Numero 2 del 2009
Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
Testi pagina 12
Se analizziamo le definizioni del dizio-nario, possiamo rilevare come al ter-
mine "etica" corrispondano più defini-
zioni. Le più diffuse la identificano in
"una parte della filosofia che studia la
condotta umana, i moventi che la de-
terminano e le valutazioni morali". Per
estensione assume il significato di "com-
plesso di norme di comportamento (non
leggi) di una società, di un gruppo, ad
esempio si parla di "l'etica vittoriana",
"etica professionale", ecc. Spesso inoltre
si parla di comportamento o atteggia-
mento "etico" in contrapposizione ad un
atteggiamento "interessato".
Tale visione corrisponde al noto con-
cetto kantiano di "imperativo categori-
co". Cioè: se faccio qualcosa per ottene-
re un vantaggio il mio comportamento
non è morale. Devo farlo perché corri-
sponde a un "valore" (ecco i "valori
aziendali"). Altri filosofi hanno tuttavia
un modo molto diverso di impostare il
problema.
Il termine "valore" appartiene origi-
nariamente al linguaggio economico e,
solo successivamente, è stato esteso al
campo etico. Un tempo il linguaggio
morale impiega i termini di "bene" e
"male", intendendo con il primo qualco-
sa di oggettivo e riconoscibile, non
qualcosa di soggettivamente valutabile.
Con la modernità, è il soggetto che
diventa titolare della libertà e del giudi-
zio: "bene" e "male" derivano dalla sua
valutazione, il "be-
ne" diventa valore
proprio perché va-
lutabile.
Secondo alcuni
filosofi, con la se-
colarizzazione del-
la società e con il
crollo delle ideolo-
gie, si dissolve de-
finitivamente il ri-
ferimento alla uni-
versalità del valo-
re e l'etica si ridefinisce nel rapporto con
l'altro.
Forse è proprio partendo da questi
assunti che il 41% delle scelte si attesta
nell'individuare l'etica come "sinonimo
di comportamento corretto", pur corre-
lando questa affermazione con frasi di
approfondimento che attestano una
pressoché totale assenza di etica e di
valori nei comportamenti delle persone,
sia nel comportamento individuale sia
in quello istituzionale e politico.
Dove trovare e dove non trovare
comportamenti etici? I primi ambiti si
contrappongono ai secondi: nella sem-
plicità, in parte del mondo intellettuale,
tra la gente comune si identificano op-
portunità positive; nella politica, nelle
istituzioni, nell'economia si rilevano
maggiori difformità.
Quello che appare comune alla qua-
si totalità delle risposte è che la linea
del potere separa gli ambiti buoni da
quelli cattivi.
Molto interessanti i suggerimenti
emersi per promuovere l'etica nella vita
sociale e politica: "migliore informazio-
ne, maggiore socialità, solidarietà so-
ciale", oppure "l'insegnamento nelle
scuole e nelle aggregazioni sportive",
"aumentare la consapevolezza e la co-
noscenza delle persone", "maggiore tra-
sparenza ed informazione". Ma anche
"diminuire l'ineguaglianza sociale" o
"impedire l'accesso alla cosa pubblica
di persone che hanno manifestato com-
portamenti non etici".
Ma l'etica non interessa solo i ma-
croscenari, la vita quotidiana è nutrita
dei grandi principi morali della giusti-
zia e della imparzialità. La forza e l'au-
torità di questi ideali si misurano tanto
nelle grandi quanto nelle piccole scelte.
A partire da noi, sempre.
Come una lettrice ci ha suggerito,
anche quando invitiamo ad un figlio di-
ciamo "usa pure il mio telefonino di ser-
vizio per chiamare la pizzeria, così ri-
sparmi"!
Sondaggio di gennaio
Etica: quale
significato oggi? Rosa M. Amorevole
febbraio 2009 noidonne12
Milano
L'arte della cura
E' il titolo dell'evento che affronta in modo nuovo
il tema della cura delle persone anziane e degli
adulti non autosufficienti. Si tiene il 14 febbraio
2009 a Milano, presso lo Spazio dell'Unione fem-
minile in Corso di Porta Nuova 32 con il Patrocinio
della Asl, dell'Assessorato alla Salute del Comune di Milano e con il contri-
buto del Consiglio Regionale della Lombardia per iniziativa dell'associazione
Blimunde-sguardi di donne su salute e medicina e dell'Unione Femminile
Nazionale. L'iniziativa prevede una mostra d'arte e un convegno e si rivolge
ai protagonisti e alle protagoniste della cura: operatori e operatrici, familia-
ri, pazienti, amministratori. Un approccio multidisciplinare per un punto di
vista inedito, ma scientificamente fondato. Alle persone coinvolte nella cura
di un familiare che invecchia o che perde la propria autosufficienza si inten-
de offrire da un lato, una mappa per orientarsi nei servizi socio-sanitari, il
punto di vista di medici e associazioni di pazienti nella cura delle principali
patologie. D'altro lato si cerca di illuminare quel territorio che viene spesso
lasciato in ombra quando si parla di cura, cioè quello relazionale, simbolico,
psichico: il lato "privato" del sociale. La cura è infatti di importanza centra-
le per molte famiglie e in particolare per le donne, che spesso ne sostengo-
no il peso maggiore. (Informazioni: tel. 02/6572269 - artedellacura@bli-
munde.it - www.blimunde.it)