Numero 11 del 2008
L'inverno dei diritti
Testi pagina 14
I diritti delle donne
le violazioni
dei diritti uma-
ni delle donne
sono commes-
se in nome
della famiglia,
di religioni,
culture o
tradizioni.
“Faccende pri-
vate” in cui
non è consen-
tito interferire.
Noi non la
pensiamo così
La Dichiarazione
Universale è stata
adottata dall'As-
semblea Generale
delle Nazioni Unite
il 10 dicembre
1948 ed esprime
ciò che è stato
considerato il "consenso fondamentale di tutti i popoli rispet-
to ai diritti umani, in relazione a questioni quali la sicurezza
della persona, la schiavitù, la tortura, la protezione da parte
della legge, la libertà di movimento e di parola, la libertà di
religione e di assemblea, nonché i diritti alla sicurezza sociale,
al lavoro, alla salute, all'educazione, alla cultura ed alla citta-
dinanza. […] Ovviamente i diritti umani sono intesi come ap-
plicati alle donne. Tuttavia, la tradizione, il pregiudizio, l'inte-
resse sociale, economico e politico si
sono combinati per escludere le donne
dalla definizione prevalente della 'gene-
ralità' dei diritti umani e hanno relegato
le donne a significanti di un interesse
'secondario' o 'specifico' all'interno del
quadro. Tale marginalizzazione delle
donne nel mondo dei diritti umani si è
originata come riflesso dell'ineguaglian-
za di genere nel mondo e ha un terribi-
le impatto sulle vite delle donne".*
Spesso le violazioni dei diritti umani
delle donne sono commesse in nome
della famiglia, di religioni, culture o tra-
dizioni, motivo per cui sono state oc-
cultate in una sfera 'privata' all'interno
della cui 'sacralità' non è possibile inter-
ferire, nemmeno per punire i col-
pevoli.
È proprio la divisione
'pubblico'/'privato' a porre le don-
ne in uno stato di subordinazione
rispetto al meccanismo universale
dei diritti umani. Questo 'equivo-
co', avvenuto per ragioni storiche
codificabili, racchiude in sé una
mentalità che vede nelle azioni re-
lative alla sfera 'pubblica' un ambi-
to soggetto a regole, mentre nelle
attività che si svolgono nella sfera
'privata' una implicita possibilità di
sottrarsi a tali regole.
I privilegi di razza, ceto e genere
hanno sempre portato ad una ap-
plicazione incompiuta dei diritti ci-
vili e politici (il diritto di parola, la
detenzione arbitraria, le torture).
"Nel mentre le donne hanno potu-
to appellarsi alla macchina interna-
zionale dei diritti umani quando si
sono trovate in situazioni simili,
mentre alcune delle loro esperien-
ze specificatamente legate al ge-
nere (per esempio lo stupro in sta-
to di detenzione) hanno avuto
scarsa visibilità all'interno della de-
finizione prevalente di 'abuso'. […]
La nozione dominante di abuso
dei diritti umani ha implicitamente
un uomo come archetipo". *
Infatti, delitti che avvengono nella
cosiddetta sfera 'privata', come il
femminicidio ad opera del coniuge
o la riduzione in schiavitù, sono
censurate a livello internazionale;
allo stesso tempo però "i governi
ignorano ciò che accade alle don-
ne nelle mani di uomini o di mem-
bri maschi della loro famiglia, co-
me la violenza domestica o il con-
finamento, persino dove esistono
leggi che proibiscono tali abusi". *
La definizione di 'diritti' come ina-
lienabili e universali è molto importan-
te. Il riconoscimento delle donne come
portatrici di diritti umani include il con-
cetto di genere nella prospettiva che le
istituzioni siano tenute a promuovere e
proteggere quei diritti. Quindi, i 'diritti
umani delle donne' non possono essere
limitati da questioni legate a un pre-
sunto 'ruolo femminile' all'interno della
società.
"Per decenni, il lavoro concernente la
trasformazione di pratiche fisicamente
o psicologicamente dannose per le
donne […] è stata particolarmente dif-
ficile, stanti anche la garanzia sull'inte-
grità delle culture garantita dalla Di-
chiarazione Universale". *
novembre 2008 noidonne14
60° anniversario
della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani
Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani
Articolo 2
"A ogni persona spettano tutti i dirit-
ti e tutte le libertà enunciate nella
presente Dichiarazione, senza distin-
zione alcuna, per ragioni di razza, di
colore, di sesso, di lingua, di religio-
ne, di opinione politica o di altro
genere, di origine nazionale o socia-
le, di ricchezza, di nascita o di altra
condizione".