Numero 1 del 2015
Forti e fragili come adolescenti - Speciale Rebibbia
Testi pagina 12
10 Gennaio 2015
Sono certamente le più estreme nel
movimento, e quindi non possono pia-
cere a tutte. Per gli uomini vanno dal
‘wow’ al ‘pittoresche!’ al decisamente
‘no’, (ma solo per gli integralisti di ogni
religione, che però una sbirciata velo-
ce la danno lo stesso). Parlo delle Fe-
men, il gruppo femminista che viene
dal violento e omofobo est, dalla Rus-
sia in particolare, ma che ha raccolto
adesioni di attiviste anche nei paesi
musulmani, come nel caso di Amina, che poi sembra, per
pressioni interne alla famiglia, abbia ritrattato.
Che piacciano o meno, le Femen sono capaci di farsi no-
tare, e non solo perché si spogliano per metà, esibendo il
seno nudo e scritte sul corpo che non
lasciano dubbi sulla loro contrarietà a
qualunque fede e ostacolo alla liber-
tà di espressione. Disturbanti quando
attaccano le religioni - puntando a
creare disagio, intervenendo a volte
in modo inopportuno (per esempio in
piazza San Pietro durante le udienze
papali, oppure cercando di togliere il
burka alle donne che lo indossano) -
loro stesse definiscono ‘isterici’ talvolta i toni che usano,
sono fiere di avere condanne e minacce di morte per bla-
sfemia. “Fino a che non si potrà criticare la religione non
potremo dire di essere libere” ha dichiarato Inna Shev-
chenko alla Secular Conference di Londra del 2014, che
l’11 e il 12 ottobre ha ospitato 30 tra attiviste e intellettuali
da tutto il mondo per discutere dell’emergenza fondamen-
talismo e laicità.
A metà tra l’arte aggressiva e dolorosa di Marina Abramo-
vich (non a caso anche lei di origine slava) e la tecnica
striker, queste instancabili macinatrici di chilometri hanno
detto alla Conference una cosa forte e
chiara a chi sostiene che, pur condivi-
dendo il senso della lotta, sbagliano a
usare il corpo e la nudità.
“Alle femministe critiche dico per pri-
ma cosa che bisogna che ci sosten-
gano perché noi siamo femministe.
Pensiamo che ogni tipo di femmini-
smo debba essere supportato dalle
altre, alle quali chiediamo aiuto. Per-
ché abbiamo deciso di essere nude?
Perché usiamo la nudità come una
tattica: dopo anni di lotta per avere attenzione sui diritti
delle donne abbiamo realizzato che chi sta a sentire le
donne le guarda, prima ancora di ascoltarle, e abbiamo
deciso di usare questo fatto a nostro favore. Il corpo del-
le donne è posseduto dagli uomini,
usato, venduto; ce lo siamo ripreso,
rendendo chiaro che il corpo è nostro
e lo trasformiamo in un manifesto po-
litico. Facciamo vedere giovani donne
che dicono, domandano, spiegano
qualcosa con il corpo. Pensiamo che
in questo modo si possa distruggere
la visione sessista del corpo nudo,
perché lo mostriamo in un contesto
di Monica Lanfranco
FEMMINISTE
E UNITE
UN MoNdo pIù laIco
pEr avErE pIù lIbErTà
AllA Secular conference
(londrA, ottobre 2014)
Attiviste e intellettuAli
hAnno discusso dell’emergenzA
fondAmentAlismo lAnciAndo
il MaNIFESTo pEr la laIcITà
pp.10_11_INTRECCI_gennaio 2015.indd 10 12/12/14 15.14