Numero 10 del 2009
RU 486: la pillola ideologica
Testi pagina 14
ottobre 2009 noidonne14
Annunciata con lefanfare nel set-
tembre dello scorso
anno, accompagnata
da commenti della
stessa Ministra Car-
fagna che ha definito
il suo disegno di leg-
ge, "Misure contro la
prostituzione", come
"uno schiaffo durissi-
mo per togliere linfa al mercato della
prostituzione", il provvedimento è stato
però una delle prime vittime dei com-
portamenti 'allegri' del Presidente del
Consiglio.
L'ultima notizia certa sul ddl n.°
1079 è del 13 maggio 2009 quando, in
Commissioni riunite Affari Costituzioni
e Giustizia, è stato calendarizzato per
l'ultima volta; testimone il resoconto
parlamentare in cui appaiono le parole
del Presidente Vizzini che dichiara che il
"disegno di legge n. 1079, in materia di
prostituzione, sarà esaminato, even-
tualmente, nella seduta di giovedì 21".
A fine maggio scoppia però il caso
"Noemi" e a giugno il ciclone Patrizia
D'Addario investe il premier; la conia-
zione dell'espressione 'utilizzatore finale'
da parte del fido avvocato Niccolò Ghe-
dini fa il resto. Deve essere sembrato
perlomeno poco opportuno, alla mag-
gioranza, proseguire con la discussione
di un disegno di legge che criminalizza
la prostituzione: prostitute e clienti. Co-
sì la discussione in Senato si blocca e la
proposta di legge finisce nei meandri del
lavoro parlamentare, rinviata probabil-
mente ad ottobre, a
quando la situazione
lo permetterà.
Eppure fino a quel
momento era stata
battaglia dura tra
chi, come la maggio-
ranza e la Ministra in
testa, considerano la
prostituzione un pro-
blema di ordine pub-
blico e dicono di voler combattere gli
sfruttatori, e le associazioni, sostenute
dall'opposizione, che, volendo combat-
tere sfruttamento e tratta, cercano di
dare una lettura del fenomeno a partire
dai contesti economici e sociali. Due
strategie agli antipodi.
L'attenzione di chi ha criticato l'im-
postazione proibizionista della Ministra
si è focalizzata soprattutto sulla crimi-
nalizzazione della prostituta e del clien-
te (introduzione del reato di esercizio
della prostituzione in luoghi pubblici,
punibile con l'arresto da cinque a quin-
dici giorni e con una multa da 200 a
3.000 euro, stessa pena prevista per il
cliente) e sul rimpatrio forzato dei mi-
nori non accompagnati. L'ASGI - Asso-
ciazione Studi Giuridici sull'Immigra-
zione - rileva infatti che, se si pone co-
me obiettivo della normativa la lotta al-
la tratta, la criminalizzazione dell'eser-
cizio della prostituzione in luogo pub-
blico e di chi ne usufruisce finirà per va-
nificare proprio la battaglia contro lo
sfruttamento. Infatti lo spostamento
delle persone che si prostituiscono in
luoghi chiusi renderebbe molto più com-
plicato, se non impossi-
bile, l'identificazione
delle vittime e il lavoro
delle forze dell'ordine e
della magistratura.
Sullo stesso tema un
documento promosso
da enti no profit che la-
vorano sul campo, e
firmato anche da nu-
merosi enti locali, sin-
dacati, direzioni sani-
tarie, mette in evidenza
come vietare la prosti-
tuzione in strada e pre-
vedere interventi mera-
mente repressivi nei
confronti del fenomeno
e dell'immigrazione irregolare sia ineffi-
cace, controproducente e rischioso e af-
ferma che il tema dovrebbe essere af-
frontato in maniera globale mettendo
insieme cittadini, istituzioni, associa-
zioni, rappresentanti delle prostitute,
unità di strada.
Per quanto riguarda il rimpatrio dei
minori poi, ASGI ricorda che una serie
di Convenzioni e Accordi sottoscritti in
sede internazionale dal nostro paese ci
obbliga a tenere in considerazione il 'su-
periore interesse' del minore; pertanto lo
stesso dovrebbe essere rimpatriato solo
dopo un'accurata indagine e in modo
assistito così da garantirne l'incolumità
e il benessere.
Intanto, malgrado il ddl sia fermo, le
associazioni denunciano che in virtù dei
poteri attribuiti ai sindaci dal 'pacchet-
to sicurezza' in molte città italiane si è
assistito ad una proliferazione di ordi-
nanze contro la prostituzione di strada
e hanno deciso di realizzare un monito-
raggio che è stato presentato a luglio. Si
tratta di una ricognizione fatta dalle
Unità di Strada attraverso un questio-
nario, dall'estate 2008 alla primavera
2009. L'effetto predominante delle ordi-
nanze sembra essere stato quello di spo-
stare il fenomeno da un luogo all'altro,
a seconda di come vengono effettuati i
controlli sulle strade, alla ricerca di aree
meno controllate e quindi in qualche
La scomparsa di un disegno di legge
Prostituzione/1
Nadia Angelucci