Numero 12 del 2008
E tu di che Natale sei?
Testi pagina 14
dicembre 2008 noidonne14
Il Primo Atlante Tematico delleacque d'Italia, cui hanno lavora-
to quasi cento donne con metodo
multidisciplinare e territoriale, è
strutturato in tre parti, che affron-
tano le questioni naturalistico-am-
bientali, storico-culturali, economi-
co-gestionali, problematiche e terri-
toriali dal punto di vista nazionale
e regionale. La terza parte è dedi-
cata a riflessioni epistemologico-in-
trospettive, meditazioni di tipo lu-
dico-pedagogico, testi letterari.
"Stupore, allarme, sconcerto e
meraviglia, la nostra Italia vista
dall'acqua non manca di sorprese,
nemmeno per gli studiosi e per gli
addetti ai lavori". Queste sono le
parole della professoressa Maria Gem-
ma Grillotti Di Giacomo, Coordinatrice
Scientifica Nazionale del Gruppo di Ri-
cerca Interuniveristario GECOAGRI-
LANDITALY, Membre d'Honneur della
Société de Géographie di Parigi, il soda-
lizio dei geografi più antico del mondo,
insignita del Grand Prix de Cartogra-
phie 2001 per la pubblicazione dell'At-
lante tematico dell'agricoltura italiana.
È lei che ha curato la pubblicazione del-
l'Atlante edito da Brigati (Genova -
2008), con il contributo di 238 esperte
ed esperti.
Come è nato il Primo Atlante
delle acque d'Italia?
L'idea è nata nel 2003, di-
chiarato dall'ONU Anno Inter-
nazionale dell'acqua, in occasio-
ne di un convegno geografico in-
ternazionale. Su mandato del-
l'A.Ge.I., l'Associazione dei Geo-
grafi italiani in ambito accade-
mico, insieme a Pier Paolo Faggi
e Cecilia Santoro Lezzi abbiamo
pensato di organizzare il conve-
gno 'Geografie dell'acqua - La ge-
stione di una risorsa fondamen-
tale per la costruzione del terri-
torio'. In quella occasione, come
d'abitudine, abbiamo organizza-
to alcune manifestazioni paral-
lele, tra cui la mostra di carto-
grafia storica dedicata alle ac-
que del territorio reatino, territorio mol-
to particolare; la messa in scena della
piece 'Tutte le cose sono acqua' scritta
da Anna Rita Luongo; una mostra di
materiali tematici. Era in visione per i
partecipanti l'Atlante tematico dell'agri-
coltura italiana, una grande opera che
avevo dato alle stampe nel 2000. Forse
in maniera provocatoria Edoardo Men-
si, presidente della FederBim (Federazio-
ne Nazionale dei Consorzi di Bacino
Imbrifero Montano), nel suo intervento
disse "Se la professoressa Grillotti accet-
tasse questa sfida, noi come FederBim
saremmo pronti a finanziare la pubbli-
cazione di un Atlante delle acque". Ho
accettato la sfida, e ora l'Atlante esiste,
anche grazie alla generosità e l'abnega-
zione di un gruppo di donne che hanno
collaborato con dedizione; dalla carto-
grafa, alla grafica, alla segretaria di re-
dazione e molte altre… potrei dire che
sono state le vestali di questa impresa.
Ci racconti un caso emblematico e
un problema pressante approfonditi
nella pubblicazione.
È quasi imbarazzante dover scegliere
un solo argomento, sia come caso posi-
tivo che negativo, data la vastità di ar-
gomenti trattati nell'opera. Ad ogni mo-
do, come ho già accennato, il territorio
reatino rappresenta uno dei casi emble-
matici sia di rischio ambientale non so-
lo attuale (si pensi agli interventi che ri-
salgono all'epoca romana, al taglio del-
la Cava Curiana delle Marmore per
svuotare il Lacus Velinus), ma anche di
ricchezza della risorsa. Ma non vorrei
soffermarmi su un aspetto singolo. Met-
terei piuttosto l'accento su una partico-
larità che è stata anche per me una sor-
ta di sorpresa. L'Italia è un territorio
estremamente piccolo, dal punto di vi-
sta della superficie, se lo confrontiamo
ad altri Stati e Continenti. Certo, si resta
incantati per la grandezza, l'ampiezza,
la maestosità dei fenomeni di Paesi più
vasti, ma l'aspetto caratteristico dell'I-
talia è la possibilità di passare repenti-
namente da un fenomeno e da un mo-
dellamento geomorfologico all'altro. Un
esempio: qui è possibile passare da un
ghiacciaio alpino alle terre riarse delle
fiumare senza acqua, delle gravine, dei
canaloni scavati dalle acque in territori
aridi, nell'arco di una sola giornata.
L'Italia ha una concentrazione di va-
rietà e una molteplicità di ricchezze che
tra i tanti non saprei davvero seleziona-
re un fenomeno e nemmeno una regione.
Persino la riarsa Puglia è un'espressione
di capacità di gestire questa risorsa, di
inventare soluzioni incredibili pur di ac-
centuare e ricavare l'umidità. Le spec-
chie, che sono un'invenzione straordina-
ria, sono un mucchio di sassi derivanti
dallo spietramento dei terreni che ven-
gono accumulati in modo che nell'e-
scursione termica dal giorno alla notte
queste pietre infuocandosi e poi raffred-
Tutte le cose sono acqua
Intervista a Maria Gemma Grillotti Di Giacomo
Elena Ribet