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Numero 9 del 2010

Dove vanno i consultori?


Foto: Dove vanno i consultori?
PAGINA 11

Testi pagina 11

Accadono cose che ci riguardano, manon vedo reazioni di genere scriveva
Codrignani un paio di mesi fa. È vero, prevale
una sorta di assuefazione e di indifferenza
a un diffuso costume che vede molte donne
ridotte a corpo, oggetto di consumo prive di
una loro individualità, voce e pensiero pro-
prio. In ogni caso ridotte a strumenti: il
corpo, la giovinezza, la bellezza usate per
conquistare voti alle elezioni o per soddi-
sfare la vanità, il capriccio, il desiderio ma-
schile. Epperò quando le donne parlano,
crollano le montagne. Pensate all’escalation
di rivelazioni che è seguita alla denuncia co-
raggiosa di Veronica Lario sull’inserimento
di veline e di starlette tv nelle liste del PDL
per le europee, la misera vicenda Noemi, la
vicenda delle escort reclutate per le feste a
Palazzo Grazioli con il premier che da vec-
chio satiro ne è per così dire l’utilizzatore fi-
nale. Il problema è se mantenere l’atavico si-
lenzio delle nonne che dinanzi a un marito
irrispettoso e traditore ingoiavano amaro
consolandosi e sentendosi eterne mamme di
un marito mai cresciuto o urlare la propria
rabbia frustrata dinanzi a un compagno o a
situazioni francamente insopportabili. O al
limite del brigantaggio. Sia nelle vicende
personali che negli affari pubblici o privati
noi donne siamo di gran lunga più oneste e
trasparenti. Solo se lo vogliamo o se diamo
retta alla parte più vera di noi stesse. Se io
avessi il coraggio di denunciare pubblica-
mente personalità falsamente ritenute inec-
cepibili ma coperte di sudici comportamenti
truffaldini sarei davvero una donna libera. Si
prende posizione, certo, ci si difende, si man-
tiene integra la propria coscienza per
quanto possibile ma il costume più diffuso è
quello di incassare e di rimediare nel miglior
modo possibile. Lasciamo perdere insomma.
Eppure non dimentichiamo che il silenzio è
sempre complicità e connivenza. Una rifles-
sione che ciascuna di noi deve fare dentro
di sé ma che per assumere rilevanza politica
deve condividersi con altre e con il numero
più ampio possibile di donne, deve diventare
pensiero visibile collettivo ed essere comu-
nicata. Urge un ampio lavoro culturale sui
valori e sui modelli simbolici da rivolgersi
soprattutto alle giovani donne. Interessante
la proposta di far leva sull’orgoglio femmi-
nile presentando esempi concreti di forza,
valore e competenze che hanno permesso di
affermare dignità e autorevolezza coniu-
gando realizzazione personale e impegno
sociale. Pensiamoci. Potrebbe essere l’alba
di un giorno nuovo.
idee di Catia Iori
LE DENUNCE DELLE DONNE
9noidonne | settembre | 2010
ATTUALITÀ
Ma non è che in Vaticano fossero tutti sodali dei cor-
rotti, anzi c’era chi voleva fare pulizia. E infatti, dopo
la tragica storia dell’Ambrosiano, venne avviata una ri-
forma dello IOR e venne allontanato Marcinkus, prin-
cipale responsabile delle alchimie
finanziarie della banca vaticana.
La storia degli scandali finanziari in
Vaticano tuttavia non ebbe fine qui:
sia perché, pur di tutelare la sua im-
magine la Chiesa protegge le male-
fatte dei religiosi dalle indagini
degli inquirenti, come nel caso dei
preti pedofili; sia perché nessuna ri-
forma, per quanto seria, può sradi-
care una struttura generata dalla
consuetudine e da una imposta-
zione mentale volta alla creazione della Chiesa trionfante.
Cioè del potere.
Infatti negli anni successivi monsignor De Bonis, profit-
tando degli accordi con lo Stato italiano - che consen-
tono alla banca vaticana di operare fuori da ogni
controllo - continuò a tessere quella ragnatela che gli per-
metterà di creare uno IOR parallelo: una banca “off-
shore” per riciclare il danaro “sporco” con conti criptati
sui quali, negli anni novanta, transiteranno operazioni il-
lecite mascherate da opere di carità. Un affare da centi-
naia di miliardi di lire.
E quando nell’Italia di Mani Pulite
la lavanderia vaticana, che operava
al centro di Roma in regime di ex-
traterritorialità (un vero paradiso
fiscale), venne coinvolta nello scan-
dalo della maxitangente Enimont,
come rispose il Vaticano? “Promo-
veatur ut amoveatur: De Bonis, che
aveva gestito le mazzette, venne
promosso a prelato dei Cavalieri di
Malta ed allontanato.
Ma non tutti sono ciechi. Giorgio Bocca, che non ignora
come la complicità del Vaticano col mondo politico-af-
faristico sia strutturale al sistema, ebbe a scrivere: “al
gran ballo dei corrotti partecipavano in frenetico con-
certo politici, industriali, banchieri, dirigenti della Con-
sob, vertici dello IOR, giudici”. n
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