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Numero 11 del 2007

Stop femminicidio


Foto: Stop femminicidio
PAGINA 13

Testi pagina 13

di madre in figlia
Si tratta di una conquista impareggiabile a sostegno della
finalmente riconosciuta emancipazione delle donne. La 194
garantisce una libertà in più: quella di decidere autonoma-
mente della propria vita.
Per dogma, per imposizione, per tradizione. Credo ormai si
tratti di una situazione dove la rigidità è dovuta al fatto che,
durante gli anni, la posizione assunta dalla Chiesa l'ha por-
tata a non poter più trovare mediazioni sull'argomento.
Troppo spesso, purtroppo! In ogni caso tante cose sono
cambiate negli ultimi anni ed ora sarà difficile far tacere le
donne se palesemente private dei loro diritti.
E' chiaramente un aspetto legato all'informazione: le
donne straniere non sanno come prevenire gravidanze inde-
siderate e dove andare per avere un'assistenza medica gra-
tuita. Sono senza riferimenti, si arrangiano come possono.
Occorre uno sforzo dello Stato italiano, affinché si impegni
su di una divulgazione della conoscenza dei servizi offerti
dal Sistema Sanitario Nazionale, ovviamente comprendendo
tutti gli aspetti della prevenzione.
Del resto, l'analisi dei dati statistici non serve proprio per
prendere decisioni in merito ad azioni concrete?
Sicuramente ad offrire un primo aiuto sul versante della
informazione e della consulenza, un primo orientamento ai
servizi. I consultori possono essere un punto di riferimento
sul territorio chiaro, anche per chi non sa dove sbattere la
testa in certi momenti difficili.
Le donne hanno combattuto tanto per l'autodeterminazio-
ne ed oggi questo diritto fa parte della vita di ognuna.
Risulta pertanto inaccettabile pensare a qualsiasi ritorno
indietro che riporti le donne alle condizioni di trent'anni fa.
Perché ancora risulta difficile accettare il concetto di lai-
cità dello Stato. Nonostante tanti anni siano passati dall'in-
troduzione della legge, il tentativo di annullarla non è mai
venuto meno, e questo le donne lo sanno. Forse qualcuno
pensa che le donne siano meno organizzate e forse più debo-
li?
I diritti delle donne, la storia lo insegna, sono costante-
mente messi in discussione in un perenne tentativo di ricon-
durle indietro. Purtroppo le evidenze sono queste, incredibile
ma vero!
La prima impressione è che le donne immigrate, con capa-
cità limitate di accesso alle informazioni relative ai servizi di
prevenzione, risolvano con l'interruzione volontaria gravi-
danze che potrebbero compromettere la loro possibilità di
lavorare e quindi di sostenersi nel nostro paese.
Occorre ascoltare l'esperienza di operatrici e operatori di
frontiera (all'interno dei consultori), che potrebbero fornire
utili spunti per programmare un'azione preventiva su tutto il
fronte della salute riproduttiva delle donne immigrate.
I dati forniti sul tema nella relazione annuale al
Parlamento esprimono una domanda nuova di servizio che
induce a non perdere tempo.
Sono servizi territoriali fondamentali per offrire risposte
immediate in termini di prevenzione ed intervento sui temi
della salute riproduttiva. Nonostante i tagli finanziari, là
dove esistono svolgono un lavoro essenziale basandosi sulla
forte e laica motivazione di operatrici ed operatori.
Perchè la Chiesa sta tentando di nuovo di mettere in discussione la legge 194?
Perchè le donne considerano l'aborto un diritto da non perdere ?
Ma è proprio vero che i diritti delle donne sono continuamente minacciati?
Gli aborti delle italiane diminuiscono, aumentano quelli delle donne immigrate. Che fare?
A cosa servono i consultori? Funzionano bene?
La 194 non si tocca
Rosa M. Amorevole Alessandra Pennello
noidonne novembre 2007 13
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