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Numero 12 del 2006

Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie


Foto: Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie
PAGINA 12

Testi pagina 12

La prospettiva del Natale e la corsa alregalo è ormai paragonabile, nell'im-
maginario collettivo del cittadino, ad
una specie di invasione delle cavallette
tanto che parlarne male sembra quasi
scontato. Tuttavia, per quanto l'aspet-
tativa di dover trascorrere le feste in fa-
miglia scambiandosi regali inutili e
spesso anche imbarazzanti per la loro
mostruosità crei angoscia alla maggior
parte della popolazione, la quasi totali-
tà dei giornali e delle televisioni conti-
nua a propinarci mielosi e scintillanti
servizi che dovrebbero convincerci, e
purtroppo nella maggior parte dei casi
ci riescono, che abbiamo bisogno di og-
getti assolutamente inservibili durante
l'anno come la tovaglia con Babbo Na-
tale, gli strofinacci con la slitta e le ren-
ne e il perizoma rosso da indossare a
Capodanno, tra gli altri, a seconda del-
la collocazione nella scala dei ruoli so-
ciali: nonna, mamma, figlia. Sfuggire a
questa follia sembra impossibile a meno
che non siate asceti, non adduciate mo-
tivi religiosi (ma in questo caso e di que-
sti tempi verreste guardati con sospetto)
o che non vi importi nulla di essere tac-
ciati di tirchieria o snobismo. Se anche
quest'anno state per rinunciare a com-
battere questa battaglia contro il consu-
mismo e lo strapotere della pubblicità,
che però, a mio parere, rimane dignito-
sa e legittima, c'è l'alternativa "equa e
solidale".
Prodotti artigianali ed alimentari che
vengono dal Sud del Mondo, importati
in Italia da organizzazioni che hanno
con i contadini/e e gli artigiani/e rela-
zioni non solo commerciali ma soprat-
tutto di partenariato e che perseguono
come obiettivo finale il sostegno a pro-
duttori economicamente svantaggiati,
favorendo loro un accesso sostenibile al
mercato e permettendogli di passare da
una posizione di povertà e vulnerabilità
ad una maggiore sicurezza, sostenibilità
e dignità. Le organizzazioni che lavora-
no nel campo del commercio equo e so-
lidale, per essere considerate tali hanno
l'obbligo di rispondere ad una serie di
requisiti e criteri che devono guidare il
loro agire. Innanzitutto la trasparenza
nelle relazioni con i produttori del Sud
che vengono coinvolti nei processi deci-
sionali; l'impegno a sviluppare le capa-
cità dei locali offrendo opportunità di
formazione e continuità nelle commes-
se; l'obbligo a stabilire un prezzo equo,
Buono, Natale
Nadia Angelucci
dicembre 2006 noidonne12
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