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Numero 1 del 2011

Il futuro in testa


Foto: Il futuro in testa
PAGINA 11

Testi pagina 11

ricordare il testo del quesito “Approvate il testo della Leg—
ge Costituzionale concernente Modifiche della parte II del-
la Costituzione approvato dal Parlamento e pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale n. 269 del 18 novembre 2005? ”.
Desidero far notare due elementi: la compattezza del fron-
te del NO - 18 Regioni su 20 - e la vittoria del SI nelle sole
regioni Lombardia e Veneto, oltre che tra gli italiani al—
l’estero.

Non pensa però che a più di ses-
santa anni dalla sua entrata in vi—
gore la nostra Carta Costituzionale
possa essere oggetto di riforma?
La seconda parte della Costituzione

non è intoccabile e ci sono le pro- UN TERRENO sta a guardare, speculando su certi
cedure, contenute nell’articolo 138, D| CONFRONTO PENSATO interessi. Questo deve essere un
che indicano come si possano ap- E STRUTTURATO monito per tutti noi. L’uomo nasce
provare eventuali miglioramenti PER ADEGUARSI politico, nella comunità; è un ani-
senlipre e solo nell Interesse del po— ALLA TRASFORMAZIONE male. sociale. che nell interazione
po o 1taliano. QuaISIaSI cambia- DEL PAESE con 1 su01 s1m1h sv1luppa piena-

mento però deve essere preceduto da

una volontà di dialogo tra le parti,
come è avvenuto negli anni successivi alla
seconda guerra mondiale. Quello che mi sembra manchi
in questo momento e proprio la capacità di dialogare tra
chi ha posizioni diverse. Questo è molto grave e una ri-
forma in questo momento sarebbe la riforma di una sola
parte, mancherebbe cioè di quella universalità e di quel—
la ricerca dell’interesse superiore che sono alla base di qual-
siasi Carta costituzionale.

Quali sono a Suo awiso le sfide dell'oggi ed in parti-
colare quali sono i comportamenti negativi che stan-
no prendendo piede nella nostra società e quali gli an-
ticorpi necessari per contrastarli?

Occorre porsi delle domande che riguardano i diritti e
le libertà della persona. Che cosa pensiamo della per—
sona? Che abbia dei diritti o che non li abbia? Che
cosa pensiamo della libertà? Arriva fino al punto di
permettere che ognuno faccia ciò che vuole o è una li-
bertà limitata da quella degli altri? Possiamo essere
tutti liberi, ma bisogna che ognuno di noi abbia ri-
spetto dello spazio dell’altro. Se si pensa solo a se stessi
la nostra libertà diventa prepotenza. Il rischio che cor-
riamo oggigiorno è il qualunquismo che è il peggior
nemico della democrazia. Ognuno di noi deve sentire
la responsabilità della propria presenza in questo
mondo e partecipare alle sfide perché la democrazia
ha bisogno che i cittadini, uomini, donne e ancor più
le nuove generazioni, prendano posizione perché la
dittatura non nasce in un secondo.

LA NOSTRA CARTA
NON È LO STRUMENTO
DI UNA PARTE CONTRO

L'ALTRA. BENSÌ

Presidente, Lei, come molti suoi giovani coetanei,
ha lottato per fare uscire il nostro Paese dalla guer-
ra e dalla dittatura fascista, impegnandosi e ri-
schiando in prima persona per quello che ritene-
va il bene superiore del suo Paese. In questa epo-
ca storica stiamo vivendo una fase in cui vi è, invece,
da parte dei cittadini un distacco dalla politica e dal-
l'impegno civile; quali sono a Suo av-
viso i rischi di questo allontana-
mento?
In una storia non lontana abbiamo
assistito a situazioni in cui non ha
Vinto la parte che aveva la maggio—
ranza, però la maggioranza è rima-

mente la sua personalità. Dico ai gio-

vani: questo tempo è vostro. Chiamarsi

fuori dai problemi, rimanere a guardare

è la cosa peggiore. Ogni generazione deve sentire la ne-

cessità di scrivere la pagina del proprio tempo, di rendere

utile la propria presenza. Dico ai giovani: non state im-
mobili a guardare.

Il nostro giornale, 'noidonne', nasce dai gruppi di di-
fesa della donna [19441e ha accompagnato il cam-
mino di emancipazione delle donne italiane. Fonda-
mentali, in questo percorso, sono stati l'impegno dei
movimenti femminili e la nostra Carta costituziona-
le che contiene al suo centro l'esaltazione della per-
sona, delle tutele e dei doveri, che hanno permesso
alle donne di conquistare tanti diritti. Come interpreta
questo cammino e quello, ancora lungo, che le don-
ne italiane hanno davanti a sé?

Certo la Costituzione non fa distinzione tra uomini e
donne e dalla sua entrata in vigore ad oggi la condi—
zione femminile, anche attraverso l’impegno dei vari
movimenti ed il sostegno di un giornale come il vostro,
ha fatto molti passi avanti. Vi è ancora del cammino
da compiere se, all’inizio del terzo millennio, è ancora
aperto il discorso delle pari opportunità. Bisogna an-
dare avanti con volontà operosa e con sano ottimismo.
I grandi valori di libertà, democrazia e la dignità, i di-
ritti e i doveri della Persona sono sempre in marcia per
conquistare alla Pace ogni essere umano e ogni popolo.
Auguri dunque perché le vostre battaglie siano coro—
nate dal successo anche per il futuro. I

noidonne | gennaio | 2011 0
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