Numero 8 del 2010
Idee in viaggio
Testi pagina 11
9noidonne | luglio-agosto | 2010
ATTUALITÀ
aspirare a nuovi traguardi professionali. Il terremoto
provocato dalla pillola nella mentalità e nei costumi ge-
nerò scosse traumatiche anche nel mondo cattolico, e la
Chiesa si espresse pubblicamente attraverso l’ “Huma-
nae vitae”(1968): l’enciclica riproponeva la visione tra-
dizionale di un magistero che, dominato dal tabù del
sesso, vedeva nella pillola solo uno strumento di liber-
tinaggio atto a favorire il sesso extra e prematrimoniale.
Ma nel 1975, grazie alla mobilitazione delle donne, ven-
nero istituiti i consultori pubblici in cui si faceva infor-
mazione e si prescriveva la pillola. Fallita l’opera di
moralizzazione attraverso l’autorevolezza della parola,
la Chiesa ricorse allora ad un’arma infallibile: la paura;
e la pillola venne accusata di far ingrassare, di produrre
la cellulite, o addirittura il cancro. E ancora oggi l’ “Os-
servatore romano” pubblica un articolo dell’Associa-
zione dei medici cattolici che afferma: “gli effetti
ecologici devastanti delle tonnellate di ormoni rilasciate
nell’ambiente” attraverso l’urina femminile, molto pro-
babilmente sono una delle cause dell’infertilità ma-
schile in occidente (sempre meno spermatozoi nel seme
maschile). Non solo: in Italia è nato anche un “femmi-
nismo devoto”. Personaggi come la Roccella e la Sca-
raffia (appoggiate da Comunione e Liberazione, dal
Movimento della vita, dal cardinale Ruini), difendono
i “diritti naturali” patrocinati dalla gerarchia accusando
le donne occidentali di ignorare con quanta violenza le
donne del Terzo Mondo vengono colpite dai risultati
della tecnoscienza (vedi l’ecografia che svela il sesso del
feto). Per sostenere la mitologia della maternità, la sup-
posta “naturalità” di volere dei figli (e dunque l’ “in-
naturalità” colpevole di non volerli) il neofemminismo
devoto si scaglia contro l’onnipotenza scientifica, con-
tro l’addomesticamento del corpo della donna trasfor-
mato, sul modello maschile, in un corpo non
procreativo su cui il medico-stregone ha il controllo
chimico: dalla pillola anticoncezionale durante l’età fe-
conda fino alla terapia ormonale nella terza età. Siamo
cioè al paradosso che la donna non è feconda, quando
lo è; sembra feconda, quando non lo è più. Ovvero: pur
di penalizzare l’aborto e demonizzare i metodi con-
traccettivi, a partire dalla pillola, non ci si fa scrupolo
di strumentalizzare la sensibilità ecologica e la dove-
rosa solidarietà verso le donne più sfortunate. Che
dire? Siamo davvero la patria di Machiavelli.
Cara, cara Argia,
senza di te ci sentiremo un poco più sole.
La tua vitalità, la lucidità con cui interpretavi il mondo, la tua infaticabi-
le curiosità, ci mancheranno.
Abbiamo scelto questa tua “zirudela” -...e già perchè tu sei anche una
poeta - che rispecchia un'idea di te come eri e come rimarrai nei nostri
cuori per sempre.
Tu per noi sarai sempre l’Argia, poeta, artista, combattente, antifascista
e soprattutto una donna consapevole, esempio per tutte noi, di coeren-
za, limpidezza e profonda onestà intellettuale.
Le amiche dell’UDI di Carpi
E io, chi potrei essere?
E io, chi sono, chi potrei essere?
Forse, una mattina d’autunno avanzato
quando la nebbia si taglia con il coltello,
ma che al pomeriggio, viene sempre bello.
Forse, potrei essere una giornata
dell'estate corta di S.Martino,
quando, nei nostri giardini
c'è, ancora, qualche fiorellino.
Potrei essere una pianta secolare
sopravvissuta a tanti temporali,
e che in ogni primavera
mi metto sempre il vestito più bello.
E poi, mi lascio: bagnare da l'acqua,
e scaldare dal sole,
mi lascio: carezzare dal vento
e inebriare dai fiori.
Mi lascio, incantare da un piumino
che vola sopra a un camino
e poi, con un colpo d'aria
vola sempre più su
e continua a ondeggiare
come una ballerina in tutu.
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