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Numero 9 del 2007

Dolce attesa ... o malattia?


Foto: Dolce attesa ... o malattia?
PAGINA 11

Testi pagina 11

noidonne settembre 2007 11
Si è avviato il dibattito sull'epidu-rale tra la tentazione di evitare le
sofferenze del parto e il rischio di
essere espropriate del controllo del
corpo e del parto. Quali le riflessioni
alla base della scelta del ministero ?
Il ddl sui diritti delle partorienti e dei
nati è stato il primo atto della ministra
della Salute Livia Turco: una scelta sim-
bolica, oltre che politica. Il percorso
nascita come una grande priorità,
insomma, che misura la qualità e l'equi-
tà del sistema sanitario e la sua capaci-
tà di promuovere empowerment delle
persone, delle donne. Quindi: ridurre le
differenze territoriali (prima fra tutte la
mortalità neonatale, che nelle regioni
del sud è ben superiore al 3.15% nazio-
nale), le disuguaglianze sociali (le
donne più povere e meno istruite, prime
fra tutte le donne immigrate, sono quel-
le che accedono con più difficoltà ai ser-
vizi), migliorare l'assistenza (a partire
dalla promozione dell'allattamento
esclusivo al seno, dalla prevenzione pre
e post concezionale, dall'informazione,
dai consultori, dal puerperio), contra-
stare gli eccessi di medicalizzazione
(che trasformano ogni gravidanza in un
evento patologico e che comportano
aumento dei rischi, aumento dei costi e
diminuzione dell'empowerment delle
donne), garantire l'uniformità dei livelli
essenziali di assistenza su tutto il terri-
torio nazionale (il trasporto d'emergen-
za neonatale in alcune regioni non è
nemmeno attivato). Ma anche riaprire
un vero grande dibattito pubblico per-
ché la nascita è esperienza privata,
della donna e della coppia, ma anche
evento sociale, pubblico, costitutivo
dell'identità più profonda, antropologi-
ca, di una comunità, di una società;
promuovere partecipazione, suscitare
attenzione e riflessione, tra i decisori
politici e gli operatori, ma soprattutto
tra le donne. Perché della loro vita si
parla, dei loro desideri, delle loro paure,
dei loro vissuti emotivi più profondi, dei
cambiamenti e delle trasformazioni del
loro modo di sentire, di percepire. In
questo senso e in questo contesto Livia
Turco ha introdotto per la prima volta
la possibilità di far ricorso all'epidurale.
E su questo, e quindi sul dolore, sul suo
significato profondo, sulle pratiche
naturali del controllo del dolore, sui
rischi e le potenzialità dell'epidurale, si
è aperta una discussione accesa. Bene, e
che a parlare siano innanzitutto le
donne, da troppo tempo espropriate
della loro competenza, della loro possi-
bilità di scegliere. Contrastare gli ecces-
si di medicalizzazione e garantire la
possibilità dell'epidurale, promuovere il
parto naturale e prevedere anche l'ane-
stesia epidurale, non devono essere in
contraddizione. Non si tratta di incenti-
vare una scelta, ma di assicurare una
possibilità di scelta e sapendo che l'epi-
durale non è lo strumento per ridurre i
tagli cesarei, che sono semmai l'indica-
tore della cattiva efficacia ed efficienza
dei servizi.
Quali i tempi previsti?
L'epidurale è prevista nel testo di
modifica dei Livelli Essenziali di
Assistenza. Entro la seconda metà di
settembre le Regioni presenteranno le
loro osservazioni, individuando le
modalità organizzative e i centri di rife-
rimento dove sarà possibile effettuare
l'epidurale.
a cura di Tiziana Bartolini
Epidurale, la parola alle donne
Intervista a Maura Cossutta
contrastare gli eccessi di medicalizzazione, paromuovere il parto
naturale e prevedere l'anestesia epidurale. La consigliera della
Ministra della Salute spiega le ragioni della proposta
Tuteliamoci il parto
Genitori che condividono una visione della nascita come evento della vita e
non come malattia, che auspicano la diffusione di una cultura ostetrica a tute-
la della naturale capacità di ogni donna di partorire, che riconoscono la neces-
sità di svolgere un'attività critica e propositiva nei confronti delle istituzioni
sanitarie. La rete "Nascere in Casa" parte a Torino nel 2000 ed entra in contat-
to con un gruppo di Terni, che nel 2004 costituisce "Nascere in Casa Umbria".
All'annuncio, nel maggio 2006, dell'intenzione di garantire il parto fisiologico
con epidurale gratis per tutte scrivono alla ministra Turco "non si può parlare
di parto fisiologico abbinato all'epidurale, le due situazioni non possono coesi-
stere! E non può nemmeno passare il concetto che più epidurali porteranno
meno cesarei". La rete di allarga e, dopo aver avanzato alcune proposte concre-
te quali la possibilità di espletare il travaglio/parto in acqua, il rimborso delle
spese per il parto domiciliare in tutta Italia e il riconoscimento di incentivi per
le strutture che applicano i "Dieci passi per l'ospedale Amico delle Mamme" e i
"Dieci passi per l'ospedale Amico del Bambino", si compone di altre 27 associa-
zioni e 413 persone. "Lo scorso mese di maggio si è tenuto un incontro con la
Dr.ssa Maura Cossutta che ci ha esortate a continuare il lavoro in rete e infat-
ti abbiamo creato un forum sul web. Per trovarci, basta andare alla pagina
http://it.groups.yahoo.com/group/tuteliamocilparto/”.
Informazioni: www.nascereincasa.it; www.tuteliamocilparto.it
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