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Numero 4 del 2007

Al centro dell'attenzione


Foto: Al centro dell'attenzione
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Testi pagina 11

noidonne aprile 2007 11
gionale della tua esperienza e della
tua pratica con il movimento delle
donne?
La capacità di ascoltare e quella di
cercare delle soluzioni che nascono dal
dialogo, ma anche dalla voglia cambia-
re, di sfidare l'esistente e di provarci an-
che si è consapevoli degli ostacoli. Il
movimento delle donne ci ha insegnato
che è stato possibile fare delle rivoluzio-
ni senza usare la violenza, ma usando
la forza delle idee, dell'intelligenza e
della tenacia.
E' un'esperienza che riesce a "fecon-
dare" la tua attuale attività istitu-
zionale? E come?
La mia attività istituzionale non po-
trebbe prescindere dal mio sentirmi par-
te del movimento delle donne, che non è
morto, come qualcuno dice, ma che è
ben vivo e ha voglia di fare. Per me è un
punto di riferimento costante, e anche
di forza e di legittimazione.
Altre iniziative in cantiere?
Sto lavorando, anche questa volta in
sinergia con il mondo dell'associazioni-
smo e dell'imprenditoria femminile, ad
una proposta di legge che cerca di favo-
rire l'occupazione delle donne, attraver-
so misure di microcredito.
Come vedi la politica oggi da questa
parte della barricata, dopo averla os-
servata per tanti anni come giornali-
sta e come donna? Cambia lo sguar-
do? Cambi tu? O cambia la qualità
delle cose che fai e come le fai?
Qualcosa cambia… Cambia perché
c'è lo scarto tra il pensare, il sognare,
l'immaginare un modo diverso e il dover
poi cercare soluzioni concrete per attua-
re quei progetti, e non facile. Anzi è fa-
ticosissimo. Perché bisogna trovare il
giusto equilibrio e tenere insieme il pun-
to di vista più "movimentista" e quello
istituzionale. Però penso che è proprio
da queste contaminazioni che può na-
scere qualcosa di diverso. Sono convita
che sia necessario governare per portare
avanti elementi di cambiamento, non
solo per galleggiare, come spesso pur-
troppo avviene.
Che prospettive vedi per le donne
nella politica, istituzionale e non?
Le prospettive dipendono dalla no-
stra capacità di lavorare insieme per un
mondo ed una politica diversa. Credo
che le donne debbano rendere ben visi-
bili le loro differenze e non cercare l'o-
mologazione con l'altro genere per sen-
tirsi legittimate. Penso che l'ingresso del-
le donne in politica possa rappresentare
un forte elemento di discontinuità nel
gestire la cosa pubblica. Per questo però
non è sufficiente essere donne, occorre
rendere visibile la differenza, lo sguardo
diverso sulle cose, far si che diventi un
valore riconoscibile per tante e per tan-
ti. Solo così la battaglia per portare più
donne nelle istituzioni avrà un senso.
approvata la legge regionale in Abruzzo in materia di
violenza alle donne, per finanziare e sostenere i centri
antiviolenza e le case rifugio per donne maltrattate
Liguria / Accanto alle donne violate
Approvata dal Consiglio Regionale ligure la nuova legge contro la violenza a
donne e minori, violenza che sta assumendo in Italia dimensioni sempre più
preoccupanti, come testimoniano i recenti dati Istat. Tutto è lasciato alla sen-
sibilità di istituzioni o associazioni che si dedicano ad aiutare le vittime di vio-
lenza, maltrattamenti e abusi.
II provvedimento, presentato dall'assessore alle Pari Opportunità Maria Bianca
Berruti, è nato nell'ambito di una struttura coordinata dalla Provincia che ri-
unisce una quarantina di associazioni, enti e istituzioni.
"L'obiettivo della legge è di costituire una rete fra soggetti istituzionali e realtà
associative per dare vita ad un sistema che intervenga sul fenomeno della vio-
lenza, in grado di prevenirlo e aiutare le vittime.- ha dichiarato l'assessore Ber-
ruti - "Con questa legge vogliamo non lasciare sole le donne nel momento in
cui si trovano a vivere un'esperienza così drammatica perchè abbiano la consa-
pevolezza che le istituzioni di questa regione, i servizi, le associazioni, il set-
tore sociale sono impegnati a sostenerle".
Tra gli strumenti principali della legge: un centro anti-violenza per un servizio
di ascolto e sostegno alle vittime, case rifugio, alloggi temporanei, una campa-
gna di sensibilizzazione a cominciare dalle scuole, un osservatorio permanen-
te. Il ruolo della Regione Liguria, che ha stanziato dal Fondo speciale 2006
10.000 euro, è promuovere e coordinare iniziative per prevenire e contrastare
la violenza. Si aggiungeranno risorse dedicate dal bilancio 2007.
Elena Ribet
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