Numero 6 del 2009
Libere o sicure?
Testi pagina 12
L’Accademia di Belle Arti dell'Aquilaè l'unica facoltà rimasta in piedi,
non ha avuto il minimo danno, e ha
avuto la fortuna di poter riaprire imme-
diatamente. I suoi spazi sono stati mes-
si a disposizione di altre istituzioni co-
me l'Istituto Nazionale di Restauro e il
Conservatorio, ma anche dei tanti co-
mitati cittadini che hanno bisogno di ri-
unirsi per progettare la rico-
struzione. Tra le attività pro-
poste c'è "Arte sotto le tende",
coordinata e diretta da Lea
Contestabile artista e docen-
te di Didattica dell'Arte. "Quando sono
tornata in Accademia ero priva di ener-
gie, cercavo, ma non riuscivo a riorga-
nizzare la didattica, ho ricevuto dagli
studenti la forza che mi mancava. La lo-
ro responsabilità e il grande senso di ap-
partenenza alla città mi hanno incorag-
giato con un entusiasmo che mi ha com-
mosso. Così è nato il Progetto "Arte sot-
to le tende" con il contributo organizza-
tivo del Mubaq (Museo dei bambini
L'Aquila) che prevede laboratori creati-
vi nelle tendopoli per i bambini dalla
scuola materna al-
la scuola media,
con la possibilità
in futuro di esten-
derli agli adulti.
Ora con gli allievi
della Cobsalid
(Corsi di formazio-
ne per docenti di
materie artistiche)
giriamo per le ten-
dopoli cercando di
coinvolgere i più
piccoli in questo
nuovo percorso di
ricostruzione co-
munitaria.
A volte al gruppo si aggiungono vo-
lontari, papà, nonne...”
Qualche mese prima del terremoto lei
ha dedicato una mostra alla casa
"Home sweet Home", guardare oggi
una delle sue installazioni: sedie
bianche in circolo davanti ad un im-
ponente camino bianco, fa pensare
al vuoto, alla solitudine delle cose
che non hanno più senso senza gli
abitanti. Cose morte con i crolli del-
le case che inviano messaggi di me-
moria, come spiriti senza pace.
Sedie in circolo, come intorno al fo-
colare; su ogni sedia un oggetto bianco
di ceramica che narra il rapporto con
mia madre: un gatto, un libro, un gomi-
tolo con i ferri, un libro, una bambola.
Chi ha vissuto il terremoto non potrà
più essere la persona che era prima. Il si-
sma ha minato le fondamenta non so-
lo delle nostre case, ma delle no-
stre vite. Molti amici artisti han-
no lasciato sotto le macerie i la-
vori di una vita. Ho visto ruspe
spianare intere palazzine por-
tando al macero insieme ai sas-
si al cemento al ferro, i mobili, i
libri, gli oggetti. Cose, alle quali
le persone avevano dato un'anima:
senso e ricordi della propria vita. Que-
sto, oltre al dolore per le vittime, è ciò
che mi ha colpito maggiormente.
Lei lavora da anni sulla casa come
metafora dell'identità propria del-
l'individuo, è un tema che tratta an-
che con i bambini?
Ho sperimentato percorsi didattici
sui diversi modi di
raccontarsi. Ce n'è
uno che raccoglie
molti consensi e
consiste nel pre-
sentarmi a loro
con una bella sca-
tola rossa chiusa
con un grande na-
stro, contiene og-
getti legati alla
mia storia, che è
fatta, come tutte le
storie, di affetti, ri-
cordi, sogni, pau-
re, desideri. Questa
scatola rappresenta il mio universo, è in
piccolo la mia casa: foto, piccoli ogget-
ti, scatoline che emanano profumi parti-
colari, vecchi quaderni dalla copertina
nera, letterine di natale lette tanto tem-
po fa su sedie di paglia.
Ci sono anche garze e cerotti che rac-
contano il dolore della malattia. I bam-
bini capiscono subito e vogliono prepa-
rare la propria scatola con le loro cose.
Noi siamo la nostra casa.
Averla persa significa aver perso il
luogo che costituisce la nostra identità.
Ricostruire le nostre esistenze non sarà
facile. Non sarà facile neanche per co-
loro che il proprio tetto ce l'hanno anco-
ra, ma hanno perso i propri riferimenti:
un'edicola, un bar, un negozio, l'odore
del forno, il rumore dell'acqua della fon-
tanella…
giugno 2009 noidonne12
Arte sotto le tende
Conversazione con Lea Contestabile
Guendalina Di Sabatino
dopo la tragedia del 6 aprile docenti e allievi dell'Accademia
di Belle Arti dell'Aquila hanno concordato una nuova didattica
finalizzata alla ricostruzione. Non solo fisica
“Noi siamo la nostra casa.
Averla persa significa aver perso il luogo
che costituisce la nostra identità.”
AMICHE PER L'ABRUZZO
Il 21 giugno a San Siro (Milano) si
tiene il grande concerto di solidarietà
tutto al femminile. Oltre 50 Artiste
italiane partecipano a questa iniziati-
va, ideata da Laura Pausini e cui hanno
aderito Elisa, Gianna Nannini, Fiorella
Mannoia e ancora Carmen Consoli,
Giorgia, Irene Grandi, Milva, Nada,
Anna Oxa, Paola e Chiara, Nilla Pizzi,
Patty Pravo, Marina Rei, Donatella
Rettore, Antonella Ruggiero, Spagna,
Ornella Vanoni, Iva Zanicchi e molte
altre. www.amicheperlabruzzo.it