Numero 1 del 2016
L'utero è mio e....? Maternità surrogata
Testi pagina 11
9Gennaio-Febbraio 2016
Il fi lo verde
di Barbara Bruni
VERBANIA, LA CITTÀ PIÙ VIVIBILE D’ITALIA
È Verbania il luogo ideale in cui vivere. Secondo una
ricerca di Legambiente, la cittadina piemontese di
30mila abitanti situata sulla sponda del lago Maggiore
sarebbe il capoluogo più verde e vivibile d’Italia 2015.
Si tratta di un’eccellenza dal punto di vista ambientale
e della qualità dell’aria. Verbania presenta un’alta
concentrazione di piste ciclabili e si distingue anche
in ambito di raccolta differenziata (circa il 72%). Il
capoluogo è primo, a pari merito con Pisa, per la più
bassa concentrazione di polveri sottili: nel 2015 la
città ha superato i limiti per l’ozono un solo giorno.
FUKUSCIMA:
ARRIVA IL PRIMO CASO DI TUMORE
Per la prima volta dal disastro di Fukushima del 2011
un lavoratore della centrale nucleare ha sviluppato un
cancro riconducibile alle radiazioni. Ad annunciarlo è
il ministero della salute giapponese, che riconoscerà
all’uomo indennizzo e pagherà le spese mediche.
Sono circa 45mila le persone che hanno lavorato
nell’impianto e nelle aree circostanti dopo il disastro.
TUTELA DEGLI OCEANI
Secondo uno studio dell’università canadese della
Columbia Britannica solo il 4% delle acque del Pianeta
rientra in un’area marina protetta. Il divieto di pesca
ed estrazione di risorse dal sottosuolo riguarda invece
solo lo 0,5% degli oceani. Il piano strategico per la
biodiversità adottato dalle Nazioni Unite prevede
di raggiungere la tutela del 10% delle aree marine
mondiali entro il 2020. La questione non si limita a
istituire nuove aree protette ma anche a gestire in
modo adeguato, estendendo il numero delle zone dove
è proibito il prelievo di petrolio e gas, così come di
pesci, crostacei e alghe, conservando in tal modo la
biodiversità. E mentre Barack Obama annuncia in Usa
la creazione di due riserve in Maryland e Wisconsin,
in Cile si lavora alla realizzazione della terza più
grande area marina del mondo al largo dell’isola
di Pasqua, dove saranno vietate le trivellazioni e la
pesca commerciale. E se in Nuova Zelanda sorgerà
un santuario oceanico di 620mila km quadrati, in
Antartide è al vaglio la proposta di istituire quattro
riserve marine.
I COCCODRILLI DORMONO
CON UN OCCHIO APERTO
Anche i coccodrilli dormono con un occhio aperto,
proprio come i caimani, i delfi ni e gli uccelli. Lo
conferma uno studio, pubblicato sul Journal of
Environmental Biology, secondo cui questi rettili si
concedono al sonno lasciando attivo metà del cervello.
I coccodrilli hanno infatti un sonno uniemisferico,
fanno cioè riposare un emisfero cerebrale alla volta,
lasciando una parte sveglia in modo da tenere sotto
controllo potenziali minacce o prede.
tersi in contatto con il
proprio corpo e dare
ascolto alle emozio-
ni che vi albergano,
sciogliendo tensio-
ni fisiche, risolvendo
blocchi emotivi e psi-
cologici. La musica ha
la funzione di stimolare il
movimento creando un am-
biente favorevole dove sia possibile
dare forma corporea ad una emozio-
ne nascosta. La danza può essere vista
come un dramma, in cui il linguaggio
del corpo sostituisce quello verbale.
Interessanti le parole di Curt Sa-
chs, musicologo tedesco, scompar-
so a metà del secolo scorso, tratto
da Storia della danza: “La danza è la
madre delle arti. Vive ugualmente nel
tempo e nello spazio. In essa creato-
re e creazione, opera e artista, fanno
un tutt’uno. Movimento ritmico in una
successione spazio-temporale, senso
plastico dello spazio,viva rappresen-
tazione di una realtà visiva e fantasti-
ca. Danzando, l’uomo ricrea queste
cose con il suo stesso corpo, ancora
prima di affi dare alla materia, alla
parola,il risultato della sua esperien-
za. Nella danza i confi ni tra corpo e
anima, tra espressione libera dei sen-
timenti fi nalità utilitaria, tra socialità e
individualismo, tra gioco, culto, lotta e
rappresentazione scenica, tutti i con-
fi ni che l’umanità ha costruito nel cor-
so della sua evoluzione, si annullano.
Tutto è presente nella danza: il corpo,
che nell’estasi viene trasceso e dimen-
ticato per diventare ricettacolo della
sovrumana potenza dell’anima; l’ani-
ma che trova una felicità e una gioia
divina dall’accresciuto movimento del
corpo liberato d’ogni peso; il bisogno
di danzare, perché una prorompente
gioia di vivere strappa le membra al
loro torpore; il desiderio di danzare,
perché chi danza acquista un potere
magico che elargisce vittoria, salute,
vita; un legame mistico, che nella dan-
za unisce la tribù tutta, e il libero ma-
nifestarsi della propria
individualità, in una
completa aderenza
al proprio io. Nes-
suna arte ha confi ni
così ampi .. chi danza
si abbandona alla bea-
titudine di un gioco con-
sacrato, all’ebbrezza che
lo allontana dalla monotonia
della vita di ogni giorno, dalla realtà
tangibile e dalla prosaica esperienza
quotidiana e giunge là dove immagi-
nazione fantasia e sogno si destano e
diventano forze creative … Non esiste
avvenimento nella vita dei popoli pri-
mitivi che non sia consacrato dalla
danza. Nascita, circoncisione, inizia-
zione delle fanciulle, nozze e morte,
seminagione e raccolto, onoranze ai
capi, caccia, guerra e banchetti, lu-
nazioni e infermità: per ogni cosa è
necessaria la danza. E non si tratta di
spettacolo e di festa secondo la nostra
odierna concezione ... La danza, nella
sua essenza, altro non è che la vita in-
nalzata a un grado più elevato e inten-
so ... ma quando nelle civiltà superiori
essa diviene arte nel senso più stretto
del termine, allorché diviene oggetto di
spettacolo e la sua infl uenza è diretta
agli uomini e non più ai demoni, il suo
universale potere si spezza, si fran-
tuma...ma ciascuna civiltà racchiude
ancora in sé, come germe spirituale, la
nozione sublime che ‘danza’ è ogni mo-
vimento soprannaturale e sovrumano”.
VIVERE CON L’ARTE
LA FELICITÀ
A PASSO DI DANZA
L’OBIETTIVO
PRINCIPALE
DELLA DANZA
È METTERSI IN CONTATTO
CON IL PROPRIO CORPO
E DARE ASCOLTO
ALLE EMOZIONI
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