Numero 4 del 2008
UDI: 50E50, donne e rappresentanze
Testi pagina 12
La Carta europea per la parità fra
donne e uomini nella vita locale, elabo-
rata e promossa dal Consiglio dei Co-
muni e delle Regioni d'Europa in colla-
borazione con numerosi partner, é desti-
nata agli enti locali e regionali d'Euro-
pa. "L'uguaglianza delle donne e degli
uomini é un diritto fondamentale per
tutte e per tutti e rappresenta un valore
determinante per la democrazia.
Per essere compiuto pienamente, il
diritto non deve essere solo riconosciuto
per legge, ma deve essere effettivamente
esercitato e riguardare tutti gli aspetti
della vita: politico, economico, sociale e
culturale" si legge nell'introduzione del
documento, che denuncia le disparità
tra uomini e donne come "prassi conso-
lidate che derivano da numerosi stereo-
tipi presenti nella famiglia, nell'educa-
zione, nella cultura, nei mezzi di comu-
nicazione, nel mondo del lavoro, nell'or-
ganizzazione della società…".
L'obiettivo della Carta è quello di "in-
coraggiare gli enti locali e regionali ad
impegnarsi a favore della parità delle
donne e degli uomini nella vita locale e
a concepire ed applicare piani di azione
inerenti alle loro competenze e servizi,
di promuovere le pari opportunità in
tutti gli ambiti, di contrastare gli stereo-
tipi e combattere la discriminazione e i
pregiudizi collegati".
Il processo passa per un pieno coin-
volgimento delle donne nello sviluppo e
nell'attuazione di politiche locali e re-
gionali, che prenda in considerazione
"la loro esperienza vissuta, il loro modo
di fare e la loro creatività.".
A tal fine, la democrazia locale e re-
gionale può agire con concretezza su
aspetti quali la casa, la sicurezza, i tra-
sporti pubblici, il mondo del lavoro, la
sanità. Introdurre la "dimensione di ge-
nere" nelle politiche è la chiave del suc-
cesso economico e sociale del futuro.
La Carta è ispirata alla Dichiarazio-
ne Universali dei Diritti dell'Uomo, alla
Convenzione sull'Eliminazione di ogni
forma di Discriminazione contro le
aprile 2008 noidonne12
L’Europa dei diritti delle cittadine
L’Unione in Comune
Elena Ribet
Intervista alla Sottosegretaria
per i Diritti e le Pari Opportunità
Donatella Linguiti
Non c'è il rischio che questo tipo di Documenti ab-
biano una valenza simbolica e non sostanziale?
Questa Carta ha la peculiarità di impegnare concreta-
mente i sottoscrittori in un Piano di Azione locale, co-
perto dai relativi finanziamenti e costruito con la parte-
cipazione diretta di donne e uomini.
Di chi è secondo lei la responsabilità della mancanza di un'effettiva demo-
crazia paritaria in Italia?
Il maschile si è costruito sulla dimensione del potere, un potere mai messo in
discussione e il protagonismo delle donne produce, come constatiamo ogni gior-
no, un arroccamento della parte maschile. Per dirla semplicemente: gli uomini han-
no paura delle donne. È una paura sottaciuta, non dichiarata apertamente e che
non diventa conflitto esplicito, esercitata con i meccanismi del potere per svuota-
re di significato alcuni principi consolidati. Penso, in questo momento, alla legge
194: nessuno avrà il coraggio di eliminarla, ma il rischio è appunto la messa in dis-
cussione dei diritti. E' esattamente in questo tipo di cultura il motivo della scarsa
rappresentanza femminile in politica.
In concreto anche i partiti hanno una grande responsabilità?
Hanno una responsabilità enorme. D'altro canto le liste le fanno proprio i par-
titi che già candidano poche donne; e quando lo fanno, le mettono in posizioni di
non eleggibilità. Impedire l'accesso delle donne nella politica istituzionale è un
modo per gli uomini di mantenere il loro potere. Le donne devono essere in grado
di portare, e di reggere, il conflitto con il maschile negli spazi che occupano. Cosa
non facile e che non premia.
Il problema della violenza maschile sulle donne risulta prioritario. Quali
sono i risultati concreti raggiunti in questi venti mesi di Governo?
Abbiamo iniziato ad impostare un tipo di politica ben preciso avviando il Pia-
no Nazionale Antiviolenza, pensato come strumento dinamico di un processo in
evoluzione. Il Piano prevede: un Forum; un Osservatorio; il sostegno finanziario ai
progetti locali di intervento sulla violenza maschile sulle donne, costruiti sulla lo-
gica del servizio pubblico; è stata avviata, inoltre, una strategia di rete della quale
fanno parte i centri antiviolenza e le case rifugio.
In tempo di bilanci…ha qualche rimpianto per il suo lavoro al Governo?
La politica che abbiamo inteso costruire si è basata sulla volontà di fare rete e
di coinvolgere molteplici soggetti nei vari programmi di azione. Una politica, dun-
que, come partecipazione effettiva, che richiede tempi molto più lunghi. E questo
non ci è stato dato.
Titty Santoriello