Numero 6 del 2007
Bambini nel mondo sotto tutela
Testi pagina 13
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finanziarie. La mortalità infantile nei
Paesi industrializzati (1% dei 10 milioni
di morti di bambini sotto i 5 anni), è
causata da incidenti automobilistici,
annegamenti, violenze intenzionali, ca-
dute, incendi o avvelenamenti.
Per quanto riguarda l'Italia, conside-
rando 3 dei parametri che servono a va-
lutare il solo benessere infantile (tasso
di mortalità sotto i 5 anni; tasso di iscri-
zione alla scuola materna; tasso di
iscrizione alla scuola superiore), si posi-
ziona al primo posto, seguita da Islan-
da, Germania, Svezia.
Ma è analizzando alcuni degli altri
parametri - relativi alla salute e benes-
sere delle mamme, alla parità di genere
e alla tutela della maternità - che emer-
gono differenze e distanza fra l'Italia e i
paesi che hanno guadagnato la testa
della classifica. In particolare, confron-
tando la condizione delle mamme e
donne italiane, con quella delle mamme
e donne svedesi, le distanze maggiori si
registrano rispetto alla salute, al ricorso
alla contraccezione, alla partecipazio-
ne al governo nazionale, alle differenze
di reddito con l'uomo. In Italia (nel
2005) è il 39% delle donne che fa uso di
contraccettivi a fronte del 72% delle
donne svedesi. Nel 2007 la partecipa-
zione delle donne italiane al governo
del paese è del 17% (questa la percen-
tuale di posti occupati da donne) con-
tro il 47% in Svezia. Le donne italiane
(dato del 2004) percepiscono uno sti-
pendio mediamente inferiore della metà
rispetto a quello dell'uomo mentre le
svedesi hanno un salario quasi identico
(pari allo 0,81) a quello maschile. Per
quanto riguarda i benefici per la mater-
nità, una donna italiana in maternità
prende l'80% del suo stipendio ordina-
rio. Una donna svedese percepisce inve-
ce lo stipendio pieno.
(Info sul rapporto, solo in inglese, so-
no nel sito www.savethechildren.org)
presentato l'ottavo rapporto mondiale sullo stato delle
madri nel mondo, che evidenzia la stretta correlazione tra
il benessere materno e quello infantile
Bambine, bambini, adolescenti: chi sono?
Il VII Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza,
curato da Telefono Azzurro ed Eurispes, delinea il quadro dell'universo dei mi-
nori dal quale emerge che il mondo adulto e le istituzioni non conoscono ade-
guatamente bambini e adolescenti, ma anche che le risposte della società al lo-
ro disagio non sono sufficienti e che la prevenzione nel nostro Paese è ancora
marginale.
Dal testo, disponibile sul sito di Telefono Azzurro (www.azzurro.it), eviden-
ziamo alcuni interessanti spunti emersi dall'indagine campionaria realizzata
nelle scuole italiane:
- Telefono cellulare: è nella vita e nell'immaginario degli adolescenti; solo
l'1,3% del campione dichiara di non possedere un cellulare mentre il 10,5% ne
possiede più di uno;
- Computer e internet: il 93% degli adolescenti e l'82% dei bambini intervi-
stati utilizza il computer. Sebbene il 49% degli adolescenti dichiari di non uti-
lizzare Internet tutti i giorni, una percentuale significativa (6%) afferma di tra-
scorrere su Internet più di cinque ore al giorno. Estremamente diffusi: down-
load dal web di musica, film, giochi o video (74%), il 24% fa acquisti on line,
l'utilizzo della posta elettronica (53%) e delle chat (50%) non solo tra gli ado-
lescenti, ma perfino tra i bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni. Circa un
terzo dei ragazzi ha instaurato nuovi rapporti di amicizia tramite Internet
(34,2%).
- La politica: viene vissuta dagli adolescenti con fastidio e disinteresse. I po-
litici sono coloro che suscitano più fastidio nei ragazzi durante i notiziari tele-
visivi (24%), tanto da risultare persino più sgraditi delle immagini del dolore,
della guerra e della violenza sui bambini. La stragrande maggioranza degli ado-
lescenti, il 71% del campione, è poco o per niente interessato alla politica,
mentre il 53,7% ammette di capirla poco o per niente: in particolare, più della
metà degli adolescenti afferma di comprendere poco o per niente il quadro po-
litico italiano.
- Gli adulti troppo spesso non sono in grado di seguire ed accompagnare i
loro
cambiamenti e le loro esplorazioni, non solo per mancanza di tempo ma an-
che per scarsa conoscenza delle nuove tecnologie. Ciò comporta innumerevoli
rischi: infatti il 19% dei ragazzi e il 7% dei bambini dichiarano di utilizzare la
Rete per cercare cose proibite. Il 17% dei ragazzi e il 20% dei bambini dichia-
rano di essere stati infastiditi da un adulto in chat. Il 22% degli adolescenti di-
chiara di aver incontrato dal vivo e da solo una persona conosciuta tramite In-
ternet, definendo l'incontro pericoloso nel 5% dei casi. I ragazzi, però, rara-
mente si confidano su questi aspetti: circa il 30% del campione non ha mai par-
lato con nessuno di queste esperienze negative vissute in Rete; anche quando
lo fa, raramente si rivolge ad un genitore (13%).
R. M. A.