Numero 12 del 2006
Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie
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concordato tra le parti tramite il dialo-
go e la partecipazione, che garantisca
una retribuzione giusta per i produttori
ma allo stesso tempo sia sostenibile dal
mercato; il compito di diffondere infor-
mazioni sugli obiettivi del commercio
equo e solidale; il dovere di rispettare le
pari opportunità tra uomini e donne, di
promuovere i diritti dei lavoratori, di os-
servare la Convenzione delle Nazioni
Unite sui diritti dei bambini e delle
bambine e di rispettare l'ambiente.
I prodotti che potrete trovare vanno
dall'artigianato, soprattutto tessuti, le-
gno, argento, all'alimentare con una
grande varietà di cereali e legumi, spe-
zie, riso, caffè, cioccolata; spesso è pre-
sente anche l'angolo dell'editoria con li-
bri e musica.
I negozi del commercio equo sono
anche un luogo di ritrovo e di informa-
zione sui paesi del Sud; se ancora non
avete avuto modo di conoscere uno di
questi posti vi consigliamo caldamente
di farlo cogliendo l'occasione del prossi-
mo Natale e di cominciare un percorso
quotidiano di consumo critico e più at-
tento ai meccanismi, spesso degenerati,
del mercato.
In questo modo i regali di Natale sa-
ranno UTILI almeno a chi li produce….
In Europa le botteghe del commercio
equo e solidale sono quasi 3000, i vo-
lontari sono 96.000 e il giro di affari di
4.000 milioni di euro (dati 2001). In
Italia le botteghe sono 350, 10 le cen-
trali importatrici, 10.000 i volontari e
circa 150 i lavoratori.
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se proprio non rinunciamo all'orgia consumistica,
almeno indirizziamoci verso i prodotti del commercio
equo e solidale
Mai come negli ultimi anni il problema della scarsità della risorsa idrica dovuta ai
cambiamenti climatici e, soprattutto, ai comportamenti sbagliati dei Paesi occi-
dentali è così sentita. Anche l'Italia vive il problema dell'emergenza idrica special-
mente nel periodo estivo con disagi ai cittadini e danni all'agricoltura e all'econo-
mia. Su questi temi sono intervenute le organizzazioni sociali, la politica, il mondo
scientifico ed anche le associazioni dei consumatori. Per risolvere la crisi idrica è
necessario agire su due fronti: quello istituzionale e quello individuale, attraver-
so un'attività di informazione e di educazione al consumo critico.
Per quanto riguarda l'intervento istituzionale sarebbe importante avviare un ciclo
virtuoso di investimenti e di comportamenti che evitino situazioni di emergenza
ogni anno a fronte di prolungata carenza pluviale. Innanzitutto è necessaria una
seria e reale politica di settore basata essenzialmente su due assi. La moderniz-
zazione delle infrastrutture attraverso forti investimenti sull'adduzione e tra-
sporto dell'acqua che ha raggiunto il 40% di perdita, sulla costruzione di nuovi
invasi per le scorte necessarie ai periodi di carenza pluviale, di depuratori delle
acque reflue e di loro canalizzazioni per uso agricolo, che non dimentichiamolo uti-
lizza il 70% di tutto il consumo idrico. Il risparmio strutturale di forti agevola-
zioni per il risparmio energetico alternativo quali i tetti fotovoltaici per diminuire
i carichi nelle centrali tradizionali, investimenti per irrigazioni a goccia in agricol-
tura, obbligatorietà nei vari insediamenti abitativi o nelle fasi di ristrutturazione delle doppie vasche di scarico nei wc
e dei diffusori nella rubinetteria, obbligo delle fotocellule di interruzione nei bagni pubblici, installazione della rubinet-
teria nelle fontanelle pubbliche Anche il singolo cittadino è chiamato in causa: è indispensabile che adotti alcuni com-
portamenti per combattere gli sprechi, partendo da semplici gesti quotidiani che dovrebbero divenire abitudini "sosteni-
bili" per l'ambiente. Ad esempio il lavarsi i denti, o farsi la barba tenendo il rubinetto chiuso perché, se aperto, si spre-
cano ogni volta circa 40 litri d'acqua. Anche lavare frutta e verdura può essere un'azione risparmia-acqua se la si riuti-
lizza per innaffiare le piante. Fare una doccia invece che il bagno, sarebbe poi un'altra buona abitudine che consente un
risparmio d'acqua fino a 100 litri, senza parlare dell'utilizzo della lavastoglie e lavatrice a pieno carico e nelle ore not-
turne, cosa che permette un consumo energetico ridotto ed un risparmio fino a 11.000 litri di acqua l'anno. Completano
la lista altre azioni "intelligenti" che si possono mettere in atto in caso di perdita dai rubinetti o dal w.c, come ad esem-
pio la riparazione in caso di rottura delle tubature (che può comportare uno spreco di circa 4.000 litri d'acqua in un
anno, per non parlare del W.C. che, se perde, può arrivare addirittura a consumare fino a 100 litri d'acqua al giorno!!)
e l'applicazione del cosiddetto frangiflutti al rubinetto, utile strumento che porta un risparmio fino a 6.000 litri di acqua
all'anno. Infine, le massaie insegnano che l'acqua utilizzata per la cottura della pasta è un ottimo sgrassante e permet-
te di lavare piatti e bicchieri senza eccessivo uso di detersivo. L'acqua, insomma, si può risparmiare con semplici gesti
quotidiani anche perché è una ricchezza che purtroppo non è inesauribile, anzi, è sempre più scarsa e costa sempre di
più. Consumo critico significa consumo ragionevole, senza sprechi, intelligente. Impariamolo noi ed educhiamo i nostri
figli perché in futuro l'acqua possa essere ancora bene accessibile a tutti.
Viola Conti, Federconsumatori
Care, fresche,
dolci, acque