Numero 6 del 2012
Un fiore per Melissa
Testi pagina 12
INTRECCI
CAMPAGNA CONTRO
L’ OBIEZIONE DI COSCIENZA:
IL BUON MEDICO NON OBIETTA
el dibattito sull’obiezione di coscienza non vie-
ne quasi mai messo in discussione il principio
che gli operatori sanitari possano rivendicare
un diritto all’obiezione di coscienza. La pre-
messa è che una società liberale dovrebbe consentire ai
propri cittadini di vivere in maniera conforme ai propri
valori e di veder rispettata la propria autonomia. La con-
clusione è che un medico che non riconosce l’accettabi-
lità morale dell’interruzione di gravidanza dovrebbe
avere sempre il diritto di non praticarla. Tuttavia, a par-
te che è paradossale che nel dibattito sull’interruzione di
gravidanza il diritto all’obiezione di coscienza venga in-
vocato anche da quelle agenzie come ad esempio le ge-
rarchie della Chiesa cattolica che rifiutano un assetto del-
la società liberal-democratico, il fatto di difendere il va-
lore dell’autonomia e della libertà personale non comporta
necessariamente l’accettazione del diritto all’obiezione di
coscienza. Non c’è contraddizione del resto nell’affermare
che l’autonomia e l’integrità rappresentano valori irri-
nunciabili e sostenere che per promuovere il benessere
generale e la tutela dei diritti fondamentali dei singoli cit-
tadini (ad es. alla salute) è giusto che lo stato limiti gli spa-
zi di scelta dei singoli all’interno delle professioni. E ov-
vio che lo scenario ideale sarebbe quello di trovare una
soluzione che permetta di conciliare il diritto alla salute
e l’autonomia del paziente con quella del medico: la libertÃ
della donna di decidere se continuare o no la gravidan-
za con la libertà del medico di decidere se partecipare o
no all’interruzione di gravidanza. Dobbiamo prendere atto,
però, che la ricerca di questa soluzione ideale è fallita. I
ginecologi obiettori sono ormai più dell’80% e l’obiezione
di coscienza cresce anche tra gli anestesisti e le ostetriche
superando ormai abbandonamento i150 % e per le don-
ne diventano ogni giomo più difficile riuscire a inter-
rompere la gravidanza. E arrivato i1 momento di scegliere
se tutelare l’autonomia del professionista sanitario (e quin-
di, del ginecologo, dell’anestesista o dell’ostetrica) oppure
schierarsi dalla parte delle donne e della loro battaglia per
la libertà e i diritti. La Consulta di Bioetica Onlus ha scel-
to e il 6 giugno lancerà in tutta Italia la Campagna con-
tro l’obiezione di coscienza “IL BUON MEDICO NON
OBIETTA. RISPETTA LA SCELTA DELLA DONNE
DI INTERROMPERE LA GRAVIDANZAâ€. La Cam-
pagna ha due obiettivi: da una parte, incoraggiare un di-
battito pubblico sulla legittimità del diritto all’obiezione
noidonne | giugno | 2012
di coscienza a più di trent’anni dal-
l’approvazione della legge sull’inter-
ruzione di gravidanza e, dall’altra, ren-
dere più chiaro che il buon medico
non è quello che non pratica le inter-
ruzioni di gravidanze ma quello che sta
vicino alla donna e non la lascia sola
in un momento difficile. Il lancio
della Campagna avverrà il 6 giugno a Firenze al termine
di un Convegno organizzato dalla sezione fiorentina del-
la Consulta di Bioetica. In contemporanea si svolgeran-
no eventi e incontri promossi dalla stessa Consulta e da
altre associazioni.
Invitiamo tutti a partecipare e a organizzare altri eventi
a sostegno della Campagna: per informazioni sulle ini-
ziative e per aderire alla Campagna potete contattare la
segreteria:
segreteria@c0nsultadibi0etica.org
oppure scrivere a:
consultaromanadibioetica@gmail.com
CONSULTA DI
BIOETICA
ONLUS
GABRIELLA PACINI
(VITA DI DONNA/ CON SULTA DI BIOETICA)
MAURIZIO BALISTRERI
(CONSULTA DI BIOETICA)