Numero 9 del 2009
Dialoghi impossibili
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vedere con la scienza e con l'analisi: è
una disposizione etica iscritta nel cuore
stesso del liberalismo.
La discussione sul problema della
diagnosi reimpianto non può certo
esaurirsi nel "permettere" o nel "vietare":
sappiamo bene che il codice penale non
è l'alfa e l'omega dell'etica. Occorrereb-
be chiedersi perché i critici della dia-
gnosi pre-impianto si limitino a parlare
di un diritto di libertà della coppia -
quello ad essere informata sul reale sta-
to di salute dell'embrione per poi deci-
dere in merito - e non anche di un dove-
re, serio e fondato come tutti i doveri,
che appartiene ai genitori nei confronti
dei figli nel quadro di un'etica della re-
sponsabilità. Il dovere, intendo, di assi-
curare ai figli, nei limiti del possibile -
limiti che il progresso scientifico tende
continuamente ad ampliare - la miglio-
re qualità della vita. Se riconosciamo
nella salute un bene e un valore e se af-
fermiamo un diritto alla salute costitu-
zionalmente garantito, dovremmo, per
coerenza, sforzarci di realizzare tale be-
ne con i mezzi a nostra disposizione. La
diagnosi pre-impianto è appunto uno di
questi mezzi: un procedimento che mira
a diagnosticare un evento patologico
per evitare, nei limiti del possibile, che -
come avveniva nel passato - la nascita
sia un rischio e la malattia un castigo.
Il dialogo tra giuristi, medici,
associazioni di pazienti è impor-
tante per capire e applicare la
sentenza 151/2009 della Corte
Costituzionale che ha parzial-
mente modificato la Legge
40/2004 in materia di procrea-
zione medicalmente assistita.
I recenti dati sul turismo pro-
creativo internazionale pubbli-
cati dall'ESHRE - European So-
ciety of Human Reproductive
Embriology - indicano l'Italia in
cima alla classifica (31.8%), se-
guita dalla Germania (14.4%),
Olanda (12.1%) e Francia
(8.7%). In totale sono 49 i pae-
si da cui le coppie partono e at-
traversano le frontiere per trat-
tamenti di fertilità.
Inoltre, i dati sulle gravidanze
pre e post Legge 40 dicono che c'è stata una perdita di
gravidanze reali di più del 12% dopo la Legge e un au-
mento considerevole di pericolose gravidanze trigemine,
secondo Levi Setti, Direttore dell'Unità di Medicina della
Riproduzione degli Istituti Clinici Humanitas di Rozzano.
Uno dei problemi è anche rappresentato dalle approssi-
mative e a volte imprecise informazioni circolanti su in-
ternet. Rossella Bartolucci, Presidente di Sos Infertilità
Onlus, una delle associazioni che hanno promosso il ri-
corso della coppia che ha poi condotto alla decisione del-
la Corte, riguardo all'eccessiva fiducia che gli infertili nu-
trono nel mezzo informatico afferma: "preferiscono pole-
mizzare su internet all'ombra di un nickname piuttosto
che venire di persona a reperire le informazioni fonda-
mentali per loro", a dimostrazione della reale confusione
in cui versano le coppie, che pongono quotidianamente
domande sulle applicazioni della sentenza: quanti ovoci-
ti si feconderanno? Si potrà davvero crioconservare? E se
sono talassemico, posso fare diagnosi preimpianto?
Sulla Diagnosi Genetica Preimpianto (DGP) Antonino
Guglielmino, direttore dell'Unità di Medicina della Ripro-
duzione della Fondazione Hera di Catania, ha evidenzia-
to in una sua recente relazione alcuni dati: numero di
coppie interessate 21.763 casi al mondo, 3.929 bambini
nati, circa 3.000 malattie genetiche, 2,5 milioni di italia-
ni portatori sani di beta talasse-
mia, 1 su 27 portatore di fibrosi
cistica.
"La Diagnosi genetica preim-
pianto non è eugenetica - so-
stiene Guglielmino - definendo
l'Organizzazione Mondiale della
Sanità eugenetica 'una politica
coercitiva che usa l'obiettivo ri-
produttivo contro i diritti, le li-
bertà e le scelte individuali', ma
genetica, che 'ha l'obiettivo di
migliorare la vita degli individui
e delle famiglie' (Reviews of Ethi-
cal Issues in Medical Genetics
WHO, 2003); per non parlare di
cosa la Convenzione di Oviedo,
1997, Art 12, par. 83 dice della
Diagnosi genetica preimpianto:
'Non ci sono limitazioni al dirit-
to di eseguire interventi diagno-
stici sull'embrione per verificare i caratteri genetici eredi-
tari che conducono a malattia grave nel futuro bambino'.
È necessario chiarire che la Dgp è legale nel nostro Paese,
dire chiaramente ai centri italiani di cominciare a fare la
Dgp e rassicurare sul fatto che la Costituzione e le sen-
tenze devono essere rispettate da tutti anche dal gover-
no e dai suoi ministri".
L'associazione SOS Infertilità ONLUS è nata alcuni anni
fa dall'esperienza di alcune coppie che hanno affrontato
con grande difficoltà il desiderio di avere dei figli. Orga-
nizza convegni, incontri di mutuo aiuto e offre consulen-
ze mediche attraverso una linea telefonica dedicata avva-
lendosi di esperti del settore: una ginecologa specialista
di infertilità, un andrologo esperto di patologia riprodut-
tiva maschile, una psicologa e donne che hanno vissuto
in prima persona il difficile percorso per arrivare alla ma-
ternità. (E.R.)
www.sosinfertilita.net
Numero Verde 800.097.999
(martedì 14:00 -16:00; giovedì 14:00 -16:00)
SOS INFERTILITÀ onlus
Fecondazione assistita: nuovi spazi e nuovi problemi