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Numero 6 del 2008

1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?


Foto: 1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
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Testi pagina 13

di madre in figlia
Non tutti i partiti ritengono questo tema importante. Se i
giornali nel mondo salutano con grande interesse e sottoli-
neano il valore innovativo di governi con ugual numero di
donne e uomini, perché non provarci veramente? Non è che
poi questi soliti uomini della politica abbiano fatto granché.
Magari donne competenti potrebbero saper affrontare temi
complessi con molto spirito pratico.
Perché, soprattutto per noi giovani, l'idea delle quote è un
po' strana: se in politica sono necessarie competenza e capa-
cità, e le donne molto spesso sono dotate di entrambe, allo-
ra le donne - più brave - dovrebbero esserci. Ma non ci
sono…
Che lavorino insieme, su tutte le leggi ma soprattutto su
quelle più urgenti che tutte aspettiamo. Meno chiacchiere e
più fatti.
Se le donne non sono presenti alla pari nelle aule del
Parlamento da onorevoli semplici, come possiamo sperare di
averle nel ruolo di ministro?
Non è solo una questione di età ma anche di competenza.
Poi non è tanto la giovane età di un ministro che mi colpisce,
ma il fatto che ci siano tanti "nonni" che non vogliono
abbandonare la poltrona. E comunque è un atto coraggioso.
Guardando nella sua scheda su internet ho visto che è lau-
reata in giurisprudenza, e non capisco perché solo per lei si
rammenti che è stata una showgirl. Mi sembra di intravede-
re altre biografie meno edificanti al punto che poco mi
importa se ha vinto il concorso di Miss Italia.
Perché i partiti non hanno ancora capito che occorre dare
spazio alla competenza e continuano a scegliere per noi.
Perché non esiste una vera attenzione ad una equa rappre-
sentanza. Perché la politica continua ad essere gestita dagli
uomini, come fosse cosa per soli uomini. I perché potrebbero
sprecarsi: non rimane che impegnarsi, a partire dalle prossi-
me elezioni amministrative.
Non lo vogliono i partiti. Sono oltre sessant'anni che si vede
la democrazia paritaria come un traguardo da raggiungere.
Solo l'Europa ci può obbligare a migliorare la nostra condi-
zione. Alle donne rimane ancora tanto da lottare!
Che lavorino trasversalmente, che ricerchino alleanze
anche con la società civile. Che riescano a portare le istanze
delle donne. Fattive e non solo di rappresentanza.
È anche un problema di numero, ma soprattutto un pro-
blema culturale. Ammiriamo il modello Zapatero, e lo vor-
remmo replicato anche qui.
Troppo la campagna elettorale si è focalizzata sulla que-
stione dell'età, con il risultato di abbassare solo di un anno
l'età media dei parlamentari. Occorre rinnovare la politica,
non una professione per tutta la vita ma una parentesi di
impegno civico.
Più che alla miss divenuta ministra, i giovani pensano a
problemi più contingenti come la scuola, il lavoro precario,
le difficoltà per una vita autonoma, ecc. Credo poi che
attragga di più diventare miss Italia che detentrice di un
dicastero.
Il traguardo del 50 e 50 è ancora lontano, perchè?
Ancora poche donne elette, perché?
Dalle donne del nuovo Parlamento mi aspetto…
Da Miss Italia al Dicastero delle Pari Opportunità. Quale messaggio per le giovani?
Quattro ministre. E' solo un problema di numero?
La più giovane ministra della storia d'Italia è stata nominata dal centrodestra.
Come interpretare questo fatto?
Rinnovato il Parlamento, rinnovato?
Rosa M. Amorevole Alessandra Pennello
noidonne giugno 2008 13
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