Numero 10 del 2015
Madri
Testi pagina 13
11Ottobre 2015
conto è che negli archivi dell’Udi c’è il pezzo politico più
rimosso della storia delle donne italiane: la memoria del-
le comuniste, che non erano le comuniste del
PCI ma delle donne comuniste dell’Udi. Ci ten-
go a sottolineare che era una locuzione nor-
malmente usata per descriverle e questo es-
sere ‘altro’ é uno degli aspetti più interessanti
di una storia collettiva e personale non solo
di emancipazione ma nell’ottica di una vera
e propria liberazione delle energie femminili.
Quella storia d’origine agisce ancora dentro il
presente e disconoscerla signifi ca non capire
il contesto politico in cui ci stiamo muovendo.
Così come è importante tenere presente che
l’Udi è stata la prima associazione separatista
della storia d’Italia, cioè un’associazione solo
per le donne in quanto donne, e non di categoria o fi -
nalizzata alla tutela professionale. Tornando al cammino
dell’associazione, tra il 1982 e il ‘90 abbiamo affrontato
questo grande lavoro di recupero dei documenti, con-
tando sulla passione e sull’impegno delle volontarie e,
dove possibile, abbiamo usufruito anche del contributo specia-
listico di giovani laureate che si sono appassionate a questa
storia. La mappa degli archivi, oggi, non corrisponde alla
presenza attiva dell’Udi e spesso la conservazione e cura
degli archivi sostituisce l’attività politica, una situazione che
permette di mettere in connessione, e contemporaneamente
separare, la storia dalla contemporaneità. Perché uno degli
aspetti importanti che una lettura orizzontale dei vari archivi
consente è vedere come le creatività locali si riversavano
al nazionale e come le iniziative politiche nazionali sui vari
temi venivano declinate a livello locale. La connessione fra
gli archivi permette di trovare anche la storia del percorso
politico delle donne”.
Un sogno e un obiettivo Rosangela ce li confessa: “raccon-
tare le storie d’archivio, cioè ricostruire il percorso delle car-
te, capire perché e come si sono salvate, con quali criteri
sono stati selezionate o distrutte. Raccontare le biografi e
delle donne che hanno fatto politica e conservato le testimo-
nianze. Lavorerò per costruire le condizioni per avere dopo
di me una presidente giovane, di una generazione politica
successiva alla mia”. Dunque molto è stato fatto e moltissi-
mo ancora c’è da fare, per un’associazione che in una sede
nuova e grande, posta nel luogo simbolico del femminismo
romano (la Casa Internazionale delle Donne), comincia a
conservare anche documenti audio e video e intende rac-
cogliere la sfi da della digitalizzazione dei materiali. Il sito,
https://assarchiviudi.wordpress.com/, è da riorganizzare,
ma intanto permette di conoscere i luoghi degli archivi e
le consistenze dei documenti che conservano. Un cantiere
aperto di un edifi cio le cui basi sono solide perché poggiano
sulle lotte e sul cammino delle donne. Toccare per credere,
anzi, leggere per conoscere!
IL CALenDARIO
È dedicato
al 70esimo annivesario
della conquista
del diritto di voto
per le donne italiane
il calendario 2016
dell’Udi
Mese dopo mese il calendario Udi attraversa
i paesi di cinque continenti ripercorrendo
alcune tappe ed esempi di lotte delle donne
per il diritto al voto. Dall’Italia e passando per
Nuova Zelanda, Finlandia, Russia, Stati Uniti,
Regno Unito, Brasile, India, Cina, Messico, Sud
Africa, Afghanistan arriva all’Arabia Saudita,
paese governato da una monarchia assoluta
islamica che fino ad ora ha impedito alle donne
molti diritti, tra i quali quello di esercitare
liberamente il loro diritto di voto. La vendita del
calendario, come ogni anno, costituisce una
forma di autofinanziamento per l’Associazione.
Info e prenotazioni: udinazionale@gmail.com
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