Numero 12 del 2007
Un anno di notizie a colori
Testi pagina 13
di madre in figlia
Credo siano in aumento. Ora tutte queste notizie relative
alla violenza in famiglia e in strada mi colpiscono perché me
le sento vicine, prima non ne ero a conoscenza.
Perché quelli che sono in posizione dominante continua-
mente cercano di sopraffare chi è più debole. Per molti uomi-
ni ancora le donne sono esseri inferiori. E' inaccettabile.
Occorre offrire informazione, servizi, aiuti certi per poter
uscire da situazioni difficili. Ancora si pensa che la violenza
sia un problema di natura personale, mentre è un crimine
contro l'umanità.
Quello che leggo mi fa pensare che l'aspetto culturale coin-
volge sia l'ambito familiare sia quello esterno alla famiglia.
La maggiore conoscenza del fenomeno (come ad esempio le
statistiche) ci pongono di fronte a numeri veramente impres-
sionanti. Sicuramente oggi tutte ci sentiamo più a rischio:
quando usciamo, quando compiamo atti normali, quotidia-
ni.
I giornali riportano gli eventi come fosse una sceneggiatu-
ra di una qualsiasi puntata di una serie televisiva di investi-
gatori. Ci raccontano delle macchie di sangue, di alibi, .. e
siamo tutte coinvolte alla ricerca dell'assassino senza pensa-
re più alle cause all'origine.
La legge deve fornire un quadro per garantire un'azione su
molteplici fronti. Quello che mi meraviglia e che ancora non
se ne sia fatto nulla. Perché non imparare da chi aiuta da
tanti anni le donne che hanno subito?
Troppo impegnati a litigare? Datevi da fare, le donne lo
richiedono. Se manca una legge che affronti questo grave
problema, devono farla al più presto. Altre scuse non sono
accettate.
Sono in aumento così come lo sono le denunce. Forse
prima il fenomeno era meno conosciuto e più sotterraneo,
sicuramente le donne non vogliono più tacere.
Per una questione culturale: forse perché - nonostante l'ap-
parente emancipazione femminile - il genere maschile anco-
ra non è cresciuto e stenta a confrontarsi in ottica di effetti-
va parità.
E' duro rendersi conto di vivere in regime di violenza, i
sostegni sono ancora troppo legati al lavoro volontario e le
sponde giuridiche appaiono ancora troppo deboli.
La violenza di genere è sia un problema familiare sia un
problema culturale. Occorre agire sul fronte culturale per
favorire il cambiamento, occorre agire sul fronte dei servizi
per fornire un supporto concreto alle donne che vogliono
uscire da un percorso di violenza; occorre offrire una sponda
giuridica per garantire chi reagisce, sia nell'immediato sia
nel futuro.
Occorre fornire informazioni contestualizzate, bisogna
aiutare a diffondere una nuova cultura del rispetto che pena-
lizza chi ha comportamenti non corretti. Non servono le cro-
nache crude alla ricerca del particolare morboso, anzi sono
molto dannose.
La legge può essere un aiuto importante per le donne che
subiscono le violenze, per le strutture che le aiutano, per lo
sviluppo di un sentire comune di condanna degli atteggia-
menti molesti.
E' quello che tutte ci stiamo chiedendo. Non sarà che agli
uomini in Parlamento non interessa l'argomento in quanto
non si sentono toccati dal problema?
Perchè c'è ancora tanta violenza di genere?
La violenza degli uomini sulle donne è in aumento o sembra in aumento?
Perchè le donne non reagiscono o fanno fatica a reagire?
Una legge può arginare il problema?
La percezione diffusa nella società è che la violenza di genere sia un problema familiare
o piuttosto un problema culturale?
Quali sono le responsabilità dei mass media nel dare informazioni
sulle violenze che le donne subiscono?
Perchè il Parlamento non ha ancora affrontato la questione nonostante ci sia una proposta di legge?
Violenza contro le donne, cosa fare?
Rosa M. Amorevole Alessandra Pennello
noidonne dicembre 2007 13