sempre. Per rilassarsi, per approfondire, per informarsi
anche oltre ciò che è scritto sui giornali, o che hai sentito in
televisione.
Credo che la prima differenza sia l'assenza di editori puri
nel nostro Paese. Può succedere che le testate talvolta siano
più vicini agli interessi degli editori che a una informazione
che permetta a chi legge di farsi un'idea autonoma.
Sicuramente di uscire dalla crisi, di ricominciare a vedere
al domani con una maggiore tranquillità. Magari anche una
maggiore compostezza nell'affrontare serenamente temi
molti importanti per la quotidianità del Paese.
La televisione offre un'informazione completa in merito agli avvenimenti?
Quali sono le fonti abitualmente utilizzate per acquisire le informazioni?
La satira permette di capire meglio un certo avvenimento?
E la lettura?
Situazione italiana e situazione europea: quali differenze nell'informazione?
Quale augurio farsi per il 2010?
Rosa M. Amorevole Alessandra Pennello
noidonne gennaio 2010 15
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