Numero 6 del 2007
Bambini nel mondo sotto tutela
Testi pagina 12
Save the Children, grande organizza-zione internazionale indipendente per
la difesa e la promozione dei diritti dei
bambini, rileva come sia ancora lonta-
no l'obiettivo di ridurre di due terzi - en-
tro il 2015 - la mortalità infantile: nel
mondo ogni minuto una donna perde la
vita durante la gravidanza o il parto,
oltre 10 milioni di bambini ogni anno
(una media di 28.000 bambini al gior-
no), muoiono prima di aver compiuto 5
anni. Ben 2 milioni muoiono durante il
loro primo giorno di vita per complica-
zioni post partum.
Solo assicurando alle madri educa-
zione, benessere economico e possibilità
di accedere ai servizi e alle cure sanita-
rie, sia quelle madri che i loro figli
avranno maggiori possibilità di soprav-
vivere e crescere sani.Quest'anno, i primi
tre Paesi in cima all'Indice delle Madri,
che stila una classifica del benessere
materno-infantile in 140 paesi basando-
si su una serie di indicatori, sono Sve-
zia, Islanda e Norvegia, e in generale ai
primi posti si trovano le nazioni che
possono vantare parametri d'eccellenza
attinenti alla salute, l'educazione e la
condizione economica di madri e bam-
bini. L'Italia è al diciannovesimo posto.
Dall'analisi di Save the Children, il gap
che emerge paragonando i servizi per la
salute materno-infantile tra la Svezia,
prima della lista, e il Niger, che occupa
l'ultimo posto, è stridente. Ogni parto in
Svezia avviene con l'assistenza di perso-
nale specializzato, mentre in Niger esi-
ste solo il 16% di possibilità che questo
accada. Una donna svedese in media
studia per 17 anni ed ha un'aspettativa
di vita di 83 anni, l'72% delle svedesi
usa moderni mezzi di contraccezione e
la possibilità che una di loro perda il
proprio bambino prima che compia cin-
que anni è di 1 su 150. In Niger, le don-
ne vivono in media 45 anni, frequenta-
no la scuola per 3 anni e solo il 4% di
esse usa i contraccettivi. Un bambino su
4 non arriva al suo quinto compleanno:
in base a quest'ultimo dato, ogni donna
in media affronta il dolore derivante
dalla perdita di due figli.
L'Indice delle Madri di Save the Chil-
dren include anche il parametro del be-
nessere infantile, in base al quale l'Italia
detiene il primato, mentre il Niger si
conferma all'ultimo posto insieme al-
l'Afghanistan. Al contrario delle bambi-
ne e dei bambini italiani, che godono di
buona salute e hanno accesso all'educa-
zione, il 40% di quelli afgani è malnu-
trito e il 25% rischia di morire prima dei
5 anni. In Niger, la percentuale di iscri-
zione alla scuola primaria è meno del
50% e le femmine che la frequentano so-
no la metà rispetto ai maschi. In en-
trambi questi paesi, meno della metà
dei bambini ha accesso all'acqua pota-
bile.
Le principali cause di mortalità in-
fantile, oltre alle malattie neonatali, so-
no polmonite, diarrea e malaria. L'Aids,
globalmente è causa di morte solo per il
3% dei casi, percentuale che in Africa
sale fino al 57%.
Esistono vari interventi, semplici e a
basso costo, che annualmente potrebbe-
ro salvare 6 dei 10 milioni di bambini
(ad esempio, l'allattamento materno). Il
tasso di mortalità materno-infantile è
più alto nei paesi più poveri e svantag-
giati (il 99% delle morti materno- infan-
tili avviene nei paesi in via di sviluppo
più poveri dell'Africa e dell'Asia). In ter-
mini numerici assoluti, sono 10 i Paesi
in cui si assiste a circa il 60% delle mor-
ti infantili con in testa India e Cina,
paesi con un alto indice demografico;
una brusca impennata del tasso di mor-
talità infantile è stata registrata in Iraq
(più 150%), Botswana (più 102%),
Zimbawe (più 65%) e Swatziland (più
45%), seguiti da Cambogia, Costa d'A-
vorio e Kenya (tutti con un aumento del
24%). Al contrario, alcuni Paesi stanno
facendo dei grossi progressi per salvare
le vite dei loro bambini: l'Egitto, l'Indo-
nesia, il Bangladesh, il Nepal e le Filip-
pine . In particolare, tra i paesi in via di
sviluppo, il Malawi, il Bangladesh, il
Nepal, la Tanzania e il Madagascar
stanno facendo molti passi in avanti in
rapporto alle proprie limitate capacità
giugno 2007 noidonne12
Madri nel mondo
Save the Children
Rosa M. Amorevole