Numero 4 del 2007
Al centro dell'attenzione
Testi pagina 10
aprile 2007 noidonne10
Maria Rosaria La Morgia, eletta nelConsiglio Regionale in Abruzzo nel
2006, si riconosce nella definizione
"una giornalista prestata alla politica,
con una lunga esperienza di politica
delle donne alle spalle che tuttora ispira
la sua attività istituzionale".
Come è arrivata in Consiglio regio-
nale?
Grazie ad un'azione positiva che fu
portata avanti in quella campagna elet-
torale. Tutto cominciò con un appello
promosso da donne affinché nel cosid-
detto "listino" del presidente Del Turco si
operasse un'azione positiva per favorire
la presenza femminile. L'appello si tra-
dusse in una raccolta di centinaia di fir-
me che chiedevano un listino tutto for-
mato da donne o, in subordine, a mag-
gioranza femminile; all'appello aderiro-
no molti esponenti dell'informazione,
dell'associazionismo, della politica e
della cultura. Insomma, io arrivai so-
prattutto sulla spinta della società civi-
le tra le cinque donne che Del Turco in-
serì nel listino.
Una volta in Consiglio ho costituito
un gruppo autonomo, quello dell'Ulivo,
di cui sono capogruppo; ma credo di
rappresentare soprattutto quello che è
stato il movimento delle donne degli ul-
timi venticinque anni. Anche un po' per
la mia storia che è una storia di mili-
tanza, durante quegli anni che hanno
segnato dei grandi cambiamenti per tut-
te.
La tua più recente iniziativa in Con-
siglio regionale è una proposta già
diventata legge della Regione Abruz-
zo in materia di violenza alle donne,
voluta per finanziare e sostenere i
centri antiviolenza e le case rifugio
per donne maltrattate.Come nasce
questa proposta e che impatto ha
avuto?
Credo, innanzitutto, che quello della
violenza sia uno dei problemi più gravi
che riguardano le donne. Che la violen-
za sia la prima causa di morte, in Euro-
pa e nel mondo, lo sappiamo dai dati.
Poi c'è la violenza simbolica, culturale,
quella che passa dall'uso e dalla stru-
mentalizzazione che si fa anche nella
pubblicità del corpo delle donne. La
proposta di legge è nata da una mia
convinzione profonda e dal confronto
con altre donne di associazioni impe-
gnate nella politica di genere, a partire
da quelle che operano nei purtroppo po-
chi sportelli antiviolenza. La legge ha
voluto appunto rispondere alla necessi-
tà di una regione come l'Abruzzo in cui
finora tutto era affidato alle azioni di
alcune associazioni ed in cui l'unica
realtà "pubblica" era quella del comune
di Pescara, che grazie al progetto "Ur-
ban" ha aperto uno sportello antiviolen-
za, lo sportello "Ananke", che sta già
dando buoni risultati. Si tratta quindi di
un importante passo avanti. C'è stato e
c'è molto interesse da parte di coloro che
lavorano nel settore del sociale, ma an-
che di onlus ed Enti locali. Ci sono, in-
fatti, già molte domande e progetti pre-
sentati all'assessorato. Mi auguro che
questa legge riesca a funzionare, e che
venga finanziata con risorse sempre più
adeguate.
Non è stata però la tua prima inizia-
tiva legislativa…
Infatti, ho proposto e fatto approva-
re una legge sui piani territoriali dei
tempi e degli orari delle città. Anche
questa è nata in sinergia con il mondo
delle donne, raccogliendo alcune inizia-
tive sporadiche già presenti nel territo-
rio.
Credo che la politica possa incidere
davvero sulla vita dei cittadini e delle
cittadine attraverso provvedimenti di
questo genere.
La nostra è una regione con bassi tas-
si di occupazione femminile, con schiere
di donne che rimangono ai margini del
mondo del lavoro perchè sanno quanto
sia difficile conciliare il lavoro con la
cura della famiglia. Ecco, la legge va in-
contro anche a queste esigenze e vuole
dare un'opportunità per costruire più in
sintonie tra i diversi tempi della vita.
Cosa ti sei portata in Consiglio re-
Impegno al femminile
Intervista a Maria Rosaria La Morgia
Maristella Lippolis
Abruzzo / Legge sui Centri antiviolenza
Consulenza, ascolto e sostegno per rafforzare il sistema di tutela e di
protezione delle donne maltrattate anche attraverso la promozione di
centri antiviolenza e case di accoglienza.
Il Consiglio regionale d'Abruzzo ha varato a fine 2006 una legge, tra
le prime in Italia, in cui i centri antiviolenza entrano a pieno diritto nel
sistema locale dei servizi sociali a rete. L'idea è quella contrastare tutti i
tipi di violenza contro le donne e i loro figli minori e di permettere alle
donne stesse di assumere, libere da costrizioni e condizionamenti, le de-
cisioni che ritengono più opportune. Poter lasciare immediatamente la
casa dove si subisce il maltrattamento (ancor prima della denuncia e del-
l'avvio di un'indagine e dell'accertamento da parte dell'autorità giudizia-
ria), è il primo indispensabile passo per potersi sottrarre alla persecuzio-
ne del familiare violento. L’altro aspetto molto significativo della legge
approvata è quello di contemplare la possibilità per le donne che hanno
subito violenza, o che siano in pericolo, di avere a disposizione un luo-
go nel quale rifugiarsi. Tale opportunità è prevista soprattutto come uno
strumento per ricominciare a vivere. Insomma, una possibilità di inter-
venire nelle emergenze, lasciando ad un momento successivo il tempo
della riconciliazione con la propria vita, e con il futuro, anche attraverso
percorsi guidati al lavoro.