Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 8 del 2010

Idee in viaggio


Foto: Idee in viaggio
PAGINA 13

Testi pagina 13

11noidonne | luglio-agosto | 2010
BIOETICA
quella di una compartecipazione
responsabile e consapevole alla
cura. Quest’ultima non va ridot-
ta alla terapia clinica, ma deve es-
sere vista da tutti, utenti e ope-
ratori, come un processo dina-
mico e complesso che mette in
gioco e integra una pluralità di fat-
tori (clinici, gestionali, economi-
ci, ecc). Fra questi fattori, un po-
sto particolare spetta alla dimen-
sione etica. L’efficienza e l’effica-
cia, nell’erogazione del servizio,
non possono essere considerate in
termini puramente strategico-
aziendali indipendentemente dal-
l’impatto sulla qualità della vita
degli utenti.
Dall’esperienza del SSN in-
glese è possibile derivare alcuni
concetti e nuovi ruoli introdotti
dalla Clinical Governance: il pa-
ziente esperto; il cittadino reso ca-
pace di partecipare attivamente alla propria cura;
la gestione sanitaria come insieme di reti interatti-
ve; il sistema della cura sviluppato in modo siner-
gico tra tutte le componenti; il diritto di scelta del
paziente riconosciuto come elemento indivisibile
dalle sue responsabilità; un approccio integrato che
collega utenti, professionisti della sanità e opera-
tori dell’area gestionale-amministrativa, in cui le re-
lazioni complessive devono rispondere a criteri di
efficacia e sostenibilità.
Se, al di là di quanto prescrivono le deontolo-
gie professionali e impongono le procedure, me-
dici, infermieri, ecc. devono ritenere loro dovere
morale rapportarsi agli utenti prendendo sul serio
la loro individualità e i loro bisogni, questi ultimi
esercitano la loro cittadinanza non delegando to-
talmente la cura, responsabilizzandosi rispetto alla
sua conduzione e valutando, in itinere e negli esiti,
il progetto-processo di cui sono compartecipi. Es-
sere cittadini-utenti comporta, inoltre, la consa-
pevolezza che tale progetto-processo non riguarda
soltanto i singoli, ma la società nel suo complesso,
poiché implica l’impiego di risorse umane, eco-
nomiche, professionali e incide su un fattore fon-
damentale, per il benessere sociale e la civiltà
stessa di una società, come la qualità della vita.
La Clinical Governance costituisce contesti nei
quali può esprimersi, in tutte le sue sfaccettature,
la relazionalità propria del-
l’etica della cura. Essa richiede,
infatti, l’instaurarsi di relazioni
basate sulla sollecitudine, sulla
fiducia, sulla comprensione
empatica non solo verso i de-
genti, ma anche verso le loro fa-
miglie o chi li rappresenta. Per
condurre e sviluppare questo
genere di rapporto non basta la
buona disposizione indivi-
duale. Perchè il prendersi cura
abbia riscontri concreti e non si
limiti a un generico sostegno
psicologico, deve essere sup-
portato da una realtà struttu-
rale e organizzativa che
consenta di migliorare il ben-
essere complessivo e la qualità
della vita degli utenti. Sono
queste le condizioni più favo-
revoli affinché, attraverso un
percorso e un apprendimento
comune, professionisti della sanità e utenti pos-
sano assumere decisioni effettivamente condivise.
In breve, con la Clinical Governance si afferma la
dimensione pubblica dell’etica della cura e, anche
grazie ad essa, la Clinical Governance esprime la
sua “sostanza etica”.
Dovremmo pensare la Clinical Governance
come sintesi fra dimensione aziendale-organizza-
tiva e diritti (e bisogni) dei cittadini-utenti. La
stessa sostenibilità economica, se il risparmio non
si riduce a “tagli” ed è orientato secondo il prin-
cipio di equità, non può prescindere da tale sintesi.
Alla luce di quanto detto, la Clinical Gover-
nance costituisce un fattore di grande rinnova-
mento poiché comporta un processo di
democratizzazione della medicina dalla società
verso l’ambito medico - clinico. Per questo,
quando si parla di aziendalizzazione del SSN,
tutti, politici, manager, cittadini - utenti, do-
vrebbero avere ben presenti almeno tre fattori:
(1) gli “azionisti di riferimento” del Servizio
sono gli utenti stessi; (2) la sostenibilità, proprio
in considerazione di (1), non può andare a detri-
mento della qualità delle prestazioni erogate e,
più in generale, della qualità della vita degli
utenti; (3) la maggiore risorsa è il capitale
umano. La sostenibilità consiste, prima di tutto,
nella sua valorizzazione. 
LA CLINICAL
GOVERNANCE
COSTITUISCE
UN FATTORE
DI GRANDE
RINNOVAMENTO
POICHÉ
COMPORTA
UN PROCESSO DI
DEMOCRATIZZAZIONE
DELLA MEDICINA
DALLA SOCIETÀ VERSO
L’AMBITO
MEDICO - CLINICO
pp.10_11.BIOETICA:Layout 1 1-07-2010 7:55 Pagina 11
\


©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®