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Numero 6 del 2009

Libere o sicure?


Foto: Libere o sicure?
PAGINA 13

Testi pagina 13

Il 6 aprile scorso il capoluogo abruzze-se ha visto morire centinaia di perso-
ne: donne, uomini, giovani, bambini,
anziani; i suoi monumenti storici e
molti importanti piccoli borghi
sono stati distrutti, da mesi le
scosse di uno sciame sismico
che, secondo la Commissione ri-
schi non destavano allarme, an-
nunciavano, secondo altri, la tra-
gedia. Oggi L'Aquila piange i suoi
morti. Duecentonovantanove. Troppi.
Ma è pronta a ripartire.
Lei non condivide l'idea del Presiden-
te Berlusconi di costruire una new
town, qual è la sua proposta?
Gli aquilani rivogliono la loro città
con la sua identità, la sua cultura, le
sue attività commerciali e produttive.
Non condivido l'idea della new town.
Mi piace pensare ad una young town.
La città bella, giovane e sicura. Così do-
vrà essere L'Aquila del futuro senza de-
legare la ricostruzione, non accetteremo
che altri decidano per noi. L'aiuto del
governo è indispensabile, e ringrazio
quanto sta facendo insieme al prezioso
contributo della Protezione Civile. Ma
terminata l'emergenza, la governance
deve tornare alle istituzioni locali, alla
popolazione locale, che va coinvolta,
come siamo abituati a fare, da sempre.
Il Presidente del Consiglio prevede
tempi rapidi per la ricostruzione, ba-
steranno otto miliardi stanziati dal
governo?
Tempi rapidissimi sono la priorità. La
sistemazione nelle tendopoli deve essere
temporanea. Va trovata una soluzione
per rientrare nelle abitazioni agibili pri-
ma dell'autunno.
La somma destinata dal governo è
assolutamente insufficiente. Basti pen-
sare che per l'Umbria, dove l'entità del
sisma è stata inferiore, sono serviti 9 mi-
liardi di euro e la ricostruzione delle ca-
se è stata finanziata al 100%. Per L'A-
quila il decreto del Consiglio dei Mini-
stri parla di 150 mila euro come contri-
buto per le abitazioni private. Una cifra
irrisoria che non copre il totale del costo
base. Un'ingiustizia senza precedenti!
Chi ha perso la casa dovrà essere risar-
cito fino al cento per cento del valore.
Ora, dopo le nostre richieste, il governo
ha annunciato che il decreto cambierà.
Nella ricostruzione quale ruolo do-
vranno avere le Province italiane?
Di primo piano. Per questo motivo,
lo scorso 23 aprile, insieme al presiden-
te dell'Unione Province Italiane (UPI),
Fabio Melilli, ho riunito a L'Aquila le
Province italiane. Tutte hanno assicura-
to il loro impegno per la ricostruzione.
Ciascuna Provincia adotterà un proget-
to, in prevalenza scuole ed edifici pub-
blici, ma anche monumenti. Abbiamo
consegnato un elenco di priorità e una
prima stima dei danni. Occorreranno
almeno 300 milioni di euro per la rico-
struzione, la messa in sicurezza e il con-
solidamento di scuole e di edifici pub-
blici, di pertinenza dell'Amministrazio-
ne provinciale. Almeno 50 gli edifici in-
teressati. Ci sarà una cabina di regia,
sotto la guida nostra e dell'UPI, per co-
ordinare tutti gli interventi. Le prime
disponibilità certe sono quelle della Pro-
vincia di Roma e di Milano. Il Presiden-
te Zingaretti si è impegnato a ricostruire
parte del Conservatorio. Milano adotte-
rà due scuole. La Provincia di Trento ha
donato 100 case di legno.
Sono sufficienti i provvedimenti so-
ciali del governo per assistere la po-
polazione e l'economia aquilana col-
pita dal sisma?
Sono un punto di partenza importan-
te, ma non esaustivo. In un incontro con
il Ministro Maroni, a Roma, abbiamo
chiesto il riconoscimento della Zona
Franca Urbana, l'inserimento della pro-
vincia dell'Aquila nel nuovo "Obiettivo
1" europeo, al fine di ottenere agevola-
zioni per gli sfollati e la ripresa delle at-
tività produttive. È necessario inoltre
stornare le spese relative all'emergenza
dai saldi utili ai fini del rispetto del pat-
to di stabilità. Estendere gli ammortiz-
zatori sociali, prorogare il processo di
stabilizzazione dei precari che lavorano
nella pubblica amministrazione delle
zone terremotate.
Come considera la decisione del
Presidente del Consiglio di spostare
il G8 a L'Aquila?
Sono assolutamente d'accordo. Per la
nostra città sarà sicuramente un'occa-
sione preziosa, se gestita bene e con
oculatezza, per tenere alta l'attenzione
nazionale ed internazionale sulla no-
stra triste vicenda.
Le iniziative di solidarietà non cono-
scono sosta e non conoscono confini.
Sono commossa. Ringrazio di cuore
tutti coloro che hanno contribuito e
continueranno a farlo. Anche molti arti-
sti hanno messo in moto la macchina
degli aiuti. I Nomadi, la PFM, Gianni
Morandi, e tanti altri stanno dando il
loro contributo. Il cuore della nostra cit-
tà tornerà a battere anche grazie a loro.
noidonne giugno 2009 13
L’Aquila domani
Intervista a Stefania Pezzopane
Guendalina Di Sabatino
no alla "new town"; la Presidente della Provincia dell'Aquila
fa il punto su priorità, tempi e costi della ricostruzione
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