Numero 2 del 2009
Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
Testi pagina 11
noidonne febbraio 2009 11
Passione, rabbia, voglia di cambia-mento. Tanti i motivi dietro la va-
langa di adesioni che la Staffetta di
donne contro la violenza ha raccolto
in questi mesi, prima e dopo la sua par-
tenza da Niscemi lo scorso 25 novem-
bre. E se per molte è stato l'ennesimo at-
to di una vita spesa nell'Udi, per altret-
tante si tratta del primo contatto con
questa associazione: giovani donne a
vario titolo impegnate nella società che
non si conoscono ma che si riconoscono
l'una nell'altra e che attraverso la Staf-
fetta stanno ritessendo nuove relazioni e
nuovi rapporti tra donne.
C'è chi viene dall'esperienza dei cen-
tri antiviolenza, come Manuela Abba-
zia, avvocata di 29 anni e portastaffet-
ta della regione Molise che ha deciso di
aderire, insieme alle altre tre giovani
donne con cui condivide l'impegno del
centro "La Fenice" di Campobasso (vedi
box), "perché non si poteva fare altri-
menti, lavorando ogni giorno con donne
vittime di violenza". E che dell'Udi dice:
"Di fronte ad una parità che è solo for-
male ma non sostanziale, un'associazio-
ne come questa è più che necessaria, è
fondamentale". Parole che ritornano in
un circolo virtuoso che corre da Brescia
a Reggio Calabria, dove alcune delle
varie realtà che si sono occupate della
Staffetta - che qui è passata il 10 e 11
gennaio - daranno vita all'associazione
"Ghineca", che in greco antico significa
donna, per continuare nella proficua
collaborazione che ha caratterizzato
questi mesi. Maria Elisa Caccamo, 29
anni, consigliera circoscrizionale e stu-
dentessa di Scienze biologiche, da sem-
pre impegnata nel sociale e ora attiva
nel coordinamento che ha gestito il pas-
saggio della Staffetta a Reggio Calabria,
ci dà la sua lettura della realtà che la
circonda: "Molte mie coetanee non si
rendono conto che la violenza di genere
non è una cosa astratta, che la società
è chiusa in schemi maschili, che i tempi
sono dettati dagli uomini. Io invece la
violenza di genere la vedo in tutte que-
ste cose e per questo ho aderito alla
Staffetta che, come tutte le bellissime
iniziative dell'Udi, è elemento di rottu-
ra: perché noi donne dobbiamo essere
presenti ovunque, per 'umanizzare' la
società".
Magari è il loro primo incontro diret-
to con l'Udi, ma queste giovani donne
non sono affatto digiune di politica e lo
si capisce, oltre che dalla dimestichezza
con la quale si raccontano, anche dalla
loro analisi del contemporaneo. La do-
manda più urgente, non solo per se stes-
se ma per tutte, sono i servizi, senza i
quali, sottolinea Laura Cirella, 24 anni,
studentessa di Scienze Politiche e consi-
gliera comunale a Reggio Calabria, "lo
scollamento tra uguaglianza formale e
sostanziale, non potrà mai essere col-
mato". Laura, che in consiglio comuna-
le si occupa di pari opportunità, segue
da tempo il lavoro dell'Udi e ha colto
subito l'importanza di aderire alla Staf-
fetta: "Non si tratta infatti di un'inizia-
tiva celebrativa ma di un progetto lun-
go un anno che permetterà di tenere i ri-
flettori accesi su questo problema ben
oltre la giornata internazionale contro
la violenza sulle donne".
Tra queste giovani donne c'è anche
chi l'Udi la conosce bene. Valentina
Sonzini, 31 anni, sta completando il
dottorato di ricerca in scienze bibliogra-
fiche e lavora in una società di promo-
zione dell'artigianato ligure.
Da sei mesi ha lasciato Ferrara, dove
ha conosciuto l'Udi, per Genova e qui,
insieme ad una ventina di donne, ha
dato vita all'Udi "25 novembre": "Un
nome simbolico ma è stata una scelta
naturale visto che siamo nate in conco-
mitanza con la Staffetta". Con l'Udi Va-
lentina avverte sintonia di intenti e die-
tro una sigla dalla storia così lunga,
scorge ancora la vo-
glia di farsi spazio
nella società. E della
Staffetta, che qui arri-
verà in giugno, dice:
"Vorrei divenisse una
vera e propria parten-
za anche per l'Udi di
Genova, per le donne
di questa città".
La staffetta under 30
UDI
Ingrid Colanicchia
adesioni e passioni intorno all'anfora partita
da Niscemi. Un viaggio tutto al femminile
da sx:
Valeria Indovina, Fabiola Pala,
Enza Miceli, Laura Galeso
A che punto siamo
Dopo aver percorso in lungo e in
largo la Sicilia, l'anfora ha lasciato
l'isola lo scorso 10 gennaio e, attra-
versata Calabria, Puglia e Basilicata,
arriva il 7 febbraio in Molise. Ad at-
tenderla qui le donne del Centro
antiviolenza "La Fenice" di Campo-
basso, nato per iniziativa dei vo-
lontari della Croce Rossa italiana
del Molise e affidato a quattro vo-
lontarie - Luigia Pollice, 32 anni av-
vocata e responsabile del centro,
Manuela Abbazia, avvocata di 29
anni, Antonella Petrella psicologa
di 27 anni e Simona Esposito, 25
anni, assistente sociale - che han-
no organizzato per il suo arrivo una
giornata di dibattito nel liceo psi-
copedagogico della città. Nei giorni
seguenti sono previsti inoltre una
mostra fotografica e un convegno
sul tema dei "sexual offender". Il 14
febbraio l'anfora giungerà in Cam-
pania dove rimarrà fino alla fine del
mese, prima di passare nelle mani
dell'Udi nazionale di Roma.
(I. C.)