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Numero 5 del 2009

La nuova Europa


Foto: La nuova Europa
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Testi pagina 11

noidonne maggio 2009 11
si, ha chiuso il 2008 con un utile netto
superiore al 25% rispetto al precedente
anno.
Qualsiasi crisi, sia personale che col-
lettiva, sia politica, finanziaria che di
identità, si affronta meglio rafforzando
autonomia e fiducia nelle proprie capa-
cità piuttosto che affidandosi al sempli-
cistico ottimismo di chi offre privilegi a
scapito di qualcun'altro. Una persona
autonoma è in grado di individuare la
bugia nascosta dietro promesse sedutti-
ve, di decodificare i progetti di chi sa
sfruttare le debolezze individuali: si ac-
corge di essere vittima delle suggestioni
che vanno a nutrire la parte di sé a cui
piace sentirsi privilegiata e capisce di
essere più libera quando è padrona di se
stessa, anche se non possiede piccole
proprietà di immobili estendibili. Una
persona davvero libera non si barrica in
false certezze e, invece di morire lenta-
mente per conformarsi ai valori domi-
nanti, rinasce giorno per giorno, affron-
tando a piccole dosi, con coraggio e cu-
riosità, le novità che la vita può offrire.
Per questo non teme tutto ciò che è dif-
ferente da sé ed auspica una libertà che
comprenda anche chi la pensi in modo
diverso. Non teme di scoprire cosa può
esserci dietro uno qualsiasi dei sintomi
di malessere che attanagliano individui
e società al giorno d'oggi: per questo fa
diagnosi precise e dettagliate. Invece
spesso, sia in politica che in medicina,
si trova la cura prima di comprendere la
malattia, trascurando l'ipotesi che un
sintomo o una crisi prima di essere un
male che distrugge l'equilibrio, è un se-
gnale di un cambiamento che bussa al-
le porte: che sarebbe meglio ascoltare e
comprendere prima che si decida a sfon-
dare tutto, pur di attraversare la soglia.
Nel passaggio verso il futuro nuovo e
inaspettato faremmo bene a lasciare le
porte aperte, o anche solo socchiuse, a
tutto ciò che è altro rispetto alle nostre
identità privilegiate. Ed anche a impa-
rare a stare nei paradossi, a riderne, ac-
cogliendo sia le pluralità dentro di noi
che le pluralità intorno a noi. Cammi-
nando lentamente, come funamboli in
precario equilibrio, nei continui processi
di rinascita che producono cambiamen-
ti lenti e profondi, che vale la pena sco-
prire prima di trovare nuove catastrofi-
che "ipersoluzioni".
Forse dietro la tanto temuta rottura
di equilibri economici, politici, societari
e identitari ci sta la nascita di qualcosa
di migliore. Speriamo anche una rivolu-
zione simbolica in cui parole come li-
bertà, giustizia, parità e solidarietà per-
dano ogni retorica e assumano signifi-
cati autentici e pregni di vita vera.
secondo Rosa Luxemburg "libertà è sempre soltanto la
libertà per chi la pensa in modo diverso". Berlusconi e PdL
non condividono
Cofferati: seconda puntata
Avevo già mosso alcune osservazioni sulla
volontà di non ricandidarsi del Sindaco di
Bologna Sergio Cofferati ('noidonne'/ dicem-
bre 2008, ndr). Non mi piaceva questa volon-
tà, peraltro legittima, di non ripresentarsi ad
una tornata elettorale, e non avevo avanzato
dubbi di tipo politico, che esistono e lo sap-
piamo, ma avevo contestato la giustificazione
dettata da "presunte" motivazioni di concilia-
zione tra impegno politico e lavoro di cura.
Malignamente, forse, non ho mai creduto,
infatti, che fosse davvero sincero il desiderio
di Cofferati di rinunciare alla vita politica
con una carica prestigiosa per amore del suo
secondo figlio di pochi anni e residente con la
madre a Genova. Per di più mi sembrava un
messaggio negativo per le donne, quasi ci
avesse voluto suggerire che avendo figli, ma
anche come molte di noi genitori, suoceri
anziani come capita, era meglio starsene
buone a casa. Ma lui è stato irremovibile nella
sua decisione: il figlioletto, la famiglia vengo-
no prima di tutto!
Prima di cosa? Viste le sue attuali decisioni di
candidarsi al Parlamento Europeo, devo pen-
sare che vengono solo prima di una candidatura "scomoda" non
scontata come il rinnovo del Consiglio Comunale di Bologna. O
improvvisamente suo figlio è cresciuto e non ha più bisogno di lui?
O adesso il futuro parlamentare Europeo ci spiegherà che Bruxelles
e Strasburgo sono più comodi di Bologna? E ancora, che l'impegno
del parlamento Europeo è più "leggero" che l'impegno di Sindaco?
Sicuramente ci spiegherà entrambe le cose. Sarebbe invece auspi-
cabile che ci spiegasse in maniera corretta e precisa le motivazio-
ni reali della prima e della seconda scelta. E dovrebbe, possibil-
mente, spiegarlo a noi elettrici, a tutte quelle che giornalmente,
senza accedere a incarichi prestigiosi, e anche ben remunerati, cor-
rono da un impegno all'altro per quadrare vita, lavoro e figli. Forse
dovrebbe spiegarlo alle assistenti di volo della nuova CAI (ex
Alitalia) cui l'azienda non concede l'esonero volontario dal lavo-
ro notturno per poter rimanere con i loro bambini con meno di 3
anni, o a quelle uniche affidatarie con bambini con meno di 12
anni o a quelle che hanno a carico bambini o adulti con handicap.
In uno dei suoi tanti voli per raggiungere la sede del parlamento
Europeo dovrebbe trovare il modo di spiegarlo alle assistenti di
volo che lo accompagneranno nel viaggio aereo, e possibilmente
presentare anche a loro, come a tutte le elettrici, tutte le misure che
intenderà intraprendere per garantire anche alle donne la possibi-
lità di lavorare, impegnarsi in politica e poter svolgere il loro ruolo
di cura. Vista la sensibilità così fortemente esternata è il minimo
che ci dobbiamo aspettare da lui: a cominciare dalla prossima
campagna elettorale.
Alida Castelli
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