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Numero 2 del 2008

Politiche scomode


Foto: Politiche scomode
PAGINA 13

Testi pagina 13

su 100 nelle singole strutture, ma risul-
tano attivati solo 2,3 su 100 nella me-
dia nazionale. Dai dati delle schede di
dimissione (SDO) del 2004 risulta che
solo 0,4 dei ricoveri sono stati fatti a
pagamento (intramoenia).
La relazione dell'ASSR (Agenzia dei
servizi sanitari regionali) non parla di
prezzi, che sono altissimi e che sono
spesso coperti da compagnie di assicu-
razione, ma ci comunica i settori e le
prestazioni più interessate e l'ostetricia e
ginecologia è la prima specialità con il
26% dei ricoveri.
Fra i primi 30 DRG (prestazioni) ef-
fettuate in intramoenia troviamo:
1° Taglio cesareo n. 6195
2° Parto vaginale n. 3029
7° Aborto (IVG) n. 835
27° neonato normale n. 413
Come si vede i tagli cesarei sono più
del doppio dei parti normali. Abbiamo
ragione di pensare che siano più le IVG
che gli aborti spontanei (stesso DRG)
ad essere richiesti in intramoenia, viste
le lunghe liste di attesa e l'ansia di que-
sto tipo di attesa.
Possiamo solo immaginare cos'altro
succederebbe se si decidesse di incre-
mentare la quota di ricoveri-interventi
in intramoenia (già possibile) a scapito
di adeguate risposte istituzionali.
Rimedi possibili
Nel recente convegno di Castiglion-
cello sulla nascita (L'arte Ostetrica.
Nuove Prospettive per la nascita / otto-
bre 2007, ndr), a seguito di questa ana-
lisi poco rassicurante, ho individuato
quattro rimedi per promuovere i diritti,
la soddisfazione delle donne gravide e
la salute di madri e bambini, control-
lando l'invadenza del mercato e razio-
nalizzando la spesa sanitaria.
1. Abolire l'intramoenia
2. Potenziare modello sanitario bio-
sociale
3. Potenziare numero e ruolo delle
ostetriche nel percorso nascita e nella
contraccezione (consultori e reparti ma-
ternità)
4. Contrastare i mercanti di salute
Mi limito ad accennare al terzo ri-
medio che mi sembra il più importante,
riferendomi ad un recente sviluppo del
problema in occasione del recepimento
delle direttive europee.
Ultima speranza ed ultima delusio-
ne: chi confidava in una norma che re-
cepisse la direttiva europea n.36 del
2005 che, definendo i compiti dell'oste-
trica, rilanciava il suo ruolo e la sua au-
tonomia nel percorso nascita, ha vissu-
to una nuova speranza e poi l'ennesima
delusione. Dopo l'annuncio dell'appro-
vazione da parte del consiglio di Mini-
stri il 23 ottobre scorso ed il comunica-
to del ministro della salute Livia Turco
che l'ostetrica avrebbe potuto prescrive-
re esami, per controllare una gravidan-
za normale, ci siamo resi conto che il te-
sto approvato (decreto legislativo 206
del 6/11/2007) conteneva una impor-
tante correzione, che condizionava la
competenza dell'ostetrica al giudizio di
un medico. Una ennesima delusione per
chi sperava finalmente in un bilancia-
mento diverso delle professioni coinvol-
te, per il necessario riconoscimento del-
le competenze dell'ostetrica, per l'affer-
mazione della nascita come primo e
grande bene comune. Si potrà ancora ri-
mediare? Ci sarà comunque un passo
avanti con l'individuazione di un ido-
neo ricettario per le ostetriche? E' anco-
ra difficile prevederlo.
Ulteriori formazioni su Forum cerchi:
http://it.groups.yahoo.com/group/cerchi/
Per vedere la presentazione a Castiglioncello
2007 su 'Il mercato e la nascita':
http://www.webalice.it/puzzip/PuzziCasti-
glioncello.ppt
*medico ostetrico
noidonne febbraio 2008 13
nonostante le numerose leggi che tutelano il diritto alla salute
riproduttiva, il parto è diventato un affare per pochi e un peso
per le famiglie. Con alti costi sociali, oltre che economici
Compiti delle ostetriche
Ecco i compiti dell'ostetrica, ribaditi anche nella Direttiva 2005/36/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio del 7 settembre 2005.
1. fornire una buona informazione e dare consigli per quanto concerne i
problemi della pianificazione familiare;
2. accertare la gravidanza e in seguito sorvegliare la gravidanza (DIA-
GNOSTICATA COME)* normale (DA UN SOGGETTO ABILITATO ALLA
PROFESSIONE MEDICA)*, effettuare gli esami necessari al controllo dell'e-
voluzione della gravidanza normale;
3. prescrivere o consigliare gli esami necessari per la diagnosi quanto più
precoce di gravidanze comportanti rischi;
4. predisporre programmi di preparazione dei futuri genitori ai loro com-
piti, assicurare la preparazione completa al parto e fornire consigli in mate-
ria di igiene e di alimentazione;
5. assistere la partoriente durante il travaglio e sorvegliare lo stato del
feto nell'utero con i mezzi clinici e tecnici appropriati;
6. praticare il parto normale, quando si tratti di presentazione del vertex,
compresa, se necessario, l'episiotomia e, in caso di urgenza, praticare il
parto nel caso di una presentazione podalica;
7. individuare nella madre o nel bambino i segni di anomalie che richie-
dono l'intervento di un medico e assistere quest'ultimo in caso d'interven-
to ; prendere i provvedimenti d'urgenza che si impongono in assenza del
medico e segnatamente l'estrazione manuale della placenta seguita even-
tualmente dalla revisione uterina manuale;
8. esaminare il neonato e averne cura ; prendere ogni iniziativa che s'im-
ponga in caso di necessità e, eventualmente, praticare la rianimazione
immediata;
9. assistere la partoriente, sorvegliare il puerperio e dare alla madre tutti
i consigli utili affinché possa allevare il neonato nel modo migliore;
10. praticare le cure prescritte da un medico;
11. redigere gli opportuni rapporti scritti.
* (Le parti del testo tra parentesi compaiono nel decreto legislativo n. 206 del 6 novembre 2007.
Nella pagina successiva pubblichiamo un articolo sui commenti successivi al Decreto / ndr).
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