Numero 1 del 2011
Il futuro in testa
Testi pagina 12
CONSULTORI / PIEMONTE
di Valentina Eapati
consultori in Piemonte sono 179
e il rapporto tra popolazione
residente e strutture consultoriali
si attesta intorno alla cifra di
24.5 00 (le direttive del Pomi,
Progetto Obiettivo Materno In-
fantile prevedono un consultorio
ogni 20mila abitanti, ndr). Stando agli
operatori i punti consultoriali vanno
bene, ma sono minati da alcune Vi-
cende “politicheâ€.
Un protocollo a firma del Governato-
re Roberto Cota, approvato con deli—
bera lo scorso 15 ottobre, istituisce la
messa a regime nelle strutture pubbli-
che dei Movimenti perla Vita (Mpv).
La critica dell’opposizione è arrivata
puntuale e Mercedes Bresso si è op-
posta al protocollo voluto da Cota con
cui di fatto si introduce la presenza dei
volontari delle associazioni antia-
bortiste nei consultori.
Politica a parte nella Regione il si-
stema consultoriale funziona e pure
bene, le difficoltà non mancano, ma
sono simili a quelle riscontrate un po’
dovunque e non manca qualche ec-
cellenza come quella del coordina-
mento dei consultori, la cui referen-
te è la D0tt.ssa Maria Rosa Giolitto
che ha spiegato a ‘noidonne’ l’impe—
gno profuso negli ultimi anni per la
messa “in rete†dei servizi.
Cos’è il coordinamento
dei consultori?
È un progetto regionale ufficializzato
proprio quest’anno con una delibera
noidonne I gennaio I 2011
DELLA POLITICA
che considera i vari referenti del Pie—
monte (e di cui sono referente) e che
ha l’obiettivo di mettere in condivisione
tutte le strutture consultoriali del Pie-
monte. L’idea è infatti quella di mettere
in rete tutti i consultori del Piemonte
al ï¬ne di predisporre protocolli che ren—
dano omogeneo il lavoro delle varie
strutture. On line è possibile consultare,
nel sito della regione, tutti i protocol-
li che abbiamo realizzato dal 2005: ci
sono documenti che regolamentano
l’utilizzo delle tecniche contraccettive,
la pillola, quelle delle contraccezioni di
emergenza, la pillola del giorno dopo.
E ancora protocolli per l’interruzione
volontaria di gravidanza ed un proto-
collo omogeneo per la gravidanza a bas-
so rischio, quella fisiologica per inten—
derci.
Quali sono le finalitÃ
di questo progetto?
Si tratta in sostanza di rendere omo-
genei i vari servizi. E questo ha dato
fino ad oggi dei buoni risultati, il no-
stro protocollo sull’utilizzo della pillola
è stato utilizzato anche dall’associazione
flebologi italiani e quello rispetto al-
l’utilizzo della spirale è addirittura
l’unico esistente in Italia. Un’altra at—
tività del coordinamento è l’introdu-
zione attraverso l’elaborazione di un
progetto di raccolta dati multimedia-
le che è quasi definito e verrà speri-
mentato all’inizio del nuovo anno. Lo
scorso anno, poi, è stata stilata un’agen—
da della gravidanza, grazie al lavoro del-
UNA BUONA RETE E UN BUON
LIVELLO DEI SERVIZI SONO
OSTACOLATI ANZICHÉ INCENTIVATI
l’Assessorato, che si basa sul protocollo
della gravidanza fisiologica. L’agenda
Viene distribuita anche in tutti i con-
sultori familiari e contiene, fra le altre
cose, le impegnative prestampate. Un
lavoro possibile grazie all’impegno
dell’area materno infantile dell’asses—
sorato. Ora stiamo preparando anche
un progetto sperimentale per un aiu-
to concreto alle donne che richiedono
l‘interruzione di gravidanza per moti-
vi economici.
Le vicende politiche di questi
ultimi tempi rischiano di minare
questo 'circolo' virtuoso
che il coordinamento ha istituito
n e l te m p o ?
Dopo le recenti riunioni del diretti—
vo delle politiche sociali mi sento di
affermare che le Vicende politiche che
hanno interessato la nostra Regione
negli ultimi tempi non andranno ad
intaccare il lavoro svolto fino ad
oggi. Ora sta a noi operatori schiac—
ciare l’acceleratore e prendere questa
situazione come un impulso a fare an-
cora di più. Come? Presentando pro-
getti sempre più strutturati.
D0tt.ssa Claudia Deagatone, referen—
te per il Piemonte di Agite (associazione
ginecologi territoriali). “La nostra rete
consultoriale è buona, ci sono 179 sedi
registrate all’anagrafe ministeriale e
sono ben diffuse. Il territorio del Pie-
monte è ampio e anche molto vario,
quindi in alcune zone c’è maggiore dif-