Numero 4 del 2007
Al centro dell'attenzione
Testi pagina 14
aprile 2007 noidonne14
”Èuna sfida di comunicazione perimpossessarsi della tecnologia e
dei suoi linguaggi, per affermare un
nuovo modello femminile nella comuni-
cazione". Eleonora Selvi è la entusiasta e
determinata direttora di 'DonnaTv', pri-
ma televisione delle donne accessibile
gratuitamente su internet. L'idea è
nata nell'ambito dei corsi "Don-
ne, politica e istituzioni" che nel
2005 hanno coinvolto migliaia di
donne nelle università italiane
grazie all'iniziativa del ministero
delle Pari Opportunità.
In quell'ambito è maturata la
consapevolezza della necessità di
una strategia intellettuale e poli-
tica di donne che vogliono utiliz-
zare in modo diverso gli strumen-
ti di comunicazione come l'imma-
gine e il web, offrendo contenuti
'altri', un'immagine diversa della donna
e stimolando riflessioni e dibattito. "In
un suo studio il Censis ha individuato
in 578 programmi televisivi un divario
enorme tra ruoli maschili e femminili -
ha osservato Selvi - le donne sono per lo
più attrici, cantanti e soubrette, sempre
collaborative rispetto ai colleghi uomini
che assumono in genere ruoli direttivi
preponderanti. L'immagine che ne deri-
va è quella di una realtà distorta: le
donne sono giovani, belle e ricche, men-
tre le anziane appaiono solo nel 4% del-
la programmazione".
Dunque 'DonnaTv' intende "promuo-
vere modelli femminili autorevoli nei
quali le giovani, e non solo loro, possa-
no identificarsi". Particolare soddisfa-
zione per l'iniziativa l'ha dimostrata
Francesca Brezzi, intervenuta alla pre-
sentazione della web tv, che ha
osservato come questo sia "l'ini-
zio di un viaggio in cui si potran-
no percorrere, inventare e creare
vie immaginative, nel senso di
quella poiesis che le donne in par-
ticolare stanno sviluppando". En-
trando nel sito www.donnatv.it
si può accedere ad informazioni e
ad una rete di comunicazione fi-
nalizzata all'occupazione di spa-
zi pubblici e alla promozione del-
la libertà di pensiero con nuove
parole e nuovi messaggi.
Web, nostro alleato
In rete e in onda
Elena Ribet
presentata a Roma www.donnatv.it, la prima tv delle donne
accessibile gratuitamente su internet
Sfogliando con avida curiosità le pagine di 'noidonne' e apprezzando la ricchezza poliedrica dei suoi
spunti culturali e tematici, mi sono chiesta quante donne leggano l'informazione nazionale o loca-
le, quante invece soltanto i femminili. Mi domando ad esempio se il genere femminile ami fare com-
menti sulla politica o sull'economia italiana, partendo dalla propria proverbiale concretezza, facen-
do spazio alla capacità di discernimento e di opinione personale. Penso infatti che mantenere rela-
zioni efficaci, dialogare e dibattere, e diventare capitale sociale possa passare solo attraverso una
presenza più massiccia delle donne sui media sia come opinion makers che come target di comunicazione. In sintesi, tre sono gli
scogli contro cui s'infrange la questione: il problema dell'iconografia femminile, così come viene veicolato dai media con immagini,
contenuti e forme espressive che non sempre riflettono le mutate realtà dello specifico femminile, e che invece danno vita ad un'in-
formazione spesso appiattita sugli stereotipi di genere; il tema della comunicazione di genere cioè di quanto e di come la nuova
cultura femminile trovi o non trovi espressione nei media. Quanto ad esempio si parla di Welfare, di Banca del tempo, di temi ca-
ri alla conciliazione femminile?; da ultimo lo scoglio della carriera delle donne, delle donne impegnate nel settore della comunica-
zione con riferimento al cosiddetto "tetto di cristallo" che non è né un look dell'arredamento né una nuova tecnica di costruzione
ma è uno degli elementi segreganti la professionalità femminile. Per questo motivo, come dice Gloria Steinem "le donne possono
dimostrare quanto vogliono di avere la stoffa giusta, ma senza l'approvazione degli uomini è come se l'avessero sbagliata!!". C'è chi
dice che questo soffitto di cristallo è una sorta di gigantesca cappa culturale per cui le donne sono socialmente accettate solo se…
non disturbano il manovratore. Se ci pensate nell'informazione mediatica esiste ancora un impatto fortemente sessista che raffor-
za i pregiudizi di genere, riducendo la molteplicità delle innumerevoli, diverse , concrete esistenze femminili a categoria astratta e
non sempre positiva. Insomma poca autorevolezza è riconosciuta alle donne e questo non fa che ostacolarci nella realizzazione di
processi di empowerment, cioè di affermazione della soggettività femminile. Un esempio che vale per tutti: fatta eccezione per Lu-
cia Annunziata che è davvero unica, il potere di decidere cosa fa e cosa non fa notizia, con quale linguaggio trattarla e con quali
strumenti di analisi tutto questo lo decidono i vertici. Che sono, ve lo assicuro, tutti maschili.
Comunicazione dimezzata