Numero 7 del 2015
Salute, informazione sinergie. Speciale Expo, Donne in campo - CIA
Testi pagina 12
10 Luglio-Agosto 2015
Parlare di donne e lavoro equivale, certamente più che nel caso degli uomini, a parlare di corpi. Per-ché i corpi femminili, in potenza, ne racchiudono altri. I corpi da generare, ma anche quelli degli an-
ziani, dei disabili, e dei malati di cui da sempre le donne si
fanno carico e si prendono cura. Il seminario nazionale,
organizzato dal gruppo dell’UDI ‘Corpolavoro’ che si è
tenuto lo scorso 8 maggio a Roma (Palazzo Valentini,
‘Lasciateci lavorare. Per una contrattazione di genere’),
ha rappresentato un intenso momento di riflessione e di
confronto tra esperien-
ze di donne provenienti
da diversi percorsi, ma
tutte accomunate dall’i-
dea che ci sia un gran
bisogno di ripensare non
solo il ruolo delle donne
nelle case, nelle azien-
de, nella società, ma la
società tutta dalle sue
fondamenta. (…) Laura
Piretti, coordinatrice del
gruppo ‘Corpolavoro’
ha così commentato la
giornata: “Mi viene da
dire che il passo avanti
di oggi è di consegnare,
se occorre in certo senso
anche imporre, questa misura ‘Corpolavoro’ fuori di noi, ad
una contrattazione, che non a caso definiamo ‘di genere’,
pubblica, con referenti istituzionali, contrattazione di cui,
tuttavia, se volessimo definire i confini dovremmo indicare
‘il mondo intero’”. Un nodo cruciale, dunque, è quello di
mettere insieme ambiti che normalmente vengono trattati
come materie separate, quando invece - tutta la storia del-
le battaglie femministe insegna - è necessario connettere
e intrecciare bisogni e risorse, ovvero i corpi e il lavoro, i
servizi, il welfare, la responsabilità sociale della maternità
e la genitorialità, lo smantellamento di una cultura sessi-
sta e patriarcale. (…) Ed è dal “corpo fertile” che è partita
la riflessione di Pina Nuzzo, femminista e artista, già re-
sponsabile dell’UDI. (…) “Non possiamo più accettare che
il corpo fertile di una donna venga sottoposto alla coerci-
zione di un tempo lineare, progressivo, perché mentre si
domanda cosa sia meglio fare prima, perde di vista il suo
corpo, non riesce più ad
ascoltarlo, a decidere
cosa è meglio per lei”.
(…) L’idea di fondo è la
necessità di tessere alle-
anze non andando oltre il
“corpo fertile”, ma pren-
dendolo, questo cor-
po, come terreno su cui
fondare un patto sociale
tra donne e tra donne e
uomini. (…) Per Rosan-
gela Pesenti, del coordi-
namento UDI nazionale,
(…) “Il lavoro della ripro-
duzione biologica e so-
ciale non è stato messo
a tema. Le donne sono
un pezzo della natura di cui l’uomo si riappropria. (…) “Il
modello capitalista ha investito la scuola e i servizi e ha
trasformato in senso aziendale scuola, sanità, pubblica
amministrazione. Questo significa per le donne un’acce-
lerazione dei tempi di vita, del lavoro proprio e di quello di
altre donne, creando una struttura di sfruttamento tra don-
ne, che passa anche dalle relazioni positive. Il lavoro delle
L’iniziativa dell’UDI per riflettere sui cambiamenti avvenuti nel lavoro,
sulla precarietà e sulle possibili vie d’uscita da una crisi economica e di sistema
LAVORO, CORPI, DIRITTI.
LA CONTRATTAZIONE
POSSIBILE
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