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Numero 12 del 2009

Femminsmo: parliamone


Foto: Femminsmo: parliamone
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Testi pagina 13

ni che viene inviato al Gran Sas-
so. Dopo un viaggio di 730 km
viene ricevuto dall'esperimento
Opera e in un prossimo futuro
anche dall'esperimento ICA-
RUS. Lo scopo è di indagare il fe-
nomeno delle oscillazioni del neu-
trino, un aspetto strettamente legato
alla massa del neutrino.
La vostra ricerca ha subito tagli ne-
gli ultimi anni?
Da dieci anni a questa parte, tagli
che singolarmente non sembrano signifi-
cativi, invece incidono sul budget glo-
bale dell'Infn. Mi preoccupa la mancan-
za di una programmazione a lungo ter-
mine sia per i finanziamenti sia per il
flusso delle persone da introdurre nella
ricerca, questo di fatto impedisce di fa-
re delle scelte di strategie scientifiche; il
blocco delle assunzioni, la diminuzione
dei contratti temporanei, e le stabilizza-
zioni, hanno penalizzato i ricercatori
più bravi che nel frattempo se ne sono
andati.
La fuga dei cervelli riguarda anche i
Laboratori di Fisica Nucleare del
Gran Sasso?
Certo, se i nostri giovani lavorano
finché possono qui e poi se ne devono
andare subiamo un danno. Per i nostri
esperimenti, circa 15, abbiamo tutte
collaborazioni internazionali, circa 6-
700 persone ogni anno. Come dipen-
denti, compresi i contratti a tempo de-
terminato siamo un centinaio, quindi
abbiamo un fattore di 1 a 6 stranieri che
vengono a fare ricerca qui. Il Laborato-
rio ha un bilancio di otto milioni di eu-
ro circa, più gli esperimenti che portia-
mo avanti. Se è vero che la ricerca è un
motore di sviluppo economico, sociale e
culturale per una nazione, lo è ancor di
più per la realtà locale in cui opera. Po-
ter continuare a lavorare bene, mante-
nendo l'eccellenza scientifica, contribui-
sce in un momento difficile come que-
sto, dopo il terremoto, a rilanciare L'A-
quila.
Lei è arrivata a settembre, in piena
emergenza, che situazione ha dovu-
to fronteggiare?
All'interno del laboratorio non ab-
biamo avuto nessun danno, un po' per-
ché Assergi è più lontana
dall'epicentro e perché i no-
stri apparati, delicati e com-
plessi, sono stati progettati
secondo regole antisismiche. La nostra
attività non si è mai fermata. Il perso-
nale del laboratorio ha risposto con
grande forza d'animo. Alcuni dipenden-
ti senza casa, oltre alla solidarietà dei
colleghi, sono stati ospitati con le loro
famiglie nella nostra foresteria, abbia-
mo installato anche dei containers. At-
tualmente ospitiamo circa 35 persone,
in più costruiremo 10 mini appartamen-
ti per i dipendenti che potranno rientra-
re nelle loro abitazioni classificate B e C
più o meno tra un anno. Nei nostri edi-
fici abbiamo ospitato la facoltà di fisi-
ca, il consiglio comunale si riunisce
spesso da noi, insomma ci siamo aperti
di più al territorio. Abbiamo anche dei
progetti in cooperazione con il Comune
dell'Aquila: nel Parco del Sole, che sor-
gerà dietro la Basilica Di Collemaggio,
allestiremo un parco scientifico a cui
daremo la nostra consulenza e qualche
aiuto per il planetario, alla realizzazio-
ne di questo progetto contribuiranno in
termini economici anche i nostri colle-
ghi americani. E' una iniziativa impor-
tante perché il terremoto, con la distru-
zione del centro storico, dove ruotavano
le attività sociali, economiche e cultura-
li, ha frantumato il tessuto sociale, le
persone hanno perso i loro punti di rife-
rimento, i giovani non sanno dove an-
dare, si riuniscono al centro commercia-
le. Noi vogliamo contribuire a ricostrui-
re un minimo di tessuto sociale.
Nei laboratori del G. Sasso quante
sono le ricercatrici rispetto ai ricer-
catori?
Il 25 per cento, ma non farei un dis-
corso di quote nell'ambito della ricerca
Fisica, in politica invece un terzo di
donne elette in Parlamento credo che sia
il minimo sindacale, se così si può dire.
noidonne dicembre 2009 13
la prima donna a dirigere i Laboratori di Fisica
Nucleare del Gran Sasso. Con l'accordo della
comunità scientifica internazionale
E stata dedicata interamente al terremoto dello
scorso 6 aprile, l'ottava edizione del premio lette-
rario Internazionale "L'Aquila" Carispaq, intitolata
a Laudomia Bonanni e svoltosi il 31 ottobre scorso
nell' l'Auditorium Carispaq "Elio Sericchi".
Quest'anno, secondo un'idea di Annamaria
Giancarli, poetessa e giurata del premio, non ci
sono state competizioni, le tre sezioni in cui si
articola il Premio, la poesia edita, la sezione dei
giovani poeti e quella riservata agli studenti degli
istituti superiori della provincia, hanno lasciato
spazio ai poeti vincitori delle scorse edizioni: Valerio Magrelli, Maurizio
Cucchi, Daniele Cavicchia, Alba Donati, Pietro Spataro, Paolo Ruffilli, Maura
Del Serra, hanno dedicato al capoluogo abruzzese versi che parlano del sof-
fio gelato del terremoto, di quello che resta: che non è ciò che era e ciò che
sarà, degli inconsapevoli della loro morte, e del risalire grano su grano, piano
piano lottando, per riaprire gli occhi nell'armonia del giorno. "Nonostante
tutte le difficoltà anche quest'anno non abbiamo voluto rinunciare ad un
appuntamento atteso e ormai consolidato per la città- ha detto la
Presidente Stefania Pezzopane- La gara non avrebbe avuto alcun senso". Il
poeta greco Titos Patrikios, che ha partecipato alla resistenza antitedesca e
alla guerra civile greca, è stato l'ospite d'onore dell'edizione speciale 2009.
Anche Edith Bruck ha inviato suoi versi al capoluogo abruzzese, la scrittri-
ce devolverà al premio Bonanni la somma di denaro vinta al premio Città di
Bari con il romanzo "Quanta stella c'è nel cielo", il contributo finanzierà il
prossimo anno i premi per la sezione dei giovani studenti. (GDS)
PREMIO LAUDOMIA BONANNI 2009, edizione speciale
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