Numero 11 del 2007
Stop femminicidio
Testi pagina 10
novembre 2007 noidonne10
L'omicidio di Vyosa Demcolli nelTribunale di Reggio Emilia da parte
del marito, che ha ucciso anche il gio-
vane cognato ed è stato poi freddato
dai poliziotti presenti in aula, ha di
nuovo scosso l'opinione pubblica sia per
il luogo dove è avvenuto il fatto sia per-
ché avrebbe potuto trasformarsi in una
vera e propria mattanza, basta pensare
che Klirim Fejzo sparando all'impazzata
ha ferito perfino l'avvocata Giovanna
Fava dell'associazione 'Non da sola' e
difensore di Vyosa nella causa di divor-
zio. Le donne di Reggio Emilia hanno
subito manifestato il loro sdegno e la
rete nazionale delle donne sta indivi-
duando le migliori modalità per ribadi-
re l'urgenza di una legge sullo stalking
(persecuzioni), per sollecitare concreti
sostegni alle Casa di accoglienza per le
donne maltrattate e ai Centri antivio-
lenza e per richiamare l'attenzione pub-
blica sulla gravità di un problema che
non può essere gestito con i 'pacchetti
sicurezza' ma deve essere correttamente
percepito e trattato come questione cen-
trale nei rapporti tra i generi. Mentre
andiamo in stampa apprendiamo che il
movimento ha deciso di indire una
manifestazione nazionale a Roma per
sabato 24 novembre, nel primo pome-
riggio. Sarà occasione per la presa di
parola pubblica da parte delle donne
nella giornata mondiale contro le vio-
lenze alle donne, il 25 novembre. Sarà
occasione per i Centri Antiviolenza di
parlare al Paese per spiegare cosa vuol
dire per le donne vivere l'incubo del ter-
rore dentro le mura domestiche, subire
l'umiliazione del non essere credute
dalle forze dell'ordine, mentire ai figli
cercando di proteggerli o essere costret-
te a fuggire per non rischiare di morire.
Diamo conto di seguito di alcune delle
tante voci, riflessioni e testimonianze
che viaggiano on line.
Le donne che dal sito www.con-
troviolenzadonne.org avevano lancia-
to la proposta di una manifestazione
ben prima dei fatti di Reggio Emilia,
scrivono: "Il femminicidio per 'amore' di
padri, fidanzati o ex mariti è una vergo-
gna senza fine che continua a passare
come devianza di singoli. Il tema conti-
nua a essere trattato dai mezzi di infor-
mazione come cronaca pura, avallando
la tesi che si tratti di qualcosa di inelut-
tabile, mentre stiamo assistendo impo-
tenti ad un grave arretramento cultura-
le, rafforzato da una mercificazione
senza precedenti del corpo delle donne.
La violenza sulle donne è accettata sto-
ricamente e socialmente. Viene inflitta
senza differenza di età, colore della
pelle o status ed è il peggiore crimine
contro l'umanità. Quello di una parte
contro l'altra. La politica e le istituzioni
d'altro canto continuano a ignorare il
tema pubblicamente. Senza una batta-
glia culturale che sconfigga una volta
per tutte patriarcato e maschilismo non
sarà possibile attivare un nuovo patto
di convivenza tra uomini e donne che
tanto gioverebbe alla parola civiltà".
Da Milano, le donne di Usciamo dal
Femminicidio: è ora di dire basta
Violenza di genere
Elena Ribet
I NUMERI DELLE VIOLENZE
ALLE DONNE IN ITALIA
La violenza domestica è la prima causa di morte per le donne
dai 16 ai 60 anni
Sono 6 milioni 743 mila le donne che nel corso della vita sono state
vittime di violenza fisica o sessuale
C'è un omicidio in famiglia ogni 2 giorni, in 7 casi su 10 la vittima
è una donna
La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner
(come il 69,7% degli stupri) o dall'ambito familiare
Solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera
di uno sconosciuto
Oltre il 90% delle violenze non è mai stata denunciata
L'età media delle vittime si abbassa : un milione e 400mila
(il 6,6% del totale) ha subito uno stupro prima dei 16 anni
Solo il 18,2% delle donne è consapevole che quello che ha subito
è un reato, mentre il 44% lo giudica semplicemente “qualcosa
di sbagliato” e ben il 36% solo “qualcosa che è accaduto”